Secondo me no perché non è da questi particolari che si giudica una storia. Certe frasi 'colorite' possono sicuramente renderla più memorabile ma la qualità dovrebbe restare identica. Oltretutto Martina ha una prosa talmente ricca e particolare che resta impressa anche se 'alleggerita' delle sue punte più censurabili.
I suoi dialoghi soprattutto dei '60 e '70 (notevolmente migliorati da alcune 'pesantezze' tipiche dei '50) restano, secondo me, il massimo che l'autoriato italiano ha prodotto nel suo lungo corso disneyano e quelle frasi censurate rappresentano solo una ciliegina (se vogliano) su una magnifica torta.
Come premessa specifico con più chiarezza che l'anno scorso ho esagerato a bocciare duramente la storia, probabilmente l'avevo riletta con aspettative troppo elevate trattandosi della seconda di Paperinik, e mi aveva deluso anche perché di per sé non è esattamente all'altezza della prima.
So che non sono
solo questi i particolari per giudicare una storia, ma sono
anche questi, a mio parere, nel caso particolare di Martina; le frasi colorite sono state più o meno sempre una sua costante; viene sempre lodato e ricordato per l'instancabile ed encomiabile lavoro sulla prosa, e per la vulcanica fantasia soprattutto nelle storie degli anni '50,
più che per il lavoro sui personaggi, che non hanno granché della profondità e complessità di Scarpa, per citare il confronto più scontato.
Per questo motivo trovo che proprio su Martina risulti molto irrispettoso e "violento" andare a operare censure, vista l'importanza (magistrale mi viene da dire) che egli conferiva alla prosa. Certo, si tratta di poche frasi, ma se queste sono tra quelle che danno più carattere alla vicenda*, il risultato non può che essere deludente; capisco molto bene che non operare la censura sulla vignetta con il ragazzino che parlava di incendiare la scuola sarebbe stato assurdo e ampiamente contro il
politically correct, cionondimeno va riconosciuto che persino quel pezzetto è importante, nella sceneggiatura di Martina.
*E poi, cosa fondamentale è che, nell'ambito della sua vasta produzione, stiamo parlando proprio delle storie del vendicatore mascherato, che nasce come risultato logico in una Paperopoli più "ingiusta" e "crudele", quindi certe battute proprio nelle sue prime avventure sono molto preziose per rendere l'atmosfera.