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La sceneggiatura di Michelini sotto gli ottimi disegni di Cavazzano. La storia che si ambienta in un mondo tutto "verde" ( era un operazione in segreto) si scopre che alla fine era tutto un sogno. Visto che alla fine per lui finisce male svegliatosi dal sogno decide di amare le piante e rifiutare un offerta di un mega-hotel residenziale nel verde. Capisce che è stato un sogno premonitore e rifiuta cacciandoli con la forza. Alla fine si vede che innaffia una pianta che stava sulla finestrella del Deposito. Storia bellissima, nonché la primissima sceneggiautra di Michelini. Voi cosa ne pensate?

penso che la storia sia carina,ma non eccezionale come hai detto tu....cavazzano ha fatto di meglio e la visita nella foglia è stata noiosa...senza contare che era tutto un bidone l'operazione foglia...non bellissima
voto:7-

Scusami, ho detto che era eccezionale soprattutto perché era la prima screneggiatura di Michelini.
Storia come hai detto tu carina, ma che non ha risvolti grandiosi. Cavazzano comunque mi è piaciuto, anche se la storia un pò contorta lo è.

Scusa, ma perché rinneghi le tue opinioni?
Guarda che non vieni considerato un troll se trovi eccezionale una storia che gli altri reputano così così...

Va bene... però "troppo eccitato" dalla prima sceneggiatura di Michelini aveva esagerato un pò troppo ma non posso dire questo
1 - sceneggiatura per me molto bella, che mi ha colpito
2- i disegni di Cavazzano era stupendi
3- bei colori e bel finale
Non è la più bella storia che ho letto ma la presenza d'un autore come questa s'una storia che sinceramente, per i svolti paperoniani m'ha colpito, ho giudicato un pò troppo "su" le mie opinioni.
Quando ho detto che è contorta è perché ha molti risvolti che dopo un pò non riesco a seguire, ma sempre fantastici e surreali ( non prendetele a male, dopotutto i due commenti sono quasi uguali, in uno ho sforato, in un altro ho mancato). Comunque se voi la reputate così così va bene. Altre opinioni?

Michelini quando tocca tematiche ambientali è un grande. Riesce a non essere retorico o banale nei suoi insegnamenti (vedi anche, ad esempio, la Crescirapida Precipitosa, sempre sua se non erro), a non impoverire o infiacchire la storia a causa della morale che emerge giocoforza.

In questo caso non si smentisce. Storia gradevole, buon apporto del Cavazza, tematiche interessanti.
La storia ebbe anche un seguito, L'operazione Cactus, che, se non m'inganno, è assolutamente migliore! Di certo, la ricordo con più affetto e trasporto.
I disegni non sono di Cavazzano questa volta, ma ne ricalcano lo stile. E la storia è più movimentata e divertente, dalle guerre intestine ad una pianta grassa che ricorda molto il profilo di qualcuno, sino al "Grasso è bello", motto cui Paperina non aderirebbe, secondo la sua controparte maschile.

Michelini quando tocca tematiche ambientali è un grande. Riesce a non essere retorico o banale nei suoi insegnamenti (vedi anche, ad esempio, la Crescirapida Precipitosa, sempre sua se non erro), a non impoverire o infiacchire la storia a causa della morale che emerge giocoforza.

La "crescirapida" è di Pezzin, in realtà. Per quanto riguarda questa storia non sono del tutto d'accordo con quanto dici: secondo me l'intento "didattico" si sente un po' troppo e finisce per pesare. L'entusiasmo dei paperi di fronte alle meraviglie della foglia (penso a Paperino che si innamora delle proteine, o alla vignetta in cui grida "Guardate, presto! È fantastico!") sembra troppo "recitato" e poco spontaneo.

La storia ebbe anche un seguito, L'operazione Cactus, che, se non m'inganno, è assolutamente migliore! Di certo, la ricordo con più affetto e trasporto.

Mai letta, non sapevo neppure della sua esistenza [

La storia ebbe anche un seguito, L'operazione Cactus, che, se non m'inganno, è assolutamente migliore!

La conosco appena e so che è stata fatta precisamente 10 anni dopo la prima, però c'è stato un cambiamento, i disegni: quelli di Coppola ( uno dei succesori di Cavazzano, perché ne copia esattamente lo stile, in modo poco meno raffinato dello stesso). Lo dico e lo dirò sempre: Michelini rimane ed è un grandissimo sceneggiatore, nonostante il contesto ( anche se sulle storie ambientali ha più verve artistica di molti autori che si cimentano grossolanamente con mezzi ecologici/ambientali, spesso per favorire una campagna pubblicitaria a favore dell'anti-inquinamento e della pulizia).

A me non dispiace, Michelini mi è sempre piaciuto e Cavazzano è super. Non la giudico una storia da ricordare ma l'ho trovata gradevole.

Come del resto tutte le storie di Michelini che è un grandissimo sceneggiatore ( non sarà come Martina, Scarpa, Barks, Cimino) sono surreali e coinvolgenti. Questa oltre che essere una delle più surreali è anche la sua primissima sceneggiatura ( che di solito, potrebbe essere anche una prima prova di 15 pagine, per esempio, invece...).

La "crescirapida" è di Pezzin, in realtà.

Azz, sapevo di aver fatto bene a mettere quel "se non erro"!!!
Se non è tardi per rimediare all'errore (peraltro sudorato) citerei, al posto della pezziniana, che pure rimane gradevole e ecologica, quella piccola grande storia che è Zio Paperone e il Libro del Futuro, in cui l'ambiente non è marginale, anche se è l'intera psiche dello zione ad essere toccata.

Per quanto riguarda questa storia non sono del tutto d'accordo con quanto dici: secondo me l'intento "didattico" si sente un po' troppo e finisce per pesare. L'entusiasmo dei paperi di fronte alle meraviglie della foglia (penso a Paperino che si innamora delle proteine, o alla vignetta in cui grida "Guardate, presto! È fantastico!") sembra troppo "recitato" e poco spontaneo.

Forse ho parlato troppo presto. E' da tanto che non la leggo ed è facile che abbia scambiato una generale tendenza di un autore con una peculiarità di una singola storia, magari proprio nel caso in cui tale peculiarità non è verificata. Provvederò a rileggerla nei prossimi giorni, per autoquotarmi o quotare te, Briggi!  
 
Di sicuro, L'operazione Cactus la ricordo meglio ed è, ripeto, migliore della sua antenata. Mi sento di consigliarla, per chi non la conosca. Da piccolo avevo una speciale predilezione per essa. C'era azione e faceva ridere. In questo caso, sono certo che la storia sia perfettamente fusa alla tematica ecologica, così che l'una rafforza l'altra, e viceversa, come paventato prima. Certo quanto può esserlo un ragazzo che si appiglia a ricordi di bambino. Quindi assolutamente certo, direi!

Michelini per me, inoltre è stato uno dei più importanti sceneggiatori italiani da quando esistono i fumetti disneyani: ( non sto esagerando). Le ben 249 sceneggiature create da lui sono sinonimo di perle, capolavori e quantaltro ( anche se ogni tanto non sono capolavori). Ha una visione ampia del mondo papero e per me è uno degli sceneggiatori più avanti nel fumetto. Inoltre l'unica storia che mi è piaciuta del n.348 di Paperino è stata "Zio Paperone e la valle lentissima", storia davvero carina.

concordo con Brigitta sulla eccessiva "recitazione" e "didattica" di questa storia che non ho mai amato molto...comunque le opere prime di rado sono ottimali

Per me Michelini (un'altra delle sue caratteristiche folgoranti) riesce a rendere storia che sotto raccomandazione dovrebbe essere pubblicitarie storie coinvolgenti che non hanno uno sfondo a scopo di lucro in sottofondo ( la storia della BMX di Marconi mi ha fatto letteralmente vomitare, soprattutto il finale con i giovinetti di Venezia). Poi che dire del Trentino-Alto Adige-Sudtirol ( quell'allegato che esce spesso a Topolino con storie disegnate da Intini, sotto la sceneggiatura per me ignota che sanno tanto di "andate in Trentino, perché è il posto più fico del mondo, se lo dice Paperino e Zio Paperone vi ci potete fidare". Mettere in mezzo i fumetti per far pubblicità a una regione mi fa un pò schifo ( la prova della Muzzolini?).

Per quanto riguarda questa storia non sono del tutto d'accordo con quanto dici: secondo me l'intento "didattico" si sente un po' troppo e finisce per pesare. L'entusiasmo dei paperi di fronte alle meraviglie della foglia (penso a Paperino che si innamora delle proteine, o alla vignetta in cui grida "Guardate, presto! È fantastico!") sembra troppo "recitato" e poco spontaneo.

Mai letta, non sapevo neppure della sua esistenza [

Un quotone ci sta tutto. Questa è una delle poche storie che proprio non mi dicono niente, si direbbe una spiegazione scientifica sul funzionamento dei vegatali e null'altro.