Papersera.net

Ciao!
Mi sono appena registrato, sono un fan dei Disney italiani e di Carl Barks.
Chi si ridorda di questa bella storia in 3 puntate del lontano 1961, scritta da Martina e disegnata da Carpi...?

Molto bella! Peccato che qui Paperone e Paperino vengano rappresentati come degli egoisti...

è vero è molto bella !peccato che zio paperone non abbia imparato niente da quell'esperienza

Superiore a "Il re del fiume d'oro" di Carl Barks, secondo me. Ma sì, finiamola con queste divinizzazioni

Non ricordo perfettamente la storia, ma credo che le due non siano poi così simili da poter davvero fare un confronto. Tra l'altro la storia barksiana è una vera parabola, in cui si mostra il carattere vero si ZP. Martina ha invece reso, come al solito, Paperone un vecchio egoista.

Bè anche lo zio paperone egoista è una parabola...

Nella bellissima  storia di Martina/Carpi troviamo anche due "omaggi" a Barks: la rappresentazione dell'avidità di zio paperone nella 25a tavola e verso la fine della storia è tratta da "La stella del polo" (5a vignetta della 7a tavola)...

Ho sempre odiato questa storia perchè venivano evidenziati l' egoismo , la superbia e la cattiveria di Paperino e Paperone

Uh... Non mi ricordavo di aver letto questa storia!

Ahhh... Quando Paperino (mese) era una rivista con le palle...

...Infatti io l'ho letta nel # 176 di Paperino (mese) del febbraio 1995. E quei numeri di Paperino (mese) son davvero ottimi!

In ogni caso... Dovrei rileggere la storia per poter dare un giudizio corretto. Perché a memoria non la ricordo molto bene... Anzi, direi... Quasi per nulla!

Nella bellissima  storia di Martina/Carpi troviamo anche due "omaggi" a Barks: la rappresentazione dell'avidità di zio paperone nella 25a tavola e verso la fine della storia è tratta da "La stella del polo" (5a vignetta della 7a tavola)...

Barlotti nel suo sito parla appunto di queste vignette-omaggio e di riciclaggi vari.
Comunque Paperino e il Re del Fiume d'Oro è proprio una storia perfetta, tra le migliori degli anni Sessanta e la forse la miglior martiniana coi Paperi degli anni Sessanta, insieme a Paperin Fracassa.
Questa storia impartisce un vero e proprio insegnamente sbeffeggiando gli interpreti di questo teatrino ed enfatizzando volutamente i toni, dando vita a caratterizzazioni estreme e a volte grottesche, perfettamente in tono con la gravità dell'argomento (non è il classico filmetto della Disney, a dirla tutta).
Sfido chiunque oggigiorno a fare storie così, al giorno d'oggi. E non è un luogo comune: la costruzione ad incastro della narrazione, che si snoda attraverso decine di episodi e invenzioni sceniche, dimostra l'impegno profuso dal genio di Guido Martina nello scrivere la storia. Impegno spirituale e psicologico, intendo, perché son sicuro che Martina quando scriveva questa storia l'avrà fatto nel raggio di qualche minuto, e con una mano sola, mentre con l'altra mano stava già tracciando la psicologia dei personaggi della prossima storia: Paperino e la ventiquattresima ora.
Ma quante cose avremmo da dire a Martina se fosse presente in questo forum??

Ma quante cose avremmo da dire a Martina se fosse presente in questo forum??

Tantissime, ma anche se solo fosse vivo.

 /di questa storia, che peraltro amo, mi è sempre rimasta una curiosità: il cosiddetto "paese del Piu' " si dovrebbe trovare (secondo la storia) all'interno dell'Amazzonia. Qust'ultima però viene raffigurata con un paesaggio brullo e semidesertico che ricorda il Messico, mentre invece dovrebbe essere una foresta rigogliosa ed impenetrabile...mah?  /