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Per chi ama la saga di Paperinik, questa storia publlicata in due puntate nel 1972 su Topolino, non fa parte delle maggiori, ma e' comunque da annoverarsi tra quelle del "primo" Paperinik. A mio avviso la prima puntata e' avvincente per atmosfera, colpi di scena e per l'estrema curiosita' e desiderio che lascia nel lettore di immaginarsi cosa succedera' nella seconda puntata. La seconda puntata delude un po' e sconfina in qualche banalita', ma nel complesso la ritengo una bellissima storia, trovate?

Concordo con quello detto da domego. Le atmosfere e la suspence suscitate in questa storia sono ben riuscite ed è un piacere rileggere questa storia. Meriterebbe più attenzione.

Per me è come una delle storie classiche di Paperinik, ma forse solo perché è una di quelle che ho letto per prime (parlando del primo Paperinik, ovviamente).
Non è effettivamente la migliore prova di Martina, ma sa comunque darti soddisfazione a lettura ultimata, e, cosa più importante di tutte, intrattenerti con una buona trama.
Senza contare che qua il protagonista, anche se un po' addolcito, è ancora fortemente classico.

Non fa parte delle maggiori? Io direi proprio di sì, forse non la migliore sul personaggio, ma fra le migliori sì.
Atmosfera perfetta e fascino noir la rendono estremamente attraente. Peccato il finale, con tutti quegli "evviva Paperinik" che smorzano tremendamente l'effetto.
De Vita ancora un po' acerbo, ma godibilissimo.
Comunque, per me, La Bella Addormentata è di un altro pianeta.

Splendida storia, che completa, se la guardiamo bene, la trasformazione di Paperinik da vendicatore ai limiti della disonestà in giustiziere, terminando il percorso iniziato con la terza storia di Paperinik.

Se la guardiamo bene, infatti, da quel momento in poi non si parlerà più di un Paperinik furfante (con la sola eccezione dell'illeggibile per me Paperinik e il signore del raggio di luna), ma di un Paperinik sempre più eroe agli occhi della gente, che da raddrizzatore dei torti privati di DD diventa finalmente e totalmente giustiziere a tutto tondo contro chiunque commetta una magagna, e questo anche se il pretesto di tutta la storia è proprio lo sfratto che Paperino rischia di subire.

Blooperissimo da segnalare: la polizia non fa sfratti di per sé, ci deve essere pure l'ufficiale giudiziario!!!! Parola di avvocato!;D

Blooperissimo 2: nella scuola del Krimen, il lapis bicolore era rosso e blu, qui diventa rosso e verde... Peccato che la mitica matita scioglimetalli ricompaia solo di sfuggita in Paperinik e le intercettazioni telefoniche, per poi cadere nell'oblio!

Mi pare sia stata ripresa un paio di volte, forse recentemente da Gervasio.. o erano altri gadget classici come il fungo friggitore?

Sì, è stata ripresa, confermo.

Blooperissimo da segnalare: la polizia non fa sfratti di per sé, ci deve essere pure l'ufficiale giudiziario!!!! Parola di avvocato!;D

'(

in italia ma  a paperopoli potrebbe essere diverso

Una bellissima storia di Paperinik, che ben si accompagna alla Bella Addormentata, come ben dice Vertighel.
Le associo sempre insieme per via di questo bellissimo Classico: http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/CD+++12#fa

Una bellissima storia di Paperinik, che ben si accompagna alla Bella Addormentata, come ben dice Vertighel.
Le associo sempre insieme per via di questo bellissimo Classico: http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/CD+++12#fa

L'idea di fondo, del resto è la stessa: Paperino rischia di perdere la sua casa, e con essa rischia che si scopra il sotterraneo segreto.

Ma, nel fare di tutto per impedirlo, si creano due storie totalmente diverse...

È un peccato che il Castello non si sia più visto... Sarebbe potuto essere un'ottima base di riserva per Paperinik, no?

La mia preferita di Paperinik

In questa storia si rafforza la percezione pubblica di Paperino come grande amico di Paperinik, che torna a rovinare i piani dello zio Paperone e di Gastone, che inizialmente si dimostra insolitamente coraggioso, prima dell'umiliazione finale.
Questa volta alla fine Paperino sembra anche aver guadagnato l'incondizionata stima dei nipotini.
Come sempre, Massimo De Vita si distingue, tra l'altro, per l'espressività che conferisce ai personaggi.

Giuste le vostre osservazioni sul non trattarsi di una delle preminenti avventure di Paperinik, d’altra parte l’argomento in se è circoscritto e già visto (passare una notte in un castello per appropriarsene). Con ciò come base lo sviluppo è tutt’altro che disprezzabile. Soprattutto si possono fare osservazioni interessanti sull’etica dei comportamenti. Ragiono a mente fredda e razionale per sapere se, alla fine, la trovo moralmente accettabile, e sono intransigente tralasciando l’ironia che pur sappiamo presente. Paperino non paga l’affitto da 13 anni a zio Paperone. Di conseguenza, se non accetterà di dormire una notte nel castello con fantasma verrà sfrattato. 13 anni sono molti ma il ricatto è  brutto, quindi Paperino non accetta e anzi fa percorrere a zio Paperone e Gastone 8 miglia a piedi impedendogli di impossessarsi del castello. Ritorsione immediata di Paperone con sfratto subito esecutivo. Qui in effetti Paperino sembra meritarsela. Inoltre da un calcio ad un agente e viene messo in guardina. Intervengono i nipotini: zio Paperone dice che ve lo toglierà. Già fin qui la cattiveria di zio Paperone è sostanzialmente provocata. L’epilogo vede Paperinik nella piena veste di vendicatore dei suoi soprusi, alla presenza del pubblico zio Paperone viene fatto vergognare del suo comportamento e dovrà revocare lo sfratto ed i debiti. Ergo : la cattiveria di zio Paperone è provocata – E CIO’ NONOSTANTE NEGLI ECCESSI, COMUNQUE, ADEGUATAMENTE  LIMITATA (afferma di non avere ‘purtroppo’ il cuore di pietra di lasciare Paperino in prigione) – costruita ad arte per applicargli una sonora punizione.
Mi viene da dire, in questa come in simili storie, viva la giusta punizione non per questo, ma per il temibile zio Paperone di 15 anni prima.

Giuste le vostre osservazioni sul non trattarsi di una delle preminenti avventure di Paperinik, d’altra parte l’argomento in se è circoscritto e già visto (passare una notte in un castello per appropriarsene). Con ciò come base lo sviluppo è tutt’altro che disprezzabile. Soprattutto si possono fare osservazioni interessanti sull’etica dei comportamenti. Ragiono a mente fredda e razionale per sapere se, alla fine, la trovo moralmente accettabile, e sono intransigente tralasciando l’ironia che pur sappiamo presente. Paperino non paga l’affitto da 13 anni a zio Paperone. Di conseguenza, se non accetterà di dormire una notte nel castello con fantasma verrà sfrattato. 13 anni sono molti ma il ricatto è  brutto, quindi Paperino non accetta e anzi fa percorrere a zio Paperone e Gastone 8 miglia a piedi impedendogli di impossessarsi del castello. Ritorsione immediata di Paperone con sfratto subito esecutivo. Qui in effetti Paperino sembra meritarsela. Inoltre da un calcio ad un agente e viene messo in guardina. Intervengono i nipotini: zio Paperone dice che ve lo toglierà. Già fin qui la cattiveria di zio Paperone è sostanzialmente provocata. L’epilogo vede Paperinik nella piena veste di vendicatore dei suoi soprusi, alla presenza del pubblico zio Paperone viene fatto vergognare del suo comportamento e dovrà revocare lo sfratto ed i debiti. Ergo : la cattiveria di zio Paperone è provocata – E CIO’ NONOSTANTE NEGLI ECCESSI, COMUNQUE, ADEGUATAMENTE  LIMITATA (afferma di non avere ‘purtroppo’ il cuore di pietra di lasciare Paperino in prigione) – costruita ad arte per applicargli una sonora punizione.
Mi viene da dire, in questa come in simili storie, viva la giusta punizione non per questo, ma per il temibile zio Paperone di 15 anni prima.

Non sarà il top delle storie classiche di Paperinik ma...come si dice: "ce ne fossero".

Esatto. Dato che l'argomento in se è estremamente limitato se ne cava comunque il massimo.