Papersera.net

Poco ristampata questa bella classica storia del collaudato duo Cimino/Bordini artefice di tante storie indimenticabili dei primissimi anni settanta.

Qui siamo al cospetto di una vernice "bassotti-repellente" con la quale viene verniciato il deposito dotato di zampe.
Il bassotto si avvicina? Il deposito si anima e si sposta lasciando il malintenzionato con le pive nel sacco.
I bassotti scoperto il meccanismo sospingeranno il deposito in un vulcano con l'intento di rendere l'oro allo stato liquido per carpirlo poi nel terreno sottostante, ma l'astuzia avrà naturalmente breve respiro.

Belli i momenti di domestica accoglienza parentale in cui lo zione si offre di ospitare il nipotame per la notte viste le avverse condizioni meteorologiche esterne.
Staranno al calduccio....anche troppo!

https://inducks.org/story.php?c=I+TL++863-C&search=guaio%20mobile

Per coloro che ancora non la conoscono consiglio il bel classico prima serie "Paperclan" (il settantesimo) che la contiene...il cui unico neo, a mio parere, è la copertina di Giancarlo Gatti all'epoca (purtroppo) redazionale di primo piano.
Oppure (perché no?) la prima edizione nel Topolino 863 che è un numero magnifico.

Bellissima anche questa, l oggettone deposito è ormai smitizzato al massimo, umanizzato e con tutto ciò sempre più simpatico. I disegni di Gatti hanno è vero il grave difetto di essere ripetitivi e poco espressivi, però sono divertenti, allegri e moderni. Grazie x averla segnalata la rileggero'.

È cambiato qualcosa ? Non riesco più a polliciare.

Questa favolosa storia contiene tutti i segreti di riuscita di quelle consimili. Le adorabili costanti che da solo pochi anni ci fanno amare i paperi come non mai (i nipoti che osservano da casa loro gli avvenimenti al deposito, le frittelle di paperino col loro appetitoso ed irresistibile richiamo, il congedo dei bassotti dal carcere,  il loro nonno nella baracca avita....) si fondono - inscindibilmente - ogni volta con fantasie nuove, generosamente immaginifiche, che regalano avventure sempre nuove ed emozionanti (la sempre diversa difesa del peculio, calcolatrici elettroniche al posto di quelle a mano,  i poliziotti battitori, la baracca del nonno nello specifico detta da sempre trovarsi alle pendici del vulcano...) . Sprizzano così nuove scintille inimmaginabili ed eccitanti da una base di amate consuetudini tanto riuscite da essere già un must.

E nella ritmica allegria dell' azione, la familiarità conviviale dei paperi osservata dall ' insostituibile Mario piuttosto che l' esilarante paradosso delle tonnellate di tronchi rubati dal nonno  nel 1891, fomentano ed arricchiscono la genialità dell' idea centrale.