Papersera.net

Cari amici,

avete mai sentito parlare dei cracker? Non quelli che si mangiano e che possono essere salati o senza sale, con le erbette dentro o spalmati di formaggino! Io intendo i pirati informatici! Una cosa che forse non sanno tutti è che i famigerati hacker non sono cattivi, ma semplicemente persone, molto esperti in informatica o in qualsiasi altra disciplina, che si divertono a sfidare le limitazioni della disciplina stessa provando ad aggirarle o superarle, in modo però perfettamente legale. I cracker invece no! Quelli cercano di eludere i blocchi imposti da qualsiasi software per trarne profitto. E questo, da buon supereroe, non lo posso permettere!

Proprio l’altro giorno stavo navigando su papernet quando il mio computer segreto si è messo a fare le bizze. La freccina del mouse sembrava impazzita, si muoveva da sola. A un certo punto, questa mano invisibile ha aperto il programma di scrittura e ha riempito un foglio bianco con queste parole: ECCO LA DIMOSTRAZIONE DELLA MIA POTENZA. SE RIESCO A ENTRARE NEL TUO SUPERCOMPUTER, PROVA A IMMAGINARE COS’ALTRO POTREI FARE. Firmato: CRACKER.

Forse sarà stata la paura, forse la sorpresa. Fatto sta che appena ho letto quel nome mi è venuta molta fame. Un bel cracker con il prosciutto e un po’ di formaggio morbido, mmm! Ma il dovere viene prima dello stomaco! Nessun cracker può permettersi di crackare il mio computer! Ci sono anche le foto del mare con Paperina e i nipotini!

La mia identità segreta e il mio futuro da supereroe non sono mai stati così in pericolo. E c’è solo una cosa da fare: chiamare Archimede!

Che succederà adesso? Chi sarà questo misterioso pirata informatico? Ma soprattutto, i cracker sono meglio con il formaggio o con il prosciutto? Forse tutte due insieme così non dobbiamo scegliere? Tutte le risposte nella prossima, croccantissima puntata!

Bentornati alla nuova incredibile saga estiva: ‘Il mistero del cracker’! Nella prima parte abbiamo scoperto che gli hacker non sono cattivi per definizione, i cracker invece sì. Ma non quelli da mangiare con il formaggino sopra, i pirati informatici che hanno attaccato il mio supercomputer segreto facendosi beffa di tutti i firewall e le altre diavolerie moderne di cui non ricordo nemmeno il nome! Chiamo immediatamente Archimede. Non c’è, non risponde. E’ a qualche convention di inventori o a intasare la fila dell’ufficio brevetti. Devo fare da solo.
 
Il problema è che io di computer non ci capisco nulla! Di supercattivi sì, ma di informatica sono a zero. D’altra parte, un supereroe non è tenuto a essere uno smanettone, giusto? Noto un lungo cavo che spunta dal computer, il cavo ethernet, mi pare si chiami. E’ quella cosa che ti connette al modem e ti fa andare su papernet, da quanto ne so. Ecco la mia prima traccia! Provo a seguirlo ma, purtroppo, finisco in un groviglio di fili infinito: accidenti a me e al mio disordine! E poi, non credo che porterebbe a nulla di utile, questo cracker sa il fatto suo.
 
L’unica soluzione è rimettermi gli abiti borghesi e indagare un po’ con i nipotini. Mi voglio impratichire con l’informatica, gli dico, e loro, impegnati in partite di calcio che durano dalla mattina alla sera – aaaah, che bello essere in vacanza! – mi congedano sbrigativamente con un consiglio che sembra semplice ma che imparerò, a mie spese, essere molto di più complicato di così: fatti un giro su qualche forum!
 
Forum? Dovrebbero essere dei siti in cui gli appassionati e gli esperti di un certo argomento si confrontano con pagine e pagine di commenti, suggerimenti e proposte. Molto bene, penso, che ci vuole? Non sapevo cosa mi aspettava, purtroppo! Volete saperlo anche voi? Ci rivediamo alla prossima puntata, in cui proverò a inserirmi nelle discussioni di un forum di cracker per indagare sul mio personale nemico informatico!

Cari amici,
 
bentornati alla nuova grande saga estiva a puntate: Il mistero del cracker! La scorsa volta, trovatomi un poco in ambasce per la mia totale ignoranza in materia informatica, ho chiesto consiglio ai nipotini che mi hanno suggerito di “farmi un giro sui forum”. Con qualche difficoltà logistica (mi sono imbattuto prima in un forum su Violetta, poi in uno di pesca d’altura e infine in una discussione sulla salatura dei cracker da mangiare), alla fine sono riuscito a trovare quello che mi serviva. Solo che il linguaggio tecnico era un po’ complicato per le mie capacità!
 
Mi iscrivo, mi invento un user name poco sospetto (Nonsonounsupereroe_313) e provo a chiedere se qualcuno sa come rintracciare un cracker che ha fatto un attacco informatico al mio computer. Mi risponde un certo “bill_hacks” dicendo:
 
Scarica questo file, poi estrai dalla cartella i sottofile “passwor.exe” e “netray.dll“, copiali sul blocco note e il gioco è fatto!
 
Ecco, non mi sembra così semplice come dice. Chiedo ulteriori spiegazioni e bill_hacks mi risponde, un po’ scocciato:
 
Ricordati che dopo che modifichi il file netray.dll, e quindi per modificarlo lo hai messo in estensione .txt, dopo lo devi rimettere in estensione .dll. Chiaro, no?
 
Beh, certo. Chiarissimo! Non ci ho capito un’acca ma non mi tiro indietro e cambio forum. Di male in peggio, sembra che parlino tutti in arabo! Un tale sam_cracking mi scrive:
 
Installa Root Explorer, ma occhio che necessiti del root. Scarica la versione 2.2 froyo v20g (kernel 2.6.32.9) ed entra nel menù segreto (3845#*620#)
 
Adesso sì che so cosa devo fare. Spegnere il computer e arrangiarmi! Aspettare la notte, uscire per le strade e fare un po’ di buon vecchio lavoro investigativo da supereroe! Se volete scoprire cosa succederà, non perdetevi la prossima puntata!

Ciao amici,
 
come sapete bene, se avete letto la scorsa puntata, il giro sui forum mi ha portato solo un bel mal di testa e la consapevolezza che non ci avrei cavato un ragno da un buco. Troppe parole difficili, troppi suggerimenti complicati. Io sono un supereroe, non un informatico!
 E, in quanto tale, mi devo comportare. Aspetto che si faccia notte, mi infilo un costume leggero, estivo, ed esco a cercare un cracker molto, molto cattivo. Sto per mettermi la mascherina quando sul mio computer si apre un foglio di scrittura e alcune parole iniziano a formarsi, da sole. Come se dita invisibili stessero lasciandomi un messaggio, una lettera dopo l’altra. Aspetto pazientemente che il cracker finisca di esprimere il suo pensiero. Non devo aspettare tanto, una frase in grassetto campeggia sul mio schermo sfarfallante. C’è scritto:
 
CERCARMI SUI FORUM NON TI SERVIRA’ A NIENTE. IO SONO DAPPERTUTTO, ANCHE NELLA TUA 313-X.  
 
Che cosa? Rifletto: la mia 313 superaccessoriata è, di fatto, un computer su quattro ruote. Se il mio nemico è riuscito a entrare anche lì, sono proprio nei guai. Mi avvicino al mio fedele destriero tecnologico, salgo e giro la chiave nel cruscotto. Una voce metallica rimbomba nel garage vuoto. Proviene dall’autoradio e dice:
 
“Ciao, ciao, babbeo!”
 
Poi succede tutto in un secondo. Il seggiolino eiettabile mi catapulta fuori – per fortuna ho il costume imbottito che attutisce la caduta -, la porta del garage si apre da sola e la mia 313-X (ma è ancora lei, in fondo?) sgomma via, lasciandomi con un palmo di becco. Non so se è il motore o una semplice allucinazione acustica, ma mi sembra proprio di sentire una risata provenire dal tubo di scappamento. Ride della mia impotenza, della mia incapacità non solo di fermarlo, ma di capire chi è, di trovarlo. Mi sbeffeggia e scappa via. Prova a prendermi, mi sembra che dica. Prova a prendermi, buffone mascherato.
 
Ma forse non ha capito con chi sta parlando. Io non provo a prenderti, mio caro cracker. Io ti prendo e basta. E mi è appena venuta in mente un’ideuzza per farlo. La volete sapere anche voi? Appuntamento alla prossima, imperdibile puntata della saga dell’estate!

questa trama,se si può così definire,non mi sta convincendo affatto.Ma verrà trasposta a fumetti su PKApp o rimarrà così? /

Ciao amici,
 
se ricordate bene, nella scorsa puntata quel cracker cattivone mi è sfuggito tra i forum, mi ha sbeffeggiato con la mia 313-X e me l’ha addirittura portata via, buggerandomi! Prova a prendermi, mi diceva. E io non me lo sono fatto ripetere due volte! Povero cracker, non sa con chi si è messo a giocare…
 
E’ notte. Mi ritrovo a piedi, senza mezzi di trasporto, con Archimede lontano, i forum inutili e inutilizzabili e nessun indizio, nemmeno telematico, per smascherare quel buffone. Ma ho un asso nella manica: la mia raffinata conoscenza della mente criminale. L’eccessiva sicurezza di sé del cracker tradisce il suo complesso di superiorità: si crede introvabile, imprendibile. In più è strasicuro delle mie incapacità informatiche, quindi non avrà preso troppe precauzioni per schermare il suo computer e la sua connessione.
 
Inoltre, viste le sue innegabili capacità, il fatto che non si voglia mai esporre personalmente e il suo lessico da cattivo da film (“io sono dappertutto”, “ciao, ciao babbeo”, “prova a prendermi buffone mascherato”), mi dà l’idea che il mio antagonista possa essere o un ragazzino o comunque un esperto informatico sempre attaccato al computer. Me lo immagino magrolino, con gli occhialoni e i capelli spettinati. E a Paperopoli c’è solo un quartiere con abbastanza tecnologia e banda internet per supportare gli smanettoni della città: Silicon Street, proprio in fondo a Main Street, sulla destra. Dalla parte opposta di via dei Platani, dove abito io. Inizierò le mie ricerche da lì. Anzi, inizierò le mie ricerche con una bella scarpinata, visto che sono appiedato!
 
Quando arrivo in Silicon Street sta ormai albeggiando. Mi sono liberato del mio cellulare – facilmente geolocalizzabile – attaccandolo alla portiera dell’autobus notturno che fa tutto il giro di Paperopoli, così il cracker crederà che stia facendo un’ampia ricognizione della città. Le case sono tutte uguali, grandi palazzi avveniristici, tutti in vetro e acciaio. E adesso? Non posso certo andare porta a porta. Ho bisogno di un’esca!
 
Mentre la preparo, vi saluto e vi do appuntamento alla settimana prossima, per la sesta puntata della saga dell’estate!

Ciao amici,
 
la scorsa volta vi avevo lasciati in Silicon Street proprio mentre preparavo un’esca per far uscire allo scoperto il nostro amico cracker. Sapevo dove si trovava, almeno la zona, ma quei palazzi erano tutti uguali e non potevo certo ispezionarli tutti. Pensa, Paperinik! Come fare ad attirare un nottambulo con la passione per i computer. Mi ricordo di quando i nipotini, dopo aver frequentato un corso intensivo di informatica, si sentivano talmente esperti in materia che non riuscivano a sopportare le mie lacune computeristiche. Gli saltava la mosca al naso ogni volta che non capivo qualcosa o, peggio, dicevo delle palesi inesattezze a riguardo.
 
Beh, penso, proviamo! Grazie al supporto megafonico per il becco inventato da Archimede, anche un piccolo sussurro diventa un urlo che squarcia la notte. Se inizio a blaterare stupidaggini informatiche, molto probabilmente il più esperto smanettone della zona sarà quello che si innervosirà di più, e uscirà dal suo nascondiglio per correggermi o zittirmi. Mi schiarisco la gola. Ahem!
 
IL BROWSER E’ QUELLA COSA CHE SERVE PER ANDARE SU PAPERNET, TIPO IL SISTEMA OPERATIVO!
 
SE RIEMPI I TUOI POST DI PAROLE CHIAVE GENERICHE, I MOTORI DI RICERCA LI FARANNO SALIRE IN CLASSIFICA!
 
QUANDO IL COMPUTER NON FUNZIONA, DI SOLITO BASTA UN BEL CALCIONE BEN ASSESTATO PER FARLO RIPARTIRE!
 
I RAGAZZINI STANNO SOLO SU FACEPAP E DUCKTWEET E NON ESCONO PIU’ DI CASA!
 
Ormai ci ho preso gusto! Continuo con lo stesso tono, sempre di più. Le luci nei palazzi cominciano ad accendersi, una a una. Qualche inquilino si affaccia dalla finestra intimandomi di smetterla, mi tirano addosso mouse, modem e anche un vecchio schermo con il tubo catodico. Ma nessuno scende per zittirmi. Non mi arrendo e proseguo, imperterrito, con il colpo finale.
 
STARE TROPPO DAVANTI ALLO SCHERMO FA MALE AGLI OCCHI!
 
Ecco, questo è troppo! Appena finisco di pronunciarlo, vedo in lontananza una figura che si staglia e si avvicina velocemente. Non ne indovino ancora i lineamenti, è ancora lontano e fa buio, ma sento che è lui il cracker che mi sta ossessionando. Mi preparo ad accoglierlo. Come sarà? Spero non un omone palestrato o un giovane laureando in informatica, nel pieno delle sue forze!
 

Mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso. Perché, in pochi secondi, il cracker si ferma davanti a me con sguardo severo. Mi dice: cattivo, Paperinik! Non hai ancora imparato la lezione? Lo guardo, incredulo. Non so che rispondergli, né come comportarmi. Il temibile cracker che mi perseguita, in realtà, è un ragazzino di dodici o tredici anni!
 

A presto, per la nuova imperdibile puntata della saga informatica dell’estate!

Ciao amici!
 
Bentornati alla nuova puntata della saga dell’estate! Scusate per il ritardo ma nell’ultima settimana ho avuto un po’ di extra lavoro, sembrava che tutti i ladri di Paperopoli e dintorni si fossero dati appuntamento per svaligiare le case degli ignari cittadini in meritata vacanza. Ma adesso ho sistemato tutto e possiamo ricominciare! Nella scorsa puntata, come ricorderete, sono riuscito a stanare l’imprendibile cracker, scoprendo però che in realtà era… un ragazzino di dodici anni!
 
Cercate di capirmi: non sapevo che fare! Ero pronto ad affrontare un adulto, un cattivone simile a quelli in cui mi imbatto regolarmente. Con lui avrei potuto usare uno dei miei innumerevoli gadget per neutralizzarlo, immobilizzarlo, stordirlo e consegnarlo alla polizia. Ma un ragazzino? Che cosa dovevo fare con lui? Sgridarlo? Mandarlo a letto senza cena? Fare la spia ai suoi genitori? Mentre nel mio cervello si ricorrevano tutti questi pensieri, il piccolo cracker decise di togliermi dall’imbarazzo e spiegarmi il suo punto di vista. Più o meno queste sono state le sue parole:
 
Caro il mio Paperinik,
 
mi chiamo Timmy e sono un genio del computer, oltre che un tuo grandissimo fan. Ho letto tutto su di te: notizie in tv, sui giornali, fumetti, storie di ogni tipo. E, a un certo punto, ho scoperto che avevi un blog! Non ci potevo credere! Finalmente il mio idolo sbarca su internet, posso seguire le sue avventure in tempo reale! Allora sono diventato il frequentatore più assiduo, lasciavo sempre i commenti, mi appassionavo alla grande saga della Notte sul deposito e a tutte le altre rubriche. Poi, un giorno, ti ho scritto una mail, all’indirizzo paperinik@paperinikmagazine.it. E tu non mi hai MAI risposto! Non ci potevo credere! Io, il tuo più grande fan, non merito neanche una risposta? Allora ho deciso che te l’avrei fatta pagare! Grazie alle mie abilità informatiche è stato un gioco da ragazzi, ma devo ammettere che anche tu sei stato molto bravo a trovarmi!
 
Amici, non ci potevo credere! Il fantomatico cracker è un lettore di questo blog! Ma la cosa più incredibile di tutte era il fatto che io non avessi risposto alla sua mail. Io rispondo a TUTTE le mail, a costo di rinunciare alla mia amaca pomeridiana. Ma allora com’è possibile? Che cosa è andato storto? E soprattutto: come convincere Timmy della mia buona fede?
 
Tutte le scottanti risposte nella prossima puntata!

Ciao amici!
 
Vi ricordate del piccolo Timmy? E’ lui il fantomatico cracker, un ragazzino di dodici anni, frequentatore di questo blog (tra l’altro il post cancellato e i commenti chiusi della seconda puntata de I libri delle vacanze sono opera sua, ovviamente!), arrabbiatissimo con me perché non ho mai risposto alla sua mail e pronto a vendicarsi alla sua maniera.
 
Incredulo, cerco di spiegargli che ci dev’essere stato per forza un errore, o un fraintendimento. Io rispondo sempre alle mail! Magari ci metto un po’, perché i miei impegni sono, ehm, pressanti, ma alla fine non sbaglio mai, non dimentico mai nessuno. Figuriamoci il mio più grande fan! Ma nulla, Timmy non mi crede! E per provocarmi mi dice: dai, tira fuori il tuo smartphone e controlla la casella di posta elettronica, così vediamo! Purtroppo però il mio smartphone l’avevo lasciato qualche puntata fa sull’autobus, di modo da non essere geolocalizzato, e quindi non avevo modo di dimostrarglielo al momento. Un’altra scusa!, mi accusa Timmy. Perché non vuoi ammettere di essertene semplicemente scordato?
 
Eh no, ragazzi. Questa è una questione di principio, ormai. Un supereroe non sbaglia, nemmeno a scrivere le mail. Non mi rimane che una cosa da fare: invitare Timmy nel mio rifugio segreto e dimostrargli la verità direttamente dal mio computer. Un rischio, dite? Forse sì: visto tutto quello che ha combinato da remoto, chissà cosa potrebbe fare se avesse direttamente sotto le mani il mio intero sistema computerizzato. Ma è un rischio che sono pronto a correre, per lavare il mio buon nome da un’onta così grande e, soprattutto, far sì che un piccolo eroe dell’informatica continui a credere in me!
 
Bene, ci stiamo dirigendo verso casa. Timmy ha un’espressione strana, quasi di vittoria finale. Riuscirò a dimostrargli la mia buona fede? E lui, mi crederà? Tutte le risposte nell’ultima, imperdibile puntatona della settimana prossima!

Cari amici,
 
benvenuti al gran finale (o quasi) della saga estiva: “Il mistero del cracker”! Perché “o quasi”? Lo scoprirete presto! Se vi ricordate bene, per convincere il piccolo Timmy della mia buona fede, ho deciso di portarlo con me al mio rifugio segreto, di modo da fugare ogni dubbio. E’ un bel rischio, certo, ma lo devo correre. Non posso deludere un mio fan, soprattutto se lettore di questo blog!
 
Grazie a uno spray disorientatore temporaneo, riesco ad arrivare a casa senza che Timmy capisca la via o il quartiere: non si è mai troppo prudenti! Entriamo insieme nel covo e gli mostro il computer. Il piccolo genio dell’informatica si siede davanti alla tastiera con un’espressione un po’ troppo compiaciuta per i miei gusti e, mentre inizia a pigiare tasti a una velocità impressionante, scopro che, di nascosto, ha appena inserito una chiavetta USB e sta scaricando quintalate di dati: i progetti di Archimede, i miei gadget tecnologici, le mie password. Insomma: tutto quanto!
 
Lo sapevo: mi sono fatto fregare! Sono troppo tenero e voglio troppo bene ai miei piccoli lettori per sospettare di loro! Allora Timmy non mi aveva mai mandato nessuna mail, forse non è nemmeno mai entrato nel blog! GRRR! Ma poi penso: che problema c’è? Ho affrontato nemici molto più grossi e pericolosi! E mentre faccio per muovermi rimango bloccato. Nulla, per quanto mi sforzi, non riesco a fare un passo. Che succede?! Timmy si volta piano verso di me e, con un sorrisetto furbo, mi spiega l’inghippo:
 
Caro il mio supereroe da strapazzo! Credevi davvero che fossi un piccolo lettore del tuo blog, triste perché non avevi mai risposto alla sua letterina? Povero illuso! Nonostante la mia giovane età, ho grandi ambizioni! Crackerare il tuo computer e riuscire a entrare nel tuo covo è solo la prima di una serie di future vittorie! Che c’è? Non ti puoi muovere? Ma certo che no! Il tuo costume, il tuo mantello, la tua cintura, i tuoi stivali, sono tutti dei piccoli computer, pieni di microchip che ne controllano il funzionamento. E io li ho mandati in tilt. Adesso sei immobilizzato, certo, ma potrei fare dell’altro, per esempio farti saltare un po’!
 
E, in quel momento, gli stivaletti a molla impazziscono e inizio a balzellare di qua e di là, sbattendo la testa dappertutto. Non so come fare: mi ha battuto! E ora i miei segreti sono in pericolo! Questa volta, amici, è proprio finita…
 
O quasi!

Cari amici,
 
niente più scherzi! Questo è il vero finale della grande saga che ci ha tenuto compagnia lungo tutta l’estate. La volta scorsa, ricorderete, ci siamo lasciati in una situazione abbastanza complicata: sto rimbalzando dolorosamente, gli stivaletti a molla sono impazziti e i miei segreti non sono mai stati così in pericolo. E il piccolo Timmy se la ride di gusto, mentre svuota il mio computer di tutti i dati! Che fare?
 
Fortunatamente le botte in testa che sto prendendo da quasi dieci minuti mi hanno fatto venire un’idea: questo cracker in erba, nonostante il complicato doppio gioco che ha creato, è pur sempre un ragazzo appassionato di fumetti. Allora, mentre continuo a essere sbatacchiato da tutte le parti, grazie a un piccolo congegno telecomandato che tengo nascosto sotto la manica del costume, attivo l’apertura di una teca segreta nascosta in un angolo del mio covo. La serranda si alza lentamente mostrando a Timmy la mia incredibile collezione di fumetti! C’è anche Paperinik Appgrade n. 1, che ormai non si trova più da nessuna parte!
 
Timmy si distrae e corre subito verso la teca, attirato da tutti i giornaletti esposti, e cerca di prenderli, ma il vetro è a prova di tutto ed è praticamente impossibile scassinarlo. Inoltre è governato da un dispositivo meccanico e non elettrico e le sue capacità informatiche non possono nulla. Finalmente abbiamo un margine per le trattative!
 
La passione per i fumetti è troppo forte e il piccolo cracker decide di darmi un attimo di tregua. Iniziamo a contrattare: dieci albi originali per la mia liberazione, tutta la collezione per la sua ritirata. Ovviamente io non voglio separarmi dai miei tesori ma un supereroe sa quando deve fare un passo indietro. Gli chiedo di disattivare tutti i congegni elettronici e mi preparo per il discorso finale. A-hem:
 
Grazie Timmy, per avermi liberato! Lo so che ami i fumetti, che segui sempre le mie avventure e il mio blog. E questa tua passione, le ore di divertimento costruttivo che le storie ti hanno dato sono la materia prima della tua creatività e della tua genialità. Tu sei buono, sotto sotto. Sei un bravo ragazzo che si diverte insieme ai suoi coetanei e non sarebbe capace di fare male a una mosca. Se ti impadronisci dei miei segreti, se distruggi la mia identità da supereroe, fai un torto anche a te stesso e a tutti i tuoi amici, che non potranno più divertirsi insieme a me! Ripensaci, Timmy!
 
Non sono mai stato un grande oratore, ma questa accorata confessione sembra aver colto nel segno. Il piccolo genio dell’informatica ha capito la lezione e, abbandonati tutti gli intenti bellicosi, si mette comodo sulla brandina e inizia a leggere tutti i suoi fumetti preferiti, con le gambe incrociate e l’espressione sognante. Anche questa volta me la sono cavata, non tanto per la mia prontezza di spirito, quanto grazie alla magia dei fumetti, il miglior modo per immaginare, imparare e sviluppare la creatività e farsi venire tante belle idee!
 
E’ ormai giorno quando riporto Timmy a casa. Lo saluto guardandolo da lontano e sfreccio via. E forse la lacrimuccia che mi sta bagnando il becco è colpa dell’aria fredda del mattino che mi colpisce la faccia, mentre accelero con la 313-X. O forse no.