Papersera.net

uhm, scusami. Questo particolare mi era sfuggito.

Ma figurati!!! Sono io che se non argomento un pò non sono contento!

p.s. Tra l'altro sembra che io difenda Don Rosa a tutti i costi, ma in realtà il mio autore preferito è Barks! :

Per me ambedue sono fantastiche, ma ritengo The Life and Times più veritiera

Che poi che ci ha che non va hollywood e i suoi film?

Per me, nulla.

Ho solo esposto oggettivamente quelle che per me sono le differenze tra le due opere, come richiede la discussione.

Che poi imho è vero che quello di Don Rosa mi appare come un Paperone volutamente più recitativo (la sequenza dello spaccotuttoilbattello è la summa), ma non significa che debba considerarlo necessariamente un difetto a favore del Paperone di Martina.

Però non posso proprio ammettere che la saga non sia un kolossalone coi fiocchi.

Ok : un bel kolossalone con tanto contenuto [smiley=wink.gif]

Voto per storia e gloria che per me è il miglior kossal di tutti!!!

La $aga è stata tra le prime cose che ho letto. E per molto tempo l'ho considerata una bibbia. Almeno fino a giungere alla maturità per comprendere debolezze e punti di forza.
Dovendo scegliere, la mia preferenza ricadrebbe sulla $aga, perché amo che gli stilemi e le fondamenta dettate da Barks siano rispettate e persino sviluppate come ha fatto Rosa, pur riconoscendo all'opera una ricerca di spettacolarità forse un po' semplicistica.
Tuttavia non la considero fredda rispetto a nessun' altra storia: anzi è la storia in cui ho trovato l'emozione più grande, che, volente o nolente vi è celata. E questo direi è il motivo per la quale la preferisco.
D'altra parte però non posso che apprezzare, e molto, Storia e Gloria, una visione alternativa, dissacrante quasi, della storia Paperoniana, che nonostante salti logici e incongruenze storiche è un'opera molto vicina alla nostra tradizione fumettistica e non si connota quale mondo a parte, come fa il Don, ma piuttosto ben calata nel contesto generale del fumetto italiano.
In conclusione due opere che ammiro moltissimo e che rileggo con piacere, pur con una preferenza per la Saga del Don.

Hai centrato perfettamente il problema. Ti quoto con deferenza.

Voglio aggiungere che la parte che meno mi piace di Storia e Gloria è quella su Paperone e suo padre: avrei, fin da piccolo (anzi, da piccolo più di oggi!!), preferito maggior coerenza. L'incoerenza mi faceva notare che Paperone è un personaggio immaginario, il che non mi piaceva per niente.
In questo è nettamente preferibile Don Rosa, anche se non è un autore, è un fan-artist e, imvho, non mi piace perché mi pare manchi di fantasia (e, anzi, detesti la fantasia).
Ciò in cui preferisco di gran lunga Storia e Gloria sono le prime 6 puntate, dove la coerenza non è un problema.

In questo è nettamente preferibile Don Rosa, anche se non è un autore, è un fan-artist e, imvho, non mi piace perché mi pare manchi di fantasia (e, anzi, detesti la fantasia).

Mi sembri un pò troppo severo... :(
Ci sta che non ti piaccia ma dire che è un non-autore senza fantasia...

Mi sembri un pò troppo severo... :(
Ci sta che non ti piaccia ma dire che è un non-autore senza fantasia...

Dicendo che è un fan-artist ho citato Vito in un vecchio post che tutti, al tempo almeno, condividevano: intendevo la stessa cosa.
Non volevo dire nulla di diverso, tipo che non valga niente. Intendevo che non è un autore originale, ma appunto un fan-artist.
Lo ritengo anzi uno dei migliori artisti di paperi in circolazione, e ha il mio massimo rispetto (per quel che vale), benché non mi piaccia.

Quanto al fatto che non abbia fantasia, invece lo confermo: credo sia il motivo per cui non mi piace.

Sulla fantasia è vero però: Don Rosa è un uomo di grande cultura e intelligenza, e nelle sue storie c'è lo spirito dei fatti accaduti realmente, delle teorie storiche e scientifiche razionali, i suoi paperi per sua stessa ammissione sono personaggi storici radicati in un tempo definito e assolutamente non sono immortali, e lui stesso li considera umani a tutti gli effetti che nulla hanno a che fare col ramo dei paperi, neppure in maniera vaga.

Non penso che ZP intendeva dire che a Don Rosa manchi inventiva per le storie (sarebbe falso, ovviamente), ma che ragioni in maniera assolutamente non fantasiosa e favolistica. E' impossibile affermare il contrario, in effetti.

E' un fan-artist, non c'è dubbio, ma di fantasia ne ha molta, anche se prende le mosse dalle storie di Barks.  Per creare dei sequel ben fatti (come realizza Keno) occorre una mente fantasiosa.  Il fatto che si documenti a fondo, inoltre, depone a suo favore.  A me non sembra abbia reso prosaico il mondo dei paperi.

Lol alec, fa ormai simpatia come tu non capisca mai un concetto anche quando è spiegato in modo chiarissimo...

Guarda che io credo in quello che dico. Non mi sono mai annoiato leggendo una storia di Keno, e tanto meno ho pensato a lui come un razionalista assoluto. Semmai, è la concezione martiniana del mondo papero (alla quale sono legato per ovvi motivi) ad essere un po' troppo incoerente.  Keno sviluppa le storie in maniera "anomala", ma è divertente, e non certo una "enciclopedia paperoniana" stile wikipedia.
PS: e come si fa, cimentandosi con $crooge, a non essere un fan-artist barksiano?  Se fossi del mestiere, per me sarebbe una tappa obbligata!

Bè naturalmente essendo da pochi mesi sul forum non conosco a fondo il punto di vista su queste questioni... di primaria importanza
Per questo vedendo quelle frasi e non conoscendo una vecchia argomentazione che le sostiene, mi sono parse un pò esagerate.

Continuo a pensare però nel mio piccolo che dalla seconda metà del secolo scorso sia in letteratura, che nel cinema che nel fumetto, si sia seguito un percorso nella creazione di storie (storie in generale, di tutti i medium) che si basa sulla rielaborazione di idee anche già usate.
mi spiego meglio: qualcuno disse che che ormai "tutto è già stato scritto" e il modo più usuale ad oggi di "creare" è quello di riutilizzare vecchi concetti in chiave nuova (su tutti l'esempio del cinema di Tarantino, visto come un genio da molti e che in realtà non ha detto nei suoi film nulla di nuovo, ma ha cambiato MODO di dirlo).

In questo contesto, nell' ambito disneyano, mi sembra logico che i maestri (come Barks) siano quelli che hanno creato l'universo ex-novo. E che bene o male gli autori successivi abbiano reinterpretato il tutto in modi vari, multiformi e spesso antitetici.

La Saga di Don Rosa, (come tutta la sua opera),se analizzata in questi termini, è un prodotto che in ogni modo la si guardi ha portato novità nell' universo disney.
Don Rosa partendo dall'opera di Barks ha creato un universo suo, di grande spessore, in cui ha anche inserito elementi fantasiosi. (penso al solvente universale, il primo che mi viene in mente).

Nonostante tutto ha creato una visione  completamente nuova pur nella sua rigidità e nei suoi vincoli narrativi, che non esisteva prima e non troverà (forse ) nessun epigono in futuro.
Nelle sue storie si trovano moltissimi riferimenti e citazioni a poesie, libri, film tali da farlo notare nella sua unicità come un autore anomalo, penso più un Alan Moore del fumetto disney, se mi permettete il paragone.

Naturalmente avete ragione quando dite che Martina ha saputo mettere nelle sue opere più fantasia rispetto a Rosa, e che quest' ultimo non abbia mai avuto risvolti troppo favolistici. Ma credo non sia mica un difetto, no? E' una presa di coscienza ben determinata.