Apocalittica e allucinata visione fantascientifica, in cui si fondono mirabilmente le suggestioni provenienti da "L'ultimo uomo" di Mary Shelley e "La macchina del tempo" di H. G. Wells, sinistramente profetica nel tratteggiare a tinte così fosche e tragiche un destino, crudele ancorché realistico, di morte e distruzione per l'umanità.
Il tema della ricchezza, e del suo conseguente accumulo sconsiderato da parte di uomini vinti dalla brama di denaro, permea l'intera vicenda: infatti, nelle varie epoche in cui giungono Paperone, Paperino e Archimede nella loro "scorribanda dei secoli" del titolo, esso pare dominare la mente dei vari personaggi. A partire dal faraone,
riportato in vita grazie a una formula magica nel corso di un' onirica sequenza all' inizio della storia
, dove la sua cupidigia si esprime nella megalomania dei monumenti in suo onore e nella crudeltà del trattamento riservato ai suoi schiavi. Egli si dimostra al contempo come colui che è ancora in un rapporto di dominio rispetto alla sua ricchezza, e si dimostra consapevole della sua capacità di irretire gli uomini. Successivamente, le persone si trovano in un rapporto sempre di maggiore dipendenza e subalternità rispetto al denaro: indispensabile alla sopravvivenza per i banditi della corsa all'oro, cardine primario e unica ragione di vivere per la società del futuro, dove l'elemento disumanizzante e mortifero apportato da una ricchezza senza limiti, comincia ad insinuarsi subdolamente, salvo poi manifestarsi apertamente
nelle diecimila guerre per il denaro che porta alla distruzione dell' umanità
. I tre protagonisti, atterriti spettatori dei tragici eventi che porteranno all'apocalisse, meritata fine della cupidigia umana, riusciranno infine a salvarsi, ma senza modificare il futuro. Il messaggio di speranza del finale è meramente illusorio: il destino finale dell'umanità rimane quello mostrato in queste pagine, un Fato di morte e ineluttabile.