Papersera.net

Adoro questa storia: penso che sia stata la prima che in Italia è stata forgiata sullo stile e ad impronta delle avventure di Carl Barks, dato che risale al lontano 1976, in un periodo in cui ancora lo stile italiano figlio dei grandi maestri (Martina, Scarpa ecc.) imperava dappertutto ed era forse in uno dei suoi momenti di massimo splendore... il "neobarksismo" nascerà in forma prorompente solo qualche decennio più tardi fino ad arrivare ad oggi, quando Don Rosa è continuamente divinizzato sulle pagine del topo.

mi rammenteresti la trama a grandi lnee? Grazie  

mi rammenteresti la trama a grandi lnee? Grazie  

Dunque... per tutta la storia Paperone ribadisce una serie di concetti tutti barksiani: egli ha imparato ad essere il più duro dei duri, il più furbo dei furbi e il più astuto degli astuti; ha guadagnato il suo denaro col sudore della fronte, e per questo esso è a lui intimamente legato e a lui deve ritornare sempre. Nonostante si mostri così spavaldo, Scrooge entra in crisi quando vede i Bassotti liberi sotto il deposito che lo salutano contenti di essere usciti dal carcere; dopo un primo sbandamento però, il suo cervello machiavellico inizia a lavorare e presto partorisce un piano degno di 007 per liberarsi della minaccia: travestito da pericoloso bandito passa dalla roulotte dei Bassotti e fa finta di perdere un foglio prima di andarsene; i Bassotti scoprono che si tratta di un preciso piano per derubare Paperone, e decidono di metterlo in atto per la mezzanotte. Ma essi ignorano che un particolare, il fatto che il vecchio acquedotto in disuso potrà permetter loro di arrivare fino a sotto il deposito, è stato inventato da Paperone: l'acquedotto infatti è regolarmente pieno d'acqua.
Mentre Paperino e QQQ sorprendono i Bassotti in atteggiamento furtivo, Paperone, per niente preoccupato dalle loro ammonizioni, è invece intento a scacciare un piccolo topo che attenta alle sue banconote (chiaro rimando ad una scena analoga tanto cara a Barks presente in Paperino e il ventino fatale); dopo vani tentativi riescea murarlo in un buco. Arriva quindi la mezzanotte; nonostante siano stati ragguagliati dallo zio, Paperino e QQQ sono inquieti. Il destino beffardo è difatti sempre in agguato, e ha come suo agente il piccolo topo che era stato murato: questo riesce a raggiungere un cunicolo che lo porterà fuori, ma è ancora bloccato da una matassa di fili; li taglia, e causa il black out completo in tutta la città! (cosa un pizzico inverosimile). Il sindaco, non tanto per i cittadini quanto per ridare la luce al suo ricevimento, ordina subito di riparare il guasto, ma per arrivare al cavo tranciato i tecnici devono svuotare l'acquedotto: in tal modo, i Bassotti riescono a penetrare nella stanza del denaro e lo rubano tutto. Paperino e QQQ si accorgono del furto e corrono ad avvisare lo zio, che però non si scompone: il denaro è suo e DEVE ritornare da lui; i nipoti rimangono sbigottiti: come potrà il denaro mettere i piedi e tornare all'ovile? Ancora una volta è il destino a sistemare le cose. Prima di poter iniziare a trasportare il denaro fuori dall'acquedotto, i Bassotti vengono sorpresi dall'acqua: il guasto è stato infatti riparato e le condutture riaperte; ne consegue che mariuoli e contante vengono scaraventati in un lago privato, guardacaso sorvegliato dalla polizia; nessun dubbio su chi sia il proprietario del valsente: il lago è infatti proprietà P.d.P.!!!!!!!!

Ma proprio grandi come linee!!!

accipicchia che riassunto..! Grazie, non pretendevo tanto....  
praticamente viene ripresa la tematica della "disfida dei dollari" con un pizzico di "ventino fatale"  

accipicchia che riassunto..! Grazie, non pretendevo tanto....  
praticamente viene ripresa la tematica della "disfida dei dollari" con un pizzico di "ventino fatale"  

Esatto, il che non è poco!!! Inoltre sintetizzare in uno stile narrativo due modelli completamente diversi (quello di Barks e quello italiano classico tra Martina e Scarpa) è un'impresa davvero incredibile, e tutto ciò che posso fare è un monumento al grande Alfredo Castelli!!!

Adoro questa storia: penso che sia stata la prima che in Italia è stata forgiata sullo stile e ad impronta delle avventure di Carl Barks, dato che risale al lontano 1976, in un periodo in cui ancora lo stile italiano figlio dei grandi maestri (Martina, Scarpa ecc.) imperava dappertutto ed era forse in uno dei suoi momenti di massimo splendore... il "neobarksismo" nascerà in forma prorompente solo qualche decennio più tardi fino ad arrivare ad oggi, quando Don Rosa è continuamente divinizzato sulle pagine del topo.

Direttamente o indirettamente Barks e Gottfredson influenzarono comunque i primi Disney italiani, fin dagli anni 30, quando erano bambini, e poi nei 50, quando le loro storie erano pubblicate sul Topo in tempo reale: soprattutto Scarpa riprese storie e personaggi dei due maestri americani.
Da più di un quindicennio Don Rosa è divinizzato ovunque, tranne che sulle pagine del Topo (anzi).
'Il metodo' è fin troppo barksiana: più che ispirata la storia è stata proprio 'copiata', addirittura nelle battute dei personaggi oltre che nelle situazioni. Sono rimasto perplesso e non mi ha convinto.

'Il metodo' è fin troppo barksiana: più che ispirata la storia è stata proprio 'copiata', addirittura nelle battute dei personaggi oltre che nelle situazioni. Sono rimasto perplesso e non mi ha convinto.

Beh ma fin quando si tratta solo di citazioni non si pecca di plagio... la trama è originale e anche la stessa tematica del "i soldi sono miei e a me devono ritornare" mi sa più di Martina che di Barks... quali sono queste scene che secondo te sono state copiate??? [smiley=book.gif]

quali sono queste scene che secondo te sono state copiate??? [smiley=book.gif]

Le prime tavole sono praticamente identiche (se hai le due storie puoi confrontarle) e quando Paperone si accorge della presenza dei Bassotti ha la stressa espressione terrorizzata riprendendo le stesse frasi, parola per parola. Certo, poi si cambia (sennò sarebbe plagio): il Paperone di Castelli è meno coinvolto di quello barksiano nella salvezza del suo denaro, dicendo ai nipoti che non farà assolutamente niente per riconquistarlo (saranno eventi paralleli a favorire la cattura dei Bassotti) in un finale meno drammatico e più umoristico. Però 'sta storia non mi ha convinto.

Le prime tavole sono praticamente identiche (se hai le due storie puoi confrontarle) e quando Paperone si accorge della presenza dei Bassotti ha la stressa espressione terrorizzata riprendendo le stesse frasi, parola per parola. Certo, poi si cambia (sennò sarebbe plagio): il Paperone di Castelli è meno coinvolto di quello barksiano nella salvezza del suo denaro, dicendo ai nipoti che non farà assolutamente niente per riconquistarlo (saranno eventi paralleli a favorire la cattura dei Bassotti) in un finale meno drammatico e più umoristico. Però 'sta storia non mi ha convinto.

Ma se non ti convince il fatto che le prime tavole siano "copiate" allora bisognerebbe condannare anche tutte le citazioni che Don ha fatto nella Saga!!! :( Anzi, proprio il fatto che Castelli abbia adattato un Paperone barksiano su una trama italiana DOC non ti sembra una meravigliosa opera di fusione artistica???

Ma se non ti convince il fatto che le prime tavole siano "copiate" allora bisognerebbe condannare anche tutte le citazioni che Don ha fatto nella Saga!!! :( Anzi, proprio il fatto che Castelli abbia adattato un Paperone barksiano su una trama italiana DOC non ti sembra una meravigliosa opera di fusione artistica???

Ma se il Don ha citato spesso eventi barksiani è stato per ricollegarli a seguiti o prequel di sue storie o per 'incastrarli' all'interno della Saga dandole un senso. Non ha riscritto paro paro tavole barksiane facendo finta fossero un'altra storia.
Castelli ha fatto un copia-incolla delle prime tavole della 'Disfida' per poi proseguire in maniera alternativa: un omaggio al Maestro dell'Oregon fin troppo 'spinto' e imbarazzante (per me).

Ma se il Don ha citato spesso eventi barksiani è stato per ricollegarli a seguiti o prequel di sue storie o per 'incastrarli' all'interno della Saga dandole un senso. Non ha riscritto paro paro tavole barksiane facendo finta fossero un'altra storia.
Castelli ha fatto un copia-incolla delle prime tavole della 'Disfida' per poi proseguire in maniera alternativa: un omaggio al Maestro dell'Oregon fin troppo 'spinto' e imbarazzante (per me).

Beh, i gusti son gusti [smiley=other_worship.gif]


600 post!!!!!!!!! 8-) [smiley=beer.gif] [smiley=commosso.gif] [smiley=other_dance.gif] [smiley=party.gif]

Solitamente Paperino ed i nipotini sbuffano quando zio Paperone racconta loro le sue storie del Klondyke, qui invece la vicenda ha inizio con un auto-riferimento compiaciuto da tutti al bagno nei dollari e alle storie sul loro accumulo. Sin dal titolo, la vicenda appare infatti iniziare come un commentario (interno) dei paperi alle loro stesse avventure, quasi come noi facciamo (esternamente) qui sul sito; poi con estrema naturalezza si passa ad un’azione a tutto campo non dissimile da ogni altra avventura. Il copia incolla dunque mi sembra riuscito, io ad esempio avevo dimenticato la storia barksiana. L’auto-riferimento ritornerà brevemente in chiusura ad incorniciare con l’incipit il ‘metodo’ svelato da una trama entusiasmante e vissuta in pieno come tutte le altre. E quindi sempre magnifico, il disegno di Massimo de Vita dei settanta rinvigorisce il tratto base barksiano troppo morbido senza tradirlo (un vero miracolo) mentre è ancora lontano dagli eccessi successivi. Fondamentale e geniale l’ininterrotta caccia al topo che al colmo della suspense ci porta, avidi di sapere, a seguirne addirittura le vicende in esclusiva per un’ intera pagina. Gustose le notazioni sulla società allorchè il sindaco, dotato di un irresistibile parrucchino, minaccia i dirigenti dell’ente elettrico o lusinga una nobildonna. E ancora e ancora: il bassotto che in un’unica vignetta tappa e fa scoppiare l’archibugio in faccia a Paperone, il riuscito intreccio col collettore dell’acquedotto, i ricordi del Klondyke. In questa concomitanza di fattori quale può essere il ‘metodo’ di zio Paperone per riavere i denari sottratti dai bassotti ? La risposta lascia di stucco ma attenzione, appare valida solo per questa storia !