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Zio Paperone e il cinquantennio della tuba (Martina/Gatto)
Apro un nuovo topic per commentare questa storia che mi è capitato di leggere di recente sul topolino originale.
La trama, in breve, è la seguente. La storia ha due trame consecutive, la prima racconta di come Zio Paperone abbia ottenuto la sua tuba nel Klondike del 1928, la seconda si sviluppa in seguito alla prima e quindi la metto in fondo e tinteggiata.
Come ZP ha ottenuto quella famosissima tuba, tante volte distrutta e rattoppata? Domanda difficile alla quale "Il professore" Guido Martina tenta di rispondere, nel 1928 ZP si sarebbe scontrato con un illusionista a cui estorcerà in maniera simil-legale la sua tuba truccata a doppio fondo. Da questo aspetto signorile che assume con la tuba riesce a ottenere l'incarico di Sindaco della città. Appena diventato Sindaco farà costruire una cisterna per rendere più accessibile l'acqua, anche se non tutto è come sembra. Infatti  ZP costruirà la cisterna per nascondere la sua prima tonnellata d'oro, ma dove? Insieme a Paperino e ai nipotini andranno al recupero dle tesoro... Qua lo spoiler non basta, bisogna leggere la storia.
Interessante la trama, sceneggiatura di quelle a cui Martina ci ha abituato ma dialoghi che, stranamente, faticano a ingranare all'inizio ma dopo ritornano alla grande freschezza e bellezza di sempre. A corredare il tutto un Luciano Gatto con un tratto fresco, pulito come lui stesso afferma di avere, e che riesce a rendere bene le forti espressioni che la storia sprigiona.
A rendere particolare la storia sono due cose: la prima è l'assoluta conferma che Martina era convinto che le storie Disney fossero ambientate ai nostri giorni (qua basta un semplicissimo calcolo matematico 1928+50=1978, in altre storie era più velato), la seconda compare nelle prime pagine della storia dove vediamo una descrizione dei passatempi nella cittadine in cui vive Paperone, tra cui il tiro alla fune rappresentato nella vignetta da una palese impiccagione, insomma una scena abbastanza cruda anche per gli stilemi martiniani.

tra cui il tiro alla fune rappresentato nella vignetta da una palese impiccagione, insomma una scena abbastanza cruda anche per gli stilemi martiniani.

E dire che quello è uno dei pezzi, a mio avviso, più divertenti!!

E dire che quello è uno dei pezzi, a mio avviso, più divertenti!!

Anche per me, aggiungo solo che è molto crudo, che non nega che non sia bello come passaggio.

Cos’hanno in comune la tuba di Paperone, una torta e un serbatoio d’acqua del Klondyke ?  E’ il filo conduttore di quest’ottima storia che, con lo stesso efficace meccanismo di molte altre così fatte, costruisce un appassionante collegamento tra passato e presente tutto da vivere insieme ai paperi.
La modalità di guadagno del primo miliardo è qui quella più classica tramite setaccio delle sabbie aurifere dello Yukon. Più fantasioso ma comunque indimenticabile l’acquisto di cilindro e marsina.

La scena dell’impiccagione, che si illustra con tatto come la preparazione a questo e non come impiccagione effettiva, riflette quanto in effetti ai tempi dei pionieri avveniva, e l’accenno è breve ed ironico in mezzo a momenti puramente buffi. A me non sembra per nulla ‘cruda’, anzi da ammirare perché con pudore, grande sensibilità, capacità e persino divertimento mostra una verità storica.
Non posso non pensare in proposito a immagini di storie anni ’50 che erano invece veramente tremende e davvero censurabili per l’infanzia.