Paperini e il ladro di cavalli - Pizen Spring Dude Ranch (Carl Barks, marzo 1949, WDC 102)
Mentre è ospite in un ranch, Paperino si assume la responsabilità di controllare che non ne vengano rubati i cavalli. Ma il ladro lo beffa più volte, fino a che i nipotini non risolvono la faccenda.
In mezzo ad una serie di ten-pages tra le migliori mai realizzate di Barks, questa forse sfigura un po' pur mantenendo comunque un livello alto. Pur essendo Paperino e i nipotini
paying guests, il West che Barks descrive è vivo e reale, fatto di praterie, cavalli, altopiani, cactus e ladri di bestiame: non siamo quindi alla smitizzazione che già Gottfredson ha operato sulle pagine dei quotidiani in
Topolino e la barriera invisibile e ancora in
Topolino e Billy il Topo.
L'intento di Barks non è infatti quello di parodizzare il mondo dei "ranch", e si concentra sulla figura di Paperino in contrasto con la furbizia del ladro.
Il povero Paperino non fa di certo una bella figura: dopo aver fatto lo spaccone con il proprietario del ranch, è beffato più e più volte dal ladro in modo davvero umiliante. Il lettore è qui messo da Barks in posizione di superiorità verso il protagonista: chiunque si accorge subito che il venditore di cavalli e il ladro, e può compatire Paperino che non si accorge di nulla.
Anche i nipotini inizialmente sono impotenti, ma poi si riscattano scoprendo e catturando il ladro.