Topolino n. 1832
Non so quanti di voi conosceranno questa storia, ma per me si tratta di un piccolo capolavoro.
La sceneggiatura fu di B.Concina, i disegni di Scala.
Praticamente era un sequel, poichè ripartiva da una storia di soltanto una settimana prima (Paperino e la storia di Natale) (Idea geniale e innovativa secondo me!) dove Paperino aveva cercato invano di farsi assumere come Babbo Natale in quello che oggi sarebbe un Centro Commerciale.
Il suo desiderio era infatti quello di poter indossare il suo costume!
Praticamente in questa storia il direttore di questo Centro rimane colpito dal fatto che Paperino alla fine della storia precedente viene davvero ingaggiato da Babbo Natale in persona come suo aiutante (per la zona di Paperopoli) e decide quindi di assumere Paperino come commesso.
Quest'ultimo ovviamente combina da par suo una serie di guai incredibili e assurdi, oltre che divertentissimi, ovviamente! (secondo me ci sono alcuni rimandi ad un film italiano di qualche anno prima - Grandi Magazzini, dove un simpaticissimo Montesano combinava disastri simili!)
Il bello di questa storia sta però nel finale, dove secondo me viene
"mirabilmente" centrato un punto cardine del personaggio immortale di Paperino.
Il direttore disperato, dopo aver cambiato un infinita di reparti al povero Paperino nella speranza di scoprire quali fossero quelle capacità nascoste che Babbo Natale aveva intravisto in lui, si arrende e si appresta a licenziarlo.
Scoprirà proprio poco prima di pronunciare le fatidiche parole che il nostro Eroe, nell'ultimo reparto da lui testato (reparto giocattoli) ha fatto incassare al centro commerciale più dollari di tutti quelli guadagnati nel mese di dicembre (il mese che per via del Natale, è quello dove il reparto giocattoli vende di più).
Come si spiega questo incredibile avvenimento?
Ce lo spiega lo stesso Paperino, indicando il perchè da 80 anni regna nei cuori di tutti noi:
"Far divertire i bambini è il più grande dei miei divertimenti"