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Storia del 1960 di Missaglia e Chierchini, per la prima volta appena ristampata sui Grandi Classici 317:
http://coa.inducks.org/s.php?c=I+TL++247-CP
Si tratta della seconda apparizione italiana di Macchia Nera, 5 anni dopo la prima, e si può dire che da questo momento in poi il classico nemico di Topolino diventi un personaggio ricorrente.
Tutti i mendicanti di Topolinia sembrano spariti, per poi ricomparire come membri di un'organizzazione che li sfrutta, apparentemente diretta da Gambadilegno. In realtà lo stesso Pietro è terrorizzato dal misterioso vero capo dell'organizzazione.
Alla fine, con un po' di fortuna, Topolino ha la meglio su un Macchia Nera che si traveste in diversi modi, senza però mai indossare il classico lenzuolo nero...
Questa storia è probabilmente rimasta irristampata per oltre mezzo secolo per la sua raffigurazione di una Topolinia piena di accattoni e si ha forse l'inizio di uno stravolgimento della figura di Macchia Nera, oltre che uno dei primi esempi in cui Gambadilegno è costretto a mostrarsi grato verso Topolino.
La vecchietta che salva il nostro eroe alla fine ricorda Nonna Abelarda, con cui Chierchini era certamente familiare.

Beh...c'è anche espressa la tesi che a finire in miseria sarebbero "lo scansafatiche", il finto muto, il pigro.
Almeno da quel che vedo nella prima pagina sull' inducks.
Quindi vittime del loro atteggiamento soggettivo.
Sappiamo che non è così...nei prossimi anni le volte dei ponti si affolleranno...

i vari cittadini che andavano a reclamare i propri "accatoni" e pluto che si finge mendicante e viene ipnotizzato mi lasciano un senso di inquietudine,ma non solo questi particolari in preciso...è tutta la storia che mi inquieta [

In effetti le tematiche trattate in questa storia non sono molto semplici e l'atmosfera che crea non è certo una delle più rosee, comunque si tratta di una buona avventura dove possiamo notare degli aspetti interessanti: un Gamba più pauroso del solito, un Macchia Nera veramente cattivo e una Topolinia con visibili difficoltà sociali

Storia abbastanza inquietante, come non ne leggevo da tempo, con una caratterizzazione e descrizione dei mendicanti un po' eccessiva negli aspetti negativi che li contraddistinguono, e lo si evince anche dalle didascalie nella prima pagina. Forse è anche per questo motivo che ha patito un lungo oblio, che l'ha riportata dopo decenni a riaffacciarsi nel mondo delle ristampe.