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http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1750-A
Ecco la prima storia in cui Massimo DeVita disegna il suo Indiana Pipps, qui alla seconda apparizione!!! Lo scenario della "città di ghiaccio" ricorda molto la trilogia della "Spada di ghiaccio"... pertanto direi che siamo in un periodo di transizione per il disegno di DeVita e anche per il tipo di storie che produce.

All'epoca della prima pubblicazione mi piacque molto. Mi fecero ridere i nomi storpiati delle località balneari citate da Minni e Clarabella, cioè "Vimini" e "Piccione".
Per quanto riguarda la caratterizzazione di Indiana Pipps, rispetto alla prima versione disegnata dalla Uggetti, il suo aspetto è reso quasi indistinguibile rispetto al già noto cugino. Infatti, nella sua prima storia, Indiana aveva dei ricciolini nei capelli!

Per quanto riguarda la caratterizzazione di Indiana Pipps, rispetto alla prima versione disegnata dalla Uggetti, il suo aspetto è reso quasi indistinguibile rispetto al già noto cugino. Infatti, nella sua prima storia, Indiana aveva dei ricciolini nei capelli!

Nella storia di esordio Indiana e Pippo ad un certo punto si scambiano i ruoli, quindi la sceneggiatura prevedeva che si somigliassero tantissimo. Ciononostante, la Uggetti gli ha fatto quei ricciolini che di fatto li distinguevano.
In "Topolino e la città di ghiaccio" De Vita cancella questo elemento distintivo, eppure i due personaggi diventano più diversi di prima. Come ho scritto nel mio articolo sul Premio Papersera dedicato a De Vita ([size=8]ignobile pubblicità e autopromozione[/size]), il disegnatore differenzia i due personaggi lavorando sulle posture, sulle espressioni facciali e sul fisico. Il fisico di Indiana è più atletico di quello del cugino, la posizione più eretta e imponente, ma non solo: anche nei primi piani, in cui il fisico non si vede, si nota come Indiana abbia espressioni facciali più sicure di sé, decise, da "uomo duro", per così dire. È certo un segno della bravura del disegnatore, riuscire a differenziare i due personaggi non basandosi su elementi "fisici" (come i ricciolini presenti o meno) ma su elementi, per così dire, "interpretativi".

sicuramente fra le prime 10 storie (se non addirittura 5), più belle di Indiana Pipps

Nella storia di esordio Indiana e Pippo ad un certo punto si scambiano i ruoli, quindi la sceneggiatura prevedeva che si somigliassero tantissimo. Ciononostante, la Uggetti gli ha fatto quei ricciolini che di fatto li distinguevano.
In "Topolino e la città di ghiaccio" De Vita cancella questo elemento distintivo, eppure i due personaggi diventano più diversi di prima. Come ho scritto nel mio articolo sul Premio Papersera dedicato a De Vita ([size=8]ignobile pubblicità e autopromozione[/size]), il disegnatore differenzia i due personaggi lavorando sulle posture, sulle espressioni facciali e sul fisico. Il fisico di Indiana è più atletico di quello del cugino, la posizione più eretta e imponente, ma non solo: anche nei primi piani, in cui il fisico non si vede, si nota come Indiana abbia espressioni facciali più sicure di sé, decise, da "uomo duro", per così dire. È certo un segno della bravura del disegnatore, riuscire a differenziare i due personaggi non basandosi su elementi "fisici" (come i ricciolini presenti o meno) ma su elementi, per così dire, "interpretativi".

Uao, non avevo mai fatto caso a tutte queste cose!!! Potresti passarmi il tuo articolo Brigitta?

Una delle migliori storie di Indiana Pipps di sempre. Simpatico l'incontro con gli alieni e le reazioni di Minni e Clarabella.