Zombi era quello che in gergo da giocatori di ruolo viene definito un "manico". Quando un master si accorge di aver pensato una avventura troppo difficile per i personaggi dei suoi giocatori, a volte gli affianca un personaggio suo, un po' più forte, che li aiuti a risolvere la situazione. Il "manico" è, quindi, un personaggio che non e' il protagonista ma gli è subordinato e lo aiuta, nonostante sia più forte/bravo/preparato di lui.
Fumetti e letteratura sono pieni di "manici": sono personaggi interessanti ma rischiosi. Un rischio che si corre usando un manico è che finisca per fare tutto lui, essendo troppo più in gamba del protagonista, che si riduce quindi a non far più niente (il Leone di Narnia è un esempio di siffatto manico). Il rischio opposto è che, per non rubare la scena al protagonista, il "manico" finisca per non fare un gran che nonostante le sue superiori capacità, e in definitiva ci fa un po' la figura del fesso (un esempio sono i professori di Harry Potter nei film - nei libri non lo so, non li ho letti).
Non è facile trovare il giusto equilibrio per un "manico" (tanto per restare in ambito fantasy, un ottimo "manico" è, secondo me, Aragorn nel Signore degli Anelli).
Tornando a Zombi, temo che sia un po' un manico del primo tipo, quello che ruba la scena al protagonista ma senza diventarlo lui. Penso che lo stesso Martina se ne fosse accorto, dato che nella già citata storia in cui Topolino lo confonde con Pippo trova l'escamotage per NON farlo agire, ed in effetti quella è forse la storia più interessante del ciclo.
Nel complesso, comunque, mi unisco al coro di quanti non amano affatto l'omuncolo metalloide.
Un altro personaggio che per certi versi mi ricorda Zombi è Little gum. Non amo molto neppure lui, a dirla tutta.