Le due storie condividono innanzitutto l'argomento centrale comune, definito dai titoli estremamente simili, quasi sinonimi, ovvero una festa sontuosa, e sono apparse a dieci anni quasi esatti di distanza (1965 e 1975). Entrambe sono state scritte da Dalmasso, disegnate da Scarpa e hanno come motore principale la rivalità tra i due protagonisti Paperone e Rockerduck : per motivi diversi nell'una e nell'altra, uno o entrambi come vedremo sono spronati a organizzare una festa che sia quanto più ricercata, fastosa ed amena possibile. Il 'grande party' sconta a confronto della 'festa favolosa' un difetto di nascita per via dei disegni che, per quanto davvero belli e già instradati sulla via della prossima perfezione, non possono reggere nel 1965 il confronto con lo stile definitivo e magnifico della storia successiva.
Però 'il grande party' appartiene ad un periodo immediatamente precedente all'apoteosi papera appena successiva, già sostanzialmente definitiva nel 1968, ed è in questo senso un grande contributo. Per la compiutezza e ricchezza dei caratteri, la loro rifinitura dalle asperità sgradevoli, l'espressività del disegno – già molto bello - teso al miglioramento ed affinamento stilistico, il vocabolario ed il linguaggio ricco ed appropriato in lessico e grammatica, ma ormai ripulito da ogni residuo arcaismo, e pertanto definitivamente moderno. In altre parole per l'anno di pubblicazione la storia è estremamente moderna ed anticipa degnamente gli anni paperi più belli. La trama da parte sua è molto ricca, avvincente e gustosissimi i colpi di scena, e in tal senso compensa ampiamente secondo me la maggior bellezza grafica della 'festa favolosa'.
Con tutto ciò le due storie convergono su numerose caratteristiche comuni, dipartendosi in piacevoli peculiarità di cui parlerò prossimamente.