Se c'è già, scusate. E' una storia di Cimino/Scarpa (mi viene un dubbio, sarà Bordini?) che io ho in un Albo del 76. Potrebbe esser considerata anche una storia minore, ma solo perché ha una levità particolare: stavolta il "tesoro" a cui lo zione e il nipotame annesso danno la caccia sono delle patate che si sbucciano da sole, basta avvicinare un coltello.
Già questo soggetto la dice lunga sulla vis comica surreale di questa storia. E davvero esilarante è il mezzo speciale che compare in questa avventura, un dirigibile semiafflosciato, che sfiata da tutte le parti, con vistose toppe sullo scafo, a cui è sospesa una sorta di giostra con motore a reazione che consuma un decilitro di petrolio al mese (non manca il sacco della zavorra e l'indispensabile trombetta del clacson).
Assai comica anche la sequenza in cui il "trabiccolo" impazzisce e dopo aver malamente scaricato i paperi al sommo di una rupe se ne va per conto suo, vagando nel cielo.
Non sto a descrivere la trama, anche perché penso che molti di voi la conoscano già, e sanno già che non è QUELLA la forza di questa storia, ma le gag a getto continuo.
Ci sono poi i soliti stilemi ciminiani: il mezzo speciale, la caccia al tesoro, il viaggio avventuroso, gli scienziati che si accapigliano, la fuga finale di Paperino... e un linguaggio assai curato, divertente, e disseminato di parole curiose che rimpinguano in modo spassoso la cultura generale del lettore. Trascrivo pari pari le battute a pagina 8-9.
PAPERINO: - Dovevo immaginare che sarebbe finita così!
PAPERONE: - Risparmia le energie! Con le poche provviste cadute dalla navicella non potrai recuperarle!
[PIU' TARDI...]
PAPERINO: - Guap! Cinque fagioli e mezzo a testa... rischio l'indigestione!
- Seguirò le tracce dei suini selvatici! Quelli con il grifo dissotterrano sempre tuberi e radici commestibili!
- Per la mensa di Epicuro! Una piantagione di patate selvatiche!
Tutto sommato la situazione si presenta meno drammatica!
- Voglio farmi una montagna di patate fritte!
- GULP!
- Incredibile! I tuberi si sono sbucciati da soli non appena hanno visto il coltello!
- Bah! Sono successe tante cose strane in queste ultime ora, che non mi stupisco più di nulla!
- L'essenziale è che le solanacee siano ben reali... e su questo non c'è dubbio!
Questo monologo non sembra nulla di speciale, e invece abbiamo un Paperino che improvvisamente comincia a parlare come un naturalista filosofo, eppure (merito anche dei disegni) rimane il solito Paperino di sempre, con le sue piccole sciagure, i suoi piccoli colpi di fortuna, le sue tendenze epicuree... e la catastrofe a scoppio ritardato che lo attende.
Sempre nella stessa storia abbiamo un uomo delle pulizie che a un certo punto, mentre gli scienziati si stanno azzuffando selvaggiamente, se ne esce con la soluzione scientifica del caso, esprimendosi come un libro stampato. A differenza della succitata scena con Paperino, qui il contrasto il tra personaggio e il linguaggio che usa creano una riuscitissima gag di gusto cinematografico.
Al termine, l'abituale, velato (ma non troppo) messaggio morale che condanna lo sfruttamento della natura a scopo di lucro.
In definitiva una storia esemplare. Io la consiglio a tutti, grandi e piccini.