Cronache dal Pianeta T (Fausto Vitaliano / Claudio Sciarrone)
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E' ora di approfondire un po' questa controversa e recente saga disneyana comparsa sulle pagine di "Topolino".
Controversa per tanti motivi, personali e non.
Partiamo col dire che sicuramente era un lavoro ambizioso, e su cui la redazione puntava. Infatti le 4 parti della storia compaiono sui 4 numeri del settimanale che escono a luglio, che quest'anno varavano il restyling del giornale e che sono come ogni anno abbinati al gadget estivo, il quale peraltro è collegato alla suddetta storia. Inoltre all'avventura vengono aggiunte anche due puntate di "prequel" due mesi prima per creare l'hype, annunciate addirittura da una sorta di trailer.
Proseguiamo osservando che lo sceneggiatore stesso, al termine della pubblicazione della saga, si è detto non convinto dell'esito finale della storia: il buon Fausto ha ammesso che alcune cose gli sono rimaste nella penna e che la resa definitiva non è quella che si immaginava.
Concludiamo ricordando che ai tempi delle due puntate di prologo sputai violentemente sulla qualità della saga, che assolutamente non mi convinceva e mi sembrava una variazione "sui generis" e in salsa psuedo-fantascientifica di un plot visto e rivisto.
Con queste dovute osservazioni, oggi mi sono riletto tutta di seguito la saga. E il mio giudizio, che già leggendo settimanalmente le quattro puntate che fanno da cuore dell'avventura era sicuramente migliore, è ulteriormente cambiato in meglio.
Questo non vuol dire che giudichi la storia un capolavoro, o una saga riuscitissima e meravigliosa: i suoi bravi difetti li ha, alcuni insiti nel sistema stessa di suddivisione in 4 parti dell'avventura, altri dovuti alla trama.
Eppure rileggendola tutta d'un fiato non posso non notare un senso di unitarietà nel racconto che precedentemente non avevo notato, una maturazione più sensata del previsto di Topolino ma anche di altri personaggi e una sceneggatura sicuramente brillante, e qui intendo proprio il modo di scrivere di Vitaliano che per quanto in qualche occasione ecceda in alcune battute tipiche sue che non si amalgamano proprio bene con l'atmosfera attorno, è sicuramente un modo di raccontare spigliato e moderno che ben accolgo su "Topolino", perchè pieno del gusto di narrare.
Un tema presente nella storia che è sicuramente da sottolineare è quello della dittatura: Fausto nel prequel si preoccupa di metterci sotto gli occhi un referendum-truffa, due biechi delinquenti che riescono a prendere il potere facendo credere quello che vogliono ai cittadini e pronti a scatenare una politica di conquista militare di altri pianeti. E' una lezione importante mettere in guardia la gente da situazioni di questo tipo, così realistiche da essere già avvenute più e più volte nel mondo e sempre foriere di pericoli e drammatiche conseguenze. La noia porta a credere ai malvagi, mentre il tenere desta la mente aiuta a riconoscerli e a fermarli prima che sia troppo tardi, prima che la loro pazzia metta a ferro e fuoco il mondo.
Alla fine, questo è il messaggio della storia, unito a quello delle ultime tavole dell'avventura: occorre saper guardare oltre il proprio naso, conoscere il mondo per avere gli strumenti per capirlo e fronteggiarlo... e durante il viaggio della vita è importante far tesoro di quanto si trova lungo il cammino piuttosto che essere ossessionati dalla meta. Fausto tramite la costruzione del Pianeta T e di un popolo talmente apatico da avere come passatempo l'invenzione dell'oggetto più inutile possibile, ci mette in guardia dal fatto che l'ozio mentale è terreno fertile per i dittatori ma che basta il coraggio di pochi per risvegliare la coscienza di molti. Ed ecco allora l'importante figura di Topolino come essere che matura e prende pian piano coscienza di sè, dapprima confusamente e poi in modo finalmente limpido nell'ultima, sorprendente puntata.
La conclusione è sicuramente un punto di forza della saga: la scoperta dell'arcano attorno ai nostri e alla loro missione viene svelato in modo sorprendente e intrigante, e porta ad uno scontro finale tra Topolino e il dittatore Macchia Nera molto avvincente. Senza contare il colpone di scena finale!
Quello che forse paga maggiormente questa saga è sulla lunga distanza, perchè a fronte di un prologo migliore di quanto lo avessi recepito in prima battuta e del gran finale, abbiamo che in più punti la storia delle altre puntate si fa stiracchiata, con alcune mini-sottotrame evitabili (quella del popolo dei paradossi...) ed espedienti non proprio brillanti. Fortunatamente comunque la trama principale ha sempre modo di andare avanti, e ci sono anche situazioni interessanti come Minni in un'altra dimensione (anche se trattata in modo forse troppo veloce) e gli specchi con il proprio doppio malvagio all'interno.
Il ritmo della narrazione è quindi altalenante, ma i pregi rimangono soprattutto alla luce dalla conclusione davvero soddisfacente.
I dubbi che avevo esternato ai tempi del prologo erano soprattutto due: personaggi caratterizzati in modo "bizzarro" in una trama che sapeva di già visto e l'ampia prevedibilità che l'intreccio lasciava intravedere. Ecco, se nelle mie ipotesi dul proseguimento della storia in molte cose ci vidi molto male (quindi la sceneggiatura di Fausto mi ha piacevolmente sorpreso e non chiedevo di meglio), anche i miei dubbi iniziali vengono smorzati da questa lettura unitaria, pur non venendo del tutto cancellati. La caratterizzazione burbera di Orazio è divertente, ma forse fine a se stessa, al contrario di quella di Minni che nel suo essere un po' stronza ha un suo perchè. Topolino compie un suo percorso sensato e non gratuito come temevo e anche il duo Macchia-Gamba è ben descritto. La storia non è il massimo dell'originalità, ma tornando al discorso della prevedibilità non posso non ammettere che l'ultimo episodio ha dimostrato a più riprese di essere diverso da qualunque cosa mi aspettassi, piacendomi tantissimo.
Insomma, tirando le fila questa saga è molto buona, con una morale molto forte e importante in una sceneggiatura brillante, che sorregge una storia dalla trama in più punti stiracchiata ma sicuramente bella come storie nel complesso.
Discorso a parte meritano i disegni di Sciarrone. Passato a disegnare interamente in digitale, Claudio ha lavorato in questa maniera su questa saga. Se nel prequel mi aveva convinto a metà (e anche dopo la rilettura mi è parso migliore di quanto ricordassi, non mi ha proprio preso al 100% in questo suo nuovo stile) ecco che con le ultime 4 parti è andato migliorando secondo me, riuscendo a rendere sempre meglio i volti e l'aspetto dei quattro protagonisti, che era la cosa che forse meno mi convinceva dato che invece altri personaggi e gli sfondi erano ottimi fin da subito.
Nel complesso quindi le tavole oscillano dal molto buono all'eccellente, con uno stile fortemente moderno e supportato da una colorazione che ben si confà a tale stile. I paesaggi alieni, gli abiti, alcuni comprimari come il cacciatore di taglie sono uno spettacolo visivo senza precedenti, e il Topolino e la Minni degli ultimi due episodi sono qualcosa di eccezionale.
Nel complesso quindi Vitaliano e Sciarrone hanno puntato in alto con il loro progetto, l'uno dal punto di vista delle tematiche che fanno da sfondo alla saga e l'altro con dei disegni moderni, eccezionale e quasi sperimentali. Si nota che all'avventura mancano alcuni elementi per essere un capolavoro pienamente riuscito e riconosciuto, ma quello che
Le Cronache dal Pianeta T ci lasciano è comunque la sensazione di aver letto una gran bella storia che, se venisse raccolta in futuro in un volumetto, sicuramente mi piacerebbe tenere in libreria