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http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1418-AP
Tiro in ballo questa bella storia non solo per permettervi di commentarla, ma anche per chiedere ad eventuali esperti o appassionati che frequentano il forum se effettivamente in natura siano possibili delle trasformazioni chimiche delle sostanze in base alla materia con cui sono venute a contatto (come il legno dell'arca e l'oro in essa contenuto che si sciolgono, come il ghiaccio che li aveva imprigionati per millenni, a contatto con il fuoco). E poi può veramente accadere, come ipotizza Topolino stesso, che l'arca di Noè sia marcita e sia diventata un albero con i semi portati dal vento e il suo progressivo interramento? /

Bella, bella bellissima storia del ciclo dei misteri di Pezzin e De Vita (come Mu e Atlantide). Non la leggo da un po' ma già dalla prima volta mi colpì molto!
Io non sono un esperto ma non penso che possano esistere cose come la trasmutazione dei materiali o cose del genere

Beh, il processo di fossilizzazione per mineralizzazione, se ben ricordo, consiste nel progressivo sostituirsi degli elementi che formano le ossa di un animale con elementi minerali, per cui alla fine invece di un resto organico il paleontologo si trova di fronte ad un resto "roccioso" che conserva la forma ed alcune caratteristiche dell'animale originale. Quindi si', in natura si verificano processi di trasformazione anche profonda di alcune sostanze. Non mi risulta che ci siano processi che trasformano una sostanza in "solubile" come accade all'arca di Bubanassar, ma potrei anche sbagliarmi.

Per quanto riguarda il fato dell'arca di Noe', lo vedo anche meno improbabile. Il legno e' una sostanza viva e non e' raro che conservi una certa vitalita' anche relativamente a lungo dopo essere stato tagliato. Si puo' benissimo immaginare che alcune parti dell'arca fossero ancora in grado di produrre gemme e che possano aver dato vita ad alberelli da cui poi si sarebbe sviluppato il boschetto trovato da Topolino. Certo pare strano, di solito le imbarcazioni sono fatte con legno stagionato e trattato che di vitalita' ne conserva assai poca (il legno troppo fresco non e' adatto per costruire barche a causa della tendenza a deformarsi). Ma possiamo ipotizzare che Noe' abbia dovuto construire l'arca in gran fretta, e magari non ha potuto permettersi di scegliere solo legname del tipo migliore, per cui la sua arca magari conteneva diverse parti in legna "troppo" fresca e ancora fertile.

Bellissima storia, forse oggi improponibile per i suoi riferimenti religiosi continui.

Ci si piega dalle risate su alcune scene, mentre l'avventura continua a tenere banco, vignetta dopo vignetta.

Una delle migliori del dinamico team creativo.

Soprattutto però, se volete fare uno spuntino, ricordatevi del ristorante Il Diluvio, specialità pesce!