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Paperino e gli incubi - Donald Duck's Worst Nightmare (Carl Barks, febbraio 1949, WDC 101)



Paperino è vittima di terribili incubi, tanto che ha persino paura di dormire. Il dottore gli prescrive allora una attività noiosissima che dovrebbe calmarlo: l'uncinetto.

Altra divertentissima "ten-page" di Barks della fine degli anni '40, un periodo in cui il maestro ha raggiunto la maturità artistica e riesce a sfruttare al massimo la sua fantasia inesauribile. La storia presenta molti spunti stilistici e tematici: innanzitutto l'inizio è in medias res, direttamente dentro l'incubo di Paperino; altro fatto degno di nota è che le vignette dove vengono rappresentati gli incubi non sono distinte dalle altre da nuvolette o segni grafici del genere, come a voler rendere indivisibile la realtà e l'incubo: tant'è vero che nel finale Paperino in fuga da Paperina e dalla sua amica rivive "realmente" qualche incubo sognato in passato.



Il lettore non può far altro che provare empatia per il povero Paperino, nell'indimenticabile sequenza in cui Paperino è costretto a fare l'uncinetto, passando il tempo tra "orletti e catenelle"
Il finale è spruzzato dalla caratteristica velata misoginia barksiana, con Paperino che preferisce buttarsi nella gabbia dei leoni piuttosto che mostrare a Paperina e alle sue amiche la sua abilità nel ricamo ("centinaia di donne che mi accerchiano! Questo è il peggiore incubo che abbia mai avuto!").

Divertentissima storia, curiosamente penalizzata nelle sue edizioni italiane: la prima volta fu pubblicata sul numero 63 degli albi tascabili di Topolino (parliamo del 1949, in contemporanea col numero 6 di Topolino Libretto....), e poi si salta direttamente al 1987, non considerando le edizioni pirata / amatoriali, col Tascabilone.

La prima vera edizione valida (almeno per quanto riguarda il formato su 4 righe) e' arrivata solo nel 1992 su Zio Paperone!

  - Paolo

Ho riletto di recente questa storia di Barks, di cui ho sempre apprezzato l'incredibile semplicità di certi spunti e, come sempre, l'ho trovata credibile proprio per l'empatia che si riesce a stabilire tra il lettore e Paperino. Paperina, d'altro canto, tratteggiata con quella vena ipocrita che a mio avviso dovrebbe essere riconsiderata con più preponderanza sulle pagine del Topo (e non per altro, ma per il semplice fatto che è una caratteristica del personaggio): infatti, la "fidanzata" di Paperino, più che preoccuparsi della salute, vuole mostrare alle sue amiche l'incredibile abilità di Paperino nel realizzare sottocoppe all'uncinetto, distruggendo ogni possibile forma di "virilità" nel personaggio. Tuttavia è in questa bellissima falsità del personaggio che il lettore si diverte nel vedere Paperino rivivere proprio quegli incubi di cui è stato protagonista malcapitato, e il risultato è veramente spassoso.

Tra l'altro, come giustamente si faceva notare, il tratto non pone alcuna distinzione tra la dimensione del sogno e quella del reale, e su tale spazio se ne potrebbe fare una lettura filosofica di buon spicco, segno che esiste anche un quadro secondario nell'impostazione della sceneggiatura che è solo da apprezzare.

Non a caso ho deciso di commentare questa storia: mi chiedo, infatti, come sarebbe stato trattato sul Topolino di oggi una storia simile, essendo il tema stesso dell'incubo parecchio edulcorato dalle consuete limitazioni (di recente ricordo solo l'incubo del Paperone del decimo milione di Vitaliano, a memoria non mi vengono in mente altre storie in cui sono presenti incubi espliciti). Probabilmente, ma avanzo un'ipotesi, la vicenda avrebbe visto il coinvolgimento di Archimede e una soluzione più scientifica e meno esilarante di cui seguirne lo svolgimento.

Una delle "brevi" barksiane più esilaranti che io ricordi. La lessi per la prima volta su uno Zio Paperone e confermò la mia assoluta determinazione a completare l'opera omnia di questo autore. Nella semplicità della trama Barks ha saputo infilare gag divertentissime sia dal punto di vista dello script che puramente grafico. Perfetta.

Divertentissima? Esilarante?
A me pare una breve nella media, dalla qualità non troppo dissimile da quelle italiane

Divertentissima? Esilarante?
A me pare una breve nella media, dalla qualità non troppo dissimile da quelle italiane

A me invece ha fatto proprio ridere di gusto, ed è in quell'1% di storie che ci sono riuscite. Ovviamente il senso dell'umorismo non è lo stesso da lettore a lettore.

Ho riletto di recente questa storia di Barks, di cui ho sempre apprezzato l'incredibile semplicità di certi spunti e, come sempre, l'ho trovata credibile proprio per l'empatia che si riesce a stabilire tra il lettore e Paperino. Paperina, d'altro canto, tratteggiata con quella vena ipocrita che a mio avviso dovrebbe essere riconsiderata con più preponderanza sulle pagine del Topo (e non per altro, ma per il semplice fatto che è una caratteristica del personaggio): infatti, la "fidanzata" di Paperino, più che preoccuparsi della salute, vuole mostrare alle sue amiche l'incredibile abilità di Paperino nel realizzare sottocoppe all'uncinetto, distruggendo ogni possibile forma di "virilità" nel personaggio. Tuttavia è in questa bellissima falsità del personaggio che il lettore si diverte nel vedere Paperino rivivere proprio quegli incubi di cui è stato protagonista malcapitato, e il risultato è veramente spassoso.

Tra l'altro, come giustamente si faceva notare, il tratto non pone alcuna distinzione tra la dimensione del sogno e quella del reale, e su tale spazio se ne potrebbe fare una lettura filosofica di buon spicco, segno che esiste anche un quadro secondario nell'impostazione della sceneggiatura che è solo da apprezzare.

Non a caso ho deciso di commentare questa storia: mi chiedo, infatti, come sarebbe stato trattato sul Topolino di oggi una storia simile, essendo il tema stesso dell'incubo parecchio edulcorato dalle consuete limitazioni (di recente ricordo solo l'incubo del Paperone del decimo milione di Vitaliano, a memoria non mi vengono in mente altre storie in cui sono presenti incubi espliciti). Probabilmente, ma avanzo un'ipotesi, la vicenda avrebbe visto il coinvolgimento di Archimede e una soluzione più scientifica e meno esilarante di cui seguirne lo svolgimento.

In pratica vuoi la versione di Paperina odiata e disprezzata da tutti i lettori? 
Non ho mai letto questa storia, purtroppo, quindi non posso guudicare, ma personalmente preferisco una Paperina che dimostri di tenerci davvero al fidanzato (quando quest'ultimo se lo merita, ovviamente).
Il tema dell'incubo è stato trattato da Zemelo in Topolino e gli incubi a occhi aperti di due mesi fa, non l'hai letta?

In pratica vuoi la versione di Paperina odiata e disprezzata da tutti i lettori? 
Non ho mai letto questa storia, purtroppo, quindi non posso guudicare, ma personalmente preferisco una Paperina che dimostri di tenerci davvero al fidanzato (quando quest'ultimo se lo merita, ovviamente).
Il tema dell'incubo è stato trattato da Zemelo in Topolino e gli incubi a occhi aperti di due mesi fa, non l'hai letta?

Un personaggio, nelle sue sfumature di grigio, deve suscitare una reazione nei confronti dei lettori: Paperina, come papera buona e gentile quale risulta edulcorata in molte storie attuali è puramente grigia ed insipida. Paperina come personaggio velato di ipocrisia è semplicemente perfetto, ed è nel suo farsi odiare che il lettore riesce a stabilire un'empatia con Paperino anche quando questi non se la meriterebbe, aziona un meccanismo che spinge a seguire con maggior interesse la storia, come infatti accade in questa breve. Lasciando magari perdere le scappatelle con Gastone, Paperina è in una relazione principalmente opportunista con Paperino, anche se questo non significhi che tra i due non ci sia nulla. Tuttavia, come personaggio motore, Paperina funziona quando esibisce i suoi tratti più negativi, quando mette davanti se stessa e i suoi capricci ed è il fidanzato a doverne fare le spese, come ad esempio accade in una recente storie di Faccini; ma, per contrappeso, ci sono anche storie, sempre recenti, come quella in cui Paperino decide di abbracciare totalmente la maschera di Paperinik e Paperina, pur essendosi comportata da opportunista, arriva a mostrare un minimo di attaccamento nei riguardi del fidanzato. Di storie in cui Paperina è scritta come personaggio incolore ce ne sono troppe, ma già solo per rimanere nel campo di qualche mese, appunto, si trovano esempi che la rendono più interessante. L'amore non è mica così perfetto, anzi, le storie in cui Paperino e Gastone rivaleggiavano per conquistarla e lei si atteggiava da civettuola erano anche piuttosto divertenti (Paperino milionario, Paperino in Canada, Paperino e le lettere galanti come variazione del tema ecc...) e tutto l'intreccio che si veniva a creare era talmente assurdo da non prendersi sul serio.

Disprezzare un personaggio per alcuni suoi comportamenti non significa che questi sia banale: se scritta con dovuta attenzione e rispetto dei suoi tratti peculiari, Paperina sarebbe anche un signor personaggio di tutto rispetto, pur essendo appunto odioso nel suo soggiogare il fidanzato per i suoi capricci ma volendogli lo stesso bene, tuttavia viene scritta male. Ma lo stesso si potrebbe dire per personaggi come Ciccio, Rockerduck (riabilitato recentemente grazie a Vito, per fortuna) o anche Nonna Papera (riabilitata anche lei dalla Blueguette di Sio), che non sempre vengono scritti con sufficiente versatilità.

Quanto alla storia di Zemelo, il fatto che me la sia scordata la dice lunga su quale impressione potesse avermi fatto a suo tempo (e non mi pare sia passato molto, tuttavia con una collezione di oltre 600/700 Topolini e inserti vari non è mica facile ricordarsi tante storie nel dettaglio, anzi, molte tendono a perdersi finché non vengono rilette e rivissute con spirito differente). Avendola tu citata, e potendo sul momento immaginare qualche vignetta di Gula, se non sbaglio (vado anche a memoria di tratto), tratta sì del tema dell'incubo, ma nel suo svolgimento non mi ha fatto particolarmente impazzire, anzi, addirittura era troppo lineare e poco accattivante per il tipo di storia quale voleva essere. In ogni caso, per evitare di non rimanere in argomento, riassumo dicendo: non la storia a cui guarderei per trattare il tema dell'incubo perché non lo sviluppa nel suo possibile potenziale, e con un simile argomento si può andare anche oltre ai piani criminali, per intenderci.