A proposito, ho letto proprio l'altro ieri la prima storia in cui compaiono Pierino e Pieretto (mi ero confuso con un'altra, con una trama simile, ma successiva) del 1991.
Totalmente diversa : li è Topolino che, poichè Pietro viene arrestato, si offre di occuparsi dei suoi nipotini che stanno arrivando in città, per non lasciarli da soli.
E' proprio un'altra cosa.
Un piccolo appunto poi sui "pareri autorevoli". C'è una differenza fondamentale fra "la Disney" e i lettori.
I manager di Burbank non scrivono storie (e magari neanche le leggono) ma devono valutare altri aspetti.
Per loro è necessario non porre alcun paletto per non porre limiti alle possibilità di creare nuove cose in grado di portare profitto. Per questo non esiste niente di fisso e immutabile, per loro.
Parlando per assurdo, se da un'indagine di mercato venisse fuori che facendo una nuova Saga di ZP diversa da quella di Don Rosa, triplicherebbero le vendite, la farebbero.
"La Disney" deve valutare gli aspetti economici, cioè quegli aspetti dei quali a noi lettori - a meno che non si prospetti il rischio di fallimento e chiusura delle testate amate - noncenepuòfregàdemeno.
In misura minore questo vale anche per gli autori citati. Se loro mettessero paletti, limiti invalicabili, situazioni fisse e non variabili, rischierebbero di limitare la loro creatività e di precludersi eventualmente nuove idee per nuove storie o personaggi.
Per questo non vedo che importanza possa avere ciò che ha detto il direttore di questo o l'autore di quello. Il pensiero di noi lettori è per forza di cose diverso. E non meno importante, dato che quelle storie le crea la Disney si, ma poi qualcuno le dovrà pur leggere.