I bassotti e il piccolo favore
La storia, disegnata da Kay Wright, è stata pubblicata la prima volta in Italia su Topolino n. 1110 del 1977 (rif inducks:
http://coa.inducks.org/story.php?c=W+BB+++32-01).
Si tratta di una breve storia ‘riempitiva’ come qualcuno di voi diceva, però ancora una volta voglio spezzare una lancia a favore di questo genere di storie per diversi motivi.
A livello eminentemente pratico per gli utenti; non so a voi, a me capita talvolta di avere solo pochissimi minuti da dedicare alla lettura e non me la sento di affrontare una storia lunga ed impegnativa: in tal caso storielle leggere come questa sono l’ideale.
A livello della psicologia dei personaggi: poiché non ci sono grosse imprese da affrontare, la trama si sofferma di più sull’agire quotidiano dei personaggi, sul loro comportamento ordinario, quasi come se queste storie rappresentassero, nel corso delle pagine centrali di Topolino, gli avvenimenti ‘ordinari’ tra un ‘impresa straordinaria’ e l’altra, situate ad inizio e fine. Pertanto i caratteri li sentiamo vicini, i piccoli fatti descritti una settimana dopo l’altra arricchiscono molto, poco alla volta, il loro carattere, ce li fanno pian piano conoscere quasi fossero i nostri vicini di casa. Il loro mondo fantastico si completa, si aggiungono tasselli come nel cielo di un puzzle, apparentemente insignificanti, in realtà appropriati e necessari.
A livello inventivo e fantastico spesso contengono gags e trovate indovinate molto simpatiche e divertenti.
Sappiano che il carattere ladresco dei bassotti è quanto mai alla buona, appaiono piccoli furfanti sfortunati che vivono in una baracca appena fuori Paperopoli (indimenticabile la casupola di nonno Bassotto non so in che storia descritta ‘oltre il passaggio a livello’), spronati sempre dall’impossibile sogno di derubare Paperone (‘il vecchio papero’, ‘il vecchiardo’, ‘il vecchiaccio’, ‘il papero miliardario’ ecc.ecc.). Tutte le piccole storie che li vedono soli protagonisti ne accentuano questo simpatico carattere; l’introduzione a fine anni settanta del loro amatissimo gatto Mitraglia, da cui si fanno dominare (loro, dei malvagi ladri!) è emblematica in proposito.
In questa storia, in particolare, interpretata esclusivamente da membri del loro clan, sono alle prese col ricco zio Generoso che fa loro grandi e preziosi regali. Ma perché fa questo? Come scopriranno vedendo come si è ridotto l’ Intellettuale, rincitrullito dopo aver ricollegato a mano le migliaia e migliaia di cavetti del computer di Generoso, lo zio pretende in cambio ‘favori’ pericolosi !
Un telegramma li avverte di percorrere il tal giorno alla tal ora una certa strada, che si rivela a senso unico inverso, ed il fine è di aiutare un altro bassotto ad effettuare un furto per Generoso. Dopo una serie di divertenti peripezie (secondo l’ingegnosa trama di Generoso, intervengono diversi bassotti per effettuare ognuno ‘un pezzo’ del colpo) i bassotti conducono involontariamente la polizia nel covo di Generoso che finisce in prigione. Dallo spunto intrigante della prima vignetta (una limousine alla porta dei bassotti?), una trama originale e ben condotta fino alla giusta punizione dello zio Generoso.