Questa è una serie che mi ha sempre fatto sorgere delle domande, la prima delle quali è: ma per chi è stata pensata?
Voleva essere una serie per bambini ini ini? Non direi, perché qualche riferimento non è proprio da bambini: un po' di mitologia va saputa per godersi (?) appieno le citazioni classiche.
Ai ragazzini di oggi che guardano Naruto e Dragonball? Una roba di questa staticità?
Agli adulti lettori di Topolino, che hanno la cultura necessaria e sono più tranquilli degli adolescenti? Beh, ha annoiato pure noi adulti, perché non c'è una gag che strappi una risata, un tocco poetico sensato, un qualcosa che davvero ti faccia almeno sogghignare. Prendiamo il catastrofico idrante di Lernia: cosa c'è da ridere? O la tavola gioco del labirinto: dovremmo scompisciarci perché la fortuna aiuta gli audaci?
Non so, non ho proprio capito quali fossero target e scopo della storia, che mi sembra davvero un'accozzaglia malriuscita di orribili battute stereotipate (e se lo dico io...
), incapace di qualsiasi cosa: noiosa, lentissima, interminabile e priva totalmente di mordente.
Insomma, siamo a livello
Pkfrittole The end?, direi!
Si salvano solo i disegni, ma, senza trama di sottofondo, a che servono? Solo a lustrarsi gli occhi? Purtroppo o per fortuna i fumetti sono trama
e disegni...
Davvero un colpo a vuoto per un autore che, non dimentichiamolo, aveva pure collaborato con De Vita nell'ultimo episodio dell'Argaar, con ottimi risultati... Peccato davvero!