Papersera.net

Questa storia è forse il miglior esempio della deriva presa da Martina nei primi anni '70.
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++888-A
Emblematica di un modo di raccontare Scrooge inviso ai più, tra i queli gli autori del bellisimo saggio "L'oro di Zio Paperone" che ho letto in questi giorni.
Devo ammettere che, pur amando la tipica conflittualtà parentale introdotta da Martina già negli anni '50, questo Paperone contrabbandiere che per i suoi profitti finanzia la malavita locale mi ha dato fastidio.
Non per una questione di "politically correctness" naturalmente, ma perchè Paperone viene snaturato dal modulo originario oltre ogni livello di guardia.
Se mi voglio leggere le avventure di un bandito mi rivolgo a Diabolik.
Curioso come nella ristampa del '79 su:
http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/CD+++34#g
si cerchi nella paginetta di raccordo a seguire (purtroppo disegnata Da Gatti) di aggiustare il tiro con una tirata legalista dello stesso Vecchio Cilindro.

  

Riletta ieri, ecco un'altra storia dove Martina sorvola sul politically correct e sceneggia un Paperone contrabbandiere di caramelle e dei nipotini talmente decisi che riescono a convincere un dormiente Paperino a portarli in gita. Bene si sposano con la trama i disegni di M. De Vita. Una storia così, oggi, avrebbe parecchie difficoltà ad essere pubblicata su Topolino.

Riecheggiano le coeve storie di Paperinik. Notte, mistero.
Non mi risulta che Paperone qui finanzi la malavita locale.
E trovo tutto totalmente diverso dalle crude storie anni cinquanta.

Il mondo affaristico –  ma anche il rapporto tra individui - è spesso gretto e ingiusto e queste storie mostrano di affrontare il problema nel modo giusto. I disegni di De Vita illustrano spesso l’ingiustizia e la violenza di un mondo di questo tipo coi volti e i modi divertenti dei paperi, è una maniera straordinariamente bella di farlo. E’ infatti giusto che i giovani affrontino argomenti effettivi del mondo reale anche se spiacevoli. I nostri beniamini paperi possono sembrarci antipatici in questi sembianti ? Riflettiamo. Guardate i quadretti appesi e l’applique in casa di Paperino come osservano divertiti questa violenza, guardate come il punto centrale, la merce contrabbandata, sia costituita da … caramelle !
C’e quindi grande ironia che permea e soprassiede al tutto e lo stesso meccanismo dell’azione porta la conclusione delle ingiustizie sempre alla corretta – e divertentissima - punizione.
L’ingiustizia di Paperino nel prendere soldi dai nipoti in cambio della gita  è punita con il coinvolgimento in una pericolosa avventura (il contrario del suo grande desiderio di continuare a pisolare).
L’ingiustizia di zio Paperone nel contrabbandare merci è punita con una salata multa (il contrario del suo ardente desiderio di risparmiare).
La scena finale mostra i nipotini rincorsi ma è evidente l’innesto in ciò della farsa divertente, essendo chiarissimo ed inequivocabile il punto di vista che ha visto invero la loro schietta onestà di bambini avere ragione della grettezza degli adulti. Il rigore etico sottostante è garantito.

I disegni di M. De Vita sono di una bellezza sconvolgente – sempre tra i miei preferiti - e sono adattissimi per azioni decise, risolute ed efficaci. Pur rappresentando ALLA PERFEZIONE e CON CARATTERE i paperi, essi richiamano i fumetti per ragazzi ‘più grandi’.

Quindi una volta letta la storia rimane un senso di soddisfazione, equità e divertimento che è l’esatto opposto del triste languore prodotto dalle storie anni cinquanta con la loro spesso dissennata crudeltà fisica e psicologica tra Paperone e Paperino. Una crudeltà che avvertivamo reale, non solo suggerita come in queste insuperabili storie successive. Qui è il pizzico di sale che insaporisce al punto giusto, non il barattolo rovesciato dentro che guasta tutto. Difficile dosarlo al punto giusto, eppure ci riescono: sono Maestri Disney anche in questo.

Un’altra storia ottima, grazie a chi l’ha ricordata.