[1973] Zio Paperone e l’Invasione dei Ki-Kongi (Cimino/Cavazzano)
La tranquilla routine paperolese viene turbata da sogni e dolori premonitori di Paperone che sente una terribile minaccia incombere sul proprio patrimonio. Infatti, in un pianeta lontano uno scienziato, per rimediare a un gravoso periodo di carestia, crea i Ki-Kongi, esseri capaci di creare qualsivoglia bene di cui si necessiti. Purtroppo le creature, dopo un periodo di fruttuosi risultati, si rivoltano contro i propri creatori che, non potendo arginare la smania distruttiva dei Ki-Kongi, decidono di spedirli su un pianeta più bellicoso, capace quindi di debellare i mostri rosa. E quale pianeta migliore della Terra?
Da questo pretesto Cimino innesca una trama dai toni apocalittici senza mai tradire la propria indole umoristica, che infatti accompagna di pari passo le scene di belligeranza che si trasformano così in spassose satire: consistente infatti la satira riguardante l’avidità della genia umana, insieme alla critica allo scorretto uso della scienza e al progresso smodato. La storia viene infatti risolta da quel buon senso comune che dovrebbe guidare le azioni umane e che è esplicitato dallo splendido discorso che Paperone fa alle Associazioni Sparpagliate (esilarante parodia delle Nazioni Unite), discorso che evidenzia le particolarità del modus operandi cimiano.
Le tematiche legate a questa avventura avranno il modo di ritornare, insieme ai Ki-Kongi in Zio Paperone e il Ritorno dei Ki-Kongi (Cimino/Barison) oltre che nella recente interpretazione in Paperi Galattici, nella quale però Ambrosio travisa i personaggi, azzerando le loro passate apparizioni e frittolizzandoli insieme alla versione niubba del Ducklien di Paperobot contro i Paperoidi, realizzata dal Maestro Scarpa.
Cavazzano illustra splendidamente la storia e pur con qualche reminiescenza scarpiana il suo stile è già riconoscibile e riconducibile alle future caratteristiche di dinamicità, plasticità e grande senso di sequenzialità del movimento.