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https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1022-A

Questa bella vicenda si ricorda per essere particolarmente comica, a partire da Pippo che, travestendosi, non si riconosce allo specchio. E poi, quando esce di casa tutti identificano senza sforzo, nello stupore continuo del protagonista (anche quando compare un tizio uguale al camuffamento).
Fra l’altro al termine del fumetto questa situazione troverà spiegazione, rivelandosi quindi più di un elemento umoristico fine a sé stesso.

I personaggi che più mi hanno stupito sono stati Orazio e Topolino: il primo, sebbene non intervenga direttamente nell’aiutare Pippo, dimostra un forte orgoglio nel legame di amicizia, tanto d urlare contro i propri clienti e rischiando verosimilmente di perdere un contratto. Il secondo, nel suo essere preso entusiasticamente da qualcosa (di nemmeno tanto importante), non si accorge (se non più tardi e vagamente) di quello che gli accade intorno; tale utilizzo del personaggio ricorda molto Bill Walsh.

Vengono usati positivamente anche il protagonista e Manetta, il quale nel suo applicare le proprie mansioni alla lettera e con il massimo scrupolo, chiede di identificarsi a persone che conosce bene. E poi, dopo aver fornito a Pippo l’assicurazione di occuparsi a fondo del caso, getta via gli appunti presi ritenendo il problema di nessun conto.

La rivelazione sulla minaccia eponima non è in realtà sconvolgente, tuttavia non si tratta del punto focale della storia.

ne ho un vago ricordo, avendola letta sicuramente molti anni fa.....Se mi capita sotto mano, mi rinfrescherò la memoria...

Deliziosa storia di stampo urbano, che vede un Pippo intimorito e al contempo spiazzato dalle lettere minatorie che riceve al suo indirizzo, firmate dalla minacciosa "ACME GANG".
La vicenda, che ho letto con molto piacere per la sua freschezza e dinamicità che la rendono intrigante e scevra da abbassamenti di tono nel ritmo della narrazione, offre una rappresentazione dei personaggi in essa coinvolti che li tratteggia in maniera molto simpatica per la "tridimensionalità" che li rende degli interpreti vividi e ottimamente caratterizzati: dal Topolino che umanamente sbaglia nel suo primo confronto con Pippo e a cui ha modo di ripensare, con rimorso, nel momento in cui "sente" che il suo amico possa essere finito in guai seri all'Orazio che presta sempre un occhio di riguardo sul pippide e che rivela con orgoglio e ferma presa di posizione quanto importante e cara sia per lui l'amicizia che li lega l'un l'altro, passando per lo stesso Pippo che esprime candore e suscita tenerezza nel suo tentativo di richiamare l'attenzione e l'aiuto di chi lo conosce bene per affrontare con più sicurezza la minaccia che sente stia per calare pesantemente sulla sua persona.

Ma il racconto regala anche delle sequenze davvero gustose per l'umorismo che vi è connaturato.
Già le prime pagine della storia mi hanno fatto ridere per come il protagonista è talmente avventato ed eccitato all'idea che gli siano arrivate ben due lettere ("Evviva la posta! Per brevi momenti puoi aspettarti qualunque cosa!") da sfasciare inavvertitamente la vetrata di casa sua, costrigendosi a soffrire il forte vento che gli spira in casa con sciarpa avvolta al collo e cappello di lana sulla testa.
E mi ha divertito molto la dinamica del confronto tra l'ispettore Manetta e Basettoni in merito al caso esposto dal pippide, con il Commissario impegnatissimo a discutere un importante problema con il sindaco e che risponde all'interruzione inopportuna del suo sottoposto scaraventandolo con foga fuori dal suo ufficio!

Dal punto di vista grafico, i disegni di Romano Scarpa penso siano semplicemente meravigliosi per come riescono ad infondere un "soffio vitale" ai personaggi, tali da farli sembrare delle persone vere e proprie, sempre in movimento, dinamiche, improntate all'azione e dotate di una grande espressività che trasmette appieno gli stati d'animo che li attraversano in ogni momento di questo brioso e piacevolissimo racconto disneyano.