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Non acquistavo da tempo Topolino ma questa volta l'ho voluto fare appositamente per leggere questa tanto nominata storia.Nel complesso mi è piaciuta parecchio anche se qualche tavola in più non mi sarebbe dispiaciuta data l'eccellente qualità di un Cavazzano in forma e i colori splendidi.
E' stato imho davvero astuto il fatto di collegare la tanto surreale trama a quella reale del progetto prima sfumato e poi realizzato a posteriori di Destino.
Molto interessante la rappresentazione "nostalgica" dei nostri personaggi stile anni '30.
Ciò che mi ha entusiasmato parecchio,in qualità di cultore di Dalì (lo portai perfino all'esame di maturità),è stata la meticolosità e la bravura con cui Cavazzano ha ripreso i celeberrimi elementi onirici tipici dell'eccentricissimo pittore spagnolo!Davvero una bella storia,peccato per la sua brevità...

Veramente una bella storia. Cavazzano ha saputo valorizzare al meglio la trama. La coloritura è super

ok diciamolo ..era da un po' che non compravo il topo...e devo dire che non avevo letto le discussioni sulla storia qui sul forum...pero' l'ho comprato questo numero di topolino!!!!!

un caso?

non proprio.....e' stata la copertina che mi ha letteralmente ammagliato e incuriosito...e cosi' gli ho dato una sfogliata rapida, e innamorato/folgorato mi son portato a casa il topo dall'edicola (pagando ovviamente )

la storia e' veramente bella per quello che e' ,e smettiamo di dire che e' troppo corta ;fosse stata piu' lunga casomai colpiva di meno...se e' bella e' bella...il bello ma...vuol dire che non e' cosi' bello..

ok e vai di delirio..grande il cavazzano come sempre..

premettendo che questa storia mi è piaciuta molto, pure nella sua brevità mantiene inalterata la sua poesia e che finalmente sono tornato a sbavare per dei disegni di cavazzano (cosa che non mi è successa per "novecento" per esempio ), segno che forse il Maestro se non è adeguatamente stuzzicato non ci regala sempre capolavori come questo.

Comunque, dopo aver premesso questo, devo dire che lo stratagemma di usare il look anni '30 è una paraculata (nel senso buono del termine eh!)

Non che non mi sia piaciuta, ripeto, però sembra più un voler risultare appetibile verso i lettori occasionali usando un falso storico... dopotutto Cavazzano aveva già affrontato un problema simile, nella storia con Barks, ma lì i personaggi anche agli albori della loro carriera erano uguali ad oggi, il loro look antiquato dipendeva solamente dalla non ancora abilità del maestro americano

Però, a parte queste piccole pulci fatte alla storia, direi "Avercene più spesso di storie così!"

Tornando, un po'OT, alla storia su Barks, vi ricordate i disegni perfettamente "à la Carl" del Cavazza?  Ricordo che dovette precisare che non si trattava di fotocopie...quell'uomo è un fenomeno.

Cavazzano è certamente un artista in gamba e ce lo sappiamo. Da discutere una certa qual sua evoluzione grafica che va sempre più nella direzione dell'eliminazione progressiva dei dettagli, ma insomma qui è stato superlativo nella riproduzione dei temi daliani; ora, al di là di questo: io ho trovato la storia molto inconsistente; la trama non è che faticosamente abbozzata (e credo che se ne sia accorto anche Gagnor, che si è preso in giro con il "deus ex machina" sulla maglietta di Gambadilegno); dettagli nerd molto carini a parte (le battute di Paperino, gli scarti di saludos Amigos, Gambadilegno prototipo dell'autorità prepotente com'era nei cartoni animati di quegli anni) non c'è una storia. E d'altro canto: che storia trarre da una storia di cui non si sa praticamente nulla (il "rapporto" Disney-Dalì)?

Woah. Dalì!! Voglio voglio voglio.

E' ancora in edicola questa storia? E' di questa settimana? consulterei l'INDUCKS ma sono pigro.

Woah. Dalì!! Voglio voglio voglio.

E' ancora in edicola questa storia? E' di questa settimana? consulterei l'INDUCKS ma sono pigro.

e' della settimana scorsa..
tramite l'edicolante credo che si riesca ad avere il numero senza passare dal servizio abbonati

La storia è sicuramente di quelle che valgono un acquisto: la trama non sarà trascinante, come è stato detto, però questa è anche una caratteristica delle storie omaggio, e a me questa ha ricordato perfettamente altre del genere come l'omaggio a Barks "L'uomo dei paperi, le prime storie cinematografiche di Mollica nonché "La strada", con quell'atmosfera da grande occasione che non è mancata per nulla.

E' stato imho davvero astuto il fatto di collegare la tanto surreale trama a quella reale del progetto prima sfumato e poi realizzato a posteriori di Destino.

Questa è la vera chicca di queste 20 pagine, insieme agli splendidi disegni. Complimenti, davvero!
L'unica, IMHO, sbavatura è stata, invece, la mancata presenza della gamba di legno di Pietro: è vero che l'autore ha dato la sua spiegazione, così come l'ha data per il look anni '30, però, se anche possiamo accettare quella per quest'ultima e, cioé, look decisamente più fascinoso e surreale, quindi in linea con la storia ( [smiley=arrampicaSpecchi.gif], ma va bene così..), per la prima, almeno io, non sono troppo d'accordo. Ma, ovviamente, si tratta di dettagli. Ciò che conta è stata l'idea di riproporre una storia così e aver costruito una sceneggiatura classica nel suo genere ma perfettamente aderente all'oggetto in questione.

Bellissima storia, anche se forse un po' esile nella trama, bei colori, forse 5 o 6 tavole in più non sarebbero guastate. E poi grandissimo Cavazzano, anche se, imho, sarei stato curioso di sapere cosa avrebbe potuto fare di una storia così Bottaro...

sarei stato curioso di sapere cosa avrebbe potuto fare di una storia così Bottaro...

Beh penso proprio che si sarebbe adattato perfettamente ad una storia a tema Picassiano!Chissà che qualche autore non la proponga in futuro a questo punto...
O magari proporre una storia ambientata in uno straordinario Kandinsky... [smiley=ahsisi.gif]

Cavazzano è certamente un artista in gamba e ce lo sappiamo. Da discutere una certa qual sua evoluzione grafica che va sempre più nella direzione dell'eliminazione progressiva dei dettagli, ma insomma qui è stato superlativo nella riproduzione dei temi daliani; ora, al di là di questo: io ho trovato la storia molto inconsistente; la trama non è che faticosamente abbozzata (e credo che se ne sia accorto anche Gagnor, che si è preso in giro con il "deus ex machina" sulla maglietta di Gambadilegno); dettagli nerd molto carini a parte (le battute di Paperino, gli scarti di saludos Amigos, Gambadilegno prototipo dell'autorità prepotente com'era nei cartoni animati di quegli anni) non c'è una storia. E d'altro canto: che storia trarre da una storia di cui non si sa praticamente nulla (il "rapporto" Disney-Dalì)?

Per quanto riguarda lo stile del Cavazza, rispetto alle grandi tavole degli anni 70, molto grafiche e ben curate, ho notato anch'io una certa semplificazione. Forse è una scelta voluta da altri, ma il suo disegno è, oggi, meno raffinato di quanto non fosse trent'anni fa. All'occasione però, e lo abbiamo visto proprio in questa storia, affila il pennino e ci mostra l'arte di cui è capace!

Questa storia non mi è proprio piaciuta.

Non sono contrario agli omaggi, ma secondo me un fumetto deve anzitutto avere contenuti e gli omaggi, se presenti, devono essere una componente accessoria: qualcosa che, se eliminato, non cambia di una virgola la storia. Invece questa vicenda si basa totalmente su di essi e non ha sostanza, tantochè alla fine della lettura non rimane nulla.

Cosa voleva dirmi questa storia?
Non voleva raccontare una trama, che infatti è molto esile.
Non voleva far ridere, infatti non è particolarmente comica.
Voleva emozionare? Probabilmente sì, ma nel mio caso non c'è riuscita.

Si poteva, per esempio, usare la bizzarria di Pippo a cui i quadri surrealisti paiono normali, quindi far sì che egli capisse perfettamente la loro logica e guidasse gli altri due. Invece il viaggio nelle opere di Dalì si risolve senza che succeda niente.

L'aspetto primordiale, assolutamente inutile e fine a sè stesso, col quale i personaggi sono stati raffigurati mi sembra solo uno squallido metodo per attirare i nostalgici.

Insomma: bei dialoghi, bei disegni, ma da soli non bastano.