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Zio Paperone e il vascello fantasma

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Maniac Cop
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PolliceSu
    Zio Paperone e il vascello fantasma
    Giovedì 25 Dic 2008, 22:15:28
    Questo in realtà è un topic "doppio". Sì, perché le storie di cui parlo sono 2, raggruppate in Italia sotto lo stesso titolo: la prima è del 1959 ed è del grande Barks (più conosciuta come Paperino e il vascello fantasma, la seconda è del 78: è italiana, e porta la firma del non meno grande Martina per i disegni di Cavazzano.

    Nella storia di Barks, alla fine il nipotino fa un'autoallusione volutamente errata. Dice più o meno: "E così se ne va il fascino leggendario di un'antica leggenda". Ma non è così. Anzi, Barks con questo ennesimo capolavoro non ha fatto altro che acuire il fascino del lettore nei confronti di questa emblematica storia (ancora ricca di mistero dopo 49 anni) e nei confronti dei Grandi Misteri del nostro tempo, visti attraverso l'ottica barksiana con un pizzico di poeticità.  

    La storia di Martina è molto più prosaica, e inevitabilmente in fascino può apparire perdente nei confronti della versione barksiana. Ma in realtà, agli occhi degli appassionati conoscitori di Martina (come me) non appare per nulla inferiore a quella di Barks: è intrisa di passaggi inquietanti STRETTAMENTE collegati al nostro mondo consumistico, ammantati di un'aurea goticheggiante nei momenti sulla nave e quando viene ritratto il diavolo. Questo, che appare incappucciato, rimanda all'iconografia della Morte ben espressa nel film IL SETTIMO SIGILLO di Bergman, dove appunto la Morte giocava a scacchi col protagonista. Qui, il diavolo gioca a dadi con l'Olandese.                                  
     é ignobile che questa storia non sia citata nè su TOPOLINO STORY 1957, nè su TOPOLINO 1959 nè sulla GRANDE DINASTIA DEI PAPERI, limitandosi a citare, come correlata all'avventura barksiana, solo la solita LEGGENDA DELLO SCOZZESE VOLANTE, altro capolavoro barksiano che però solo in parte era legata alla leggenda dell'Olandese Volante, prendendone spunto per creare situazioni e personaggi completamente differenti



    « Ultima modifica: Venerdì 9 Gen 2009, 10:11:00 da pacuvio »
    GUIDO, MARTINA, GUIDO MARTINA: 3 motivi per molti speciali, se non una testata intera, dedicati all'intera Sua Opera.

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      Re: ZIO PAPERONE E IL VASCELLO FANTASMA
      Risposta #1: Venerdì 26 Dic 2008, 10:35:47
      limitandosi a citare, come correlata all'avventura barksiana, solo la solita LEGGENDA DELLO SCOZZESE VOLANTE, altro capolavoro barksiano
      Refuso: "lo scozzese" è di Scarpa.
      « Ultima modifica: Venerdì 26 Dic 2008, 10:36:45 da pacuvio »

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        Re: ZIO PAPERONE E IL VASCELLO FANTASMA
        Risposta #2: Venerdì 26 Dic 2008, 11:12:48
        E infatti: volevo scrivere "altro capolavoro scarpiano" .Errore di scrittura: e dire che ho questa storia ce l'ho pure doppione.
        GUIDO, MARTINA, GUIDO MARTINA: 3 motivi per molti speciali, se non una testata intera, dedicati all'intera Sua Opera.

          Re: ZIO PAPERONE E IL VASCELLO FANTASMA
          Risposta #3: Venerdì 26 Dic 2008, 16:35:39
          Bella storia imho. Però non è il Martina che preferisco questo.
          W la Disney e Dumas!
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            Re: ZIO PAPERONE E IL VASCELLO FANTASMA
            Risposta #4: Venerdì 26 Dic 2008, 18:02:40
            Capisco: comunque qui Cavazzano è al meglio :)
            GUIDO, MARTINA, GUIDO MARTINA: 3 motivi per molti speciali, se non una testata intera, dedicati all'intera Sua Opera.

              Re: ZIO PAPERONE E IL VASCELLO FANTASMA
              Risposta #5: Venerdì 26 Dic 2008, 21:31:33
              Capisco: comunque qui Cavazzano è al meglio :)
              Si, su Cavazzano concordo, è proprio al meglio!! ;)
              W la Disney e Dumas!
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                Paperino e il vascello fantasma
                Risposta #6: Sabato 13 Apr 2013, 14:04:19
                apro questo topic riguardante la bella storia di barks per un unico motivo: a cosa si riferisce paperone quando, guardando dall'oblò, vede un sottile filo e dice: "non pensavo fosse possibile vederlo"? (poi avvicinandosi, scopre che si tratta dell'amo di paperino, ma questo non centra)

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                  Re: Paperino e il vascello fantasma
                  Risposta #7: Sabato 13 Apr 2013, 14:10:28
                  Citazione da: Bloodstar link=1365854660/0#0 date=1365854659
                  apro questo topic riguardante la bella storia di barks per un unico motivo: a cosa si riferisce paperone quando, guardando dall'oblò, vede un sottile filo e dice: "non pensavo fosse possibile vederlo"? (poi avvicinandosi, scopre che si tratta dell'amo di paperino, ma questo non centra)

                  Al meridiano di Greenwich.
                  Infatti nella vignetta prima, Paperone guardando la carta esclama: "Stando ai miei calcoli, in questo momento stiamo tagliando il meridiano di Greenwich". Poiché sulla carta geografica i meridiani sono rappresentati come linee verticali, Paperone, trovandosi appunto nel punto esatto del meridiano e vedendo una sottile linea verticale, crede che si tratti appunto del meridiano (per poi scoprire la lenza di Paperino), esclamando: "Santi numi! Non avrei mai immaginato che mi sarebbe stato possibile vederlo!"
                  Una gag a mio parere fantastica ;D
                  « Ultima modifica: Sabato 13 Apr 2013, 14:11:34 da Testaquadramento »

                  "Se mettessimo in fila tutti i bulloni prodotti negli USA dal 1937 ad oggi, otterremmo una fila di bulloni molto ma molto lunga." (Enigmi Paperi)

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                    Re: Paperino e il vascello fantasma
                    Risposta #8: Sabato 13 Apr 2013, 14:16:37
                    Citazione da: Testaquadramento link=1365854660/0#1 date=1365855028

                    Al meridiano di Greenwich.
                    Infatti nella vignetta prima, Paperone guardando la carta esclama: "Stando ai miei calcoli, in questo momento stiamo tagliando il meridiano di Greenwich". Poiché sulla carta geografica i meridiani sono rappresentati come linee verticali, Paperone, trovandosi appunto nel punto esatto del meridiano e vedendo una sottile linea verticale, crede che si tratti appunto del meridiano (per poi scoprire la lenza di Paperino), esclamando: "Santi numi! Non avrei mai immaginato che mi sarebbe stato possibile vederlo!"
                    Una gag a mio parere fantastica ;D
                    non conoscevo questo particolare...interessante!  ;)

                      Re: Paperino e il vascello fantasma
                      Risposta #9: Sabato 13 Apr 2013, 14:37:14
                      Citazione da: Testaquadramento link=1365854660/0#1 date=1365855028

                      Al meridiano di Greenwich.
                      Infatti nella vignetta prima, Paperone guardando la carta esclama: "Stando ai miei calcoli, in questo momento stiamo tagliando il meridiano di Greenwich". Poiché sulla carta geografica i meridiani sono rappresentati come linee verticali, Paperone, trovandosi appunto nel punto esatto del meridiano e vedendo una sottile linea verticale, crede che si tratti appunto del meridiano (per poi scoprire la lenza di Paperino), esclamando: "Santi numi! Non avrei mai immaginato che mi sarebbe stato possibile vederlo!"
                      Una gag a mio parere fantastica ;D


                      Letta tanti anni fa, non avevo nè capito la battuta nè tantomeno avevo ricollegato la frase di paperone al meridiano stesso.

                      Grazie di avermi tolto questo dubbio  :)

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                        Re: Paperino e il vascello fantasma
                        Risposta #10: Sabato 13 Apr 2013, 15:23:05
                        Io l'ho letta da poco quindi ho potuto cogliere il riferimento geografico. Una gag veramente geniale, comunque ;)
                        Per il resto, veramente una bella storia, ispirata ad una leggenda a cui da una spiegazione quasi convincente.

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                          Re: Paperino e il vascello fantasma
                          Risposta #11: Sabato 13 Apr 2013, 15:31:28
                          Citazione da: Sergio_di_Rio link=1365854660/0#4 date=1365859385
                          Io l'ho letta da poco quindi ho potuto cogliere il riferimento geografico. Una gag veramente geniale, comunque ;)
                          Per il resto, veramente una bella storia, ispirata ad una leggenda a cui da una spiegazione quasi convincente.

                          Preferisco però quella più fantasiosa di Scarpa, in cui ci mostra un paperone non così avido. la storia di barks la trovo un po' sottotono rispetto ad altri suoi capolavori

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                          Sergio di Rio
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                            Re: Paperino e il vascello fantasma
                            Risposta #12: Sabato 13 Apr 2013, 21:18:34
                            Citazione da: Bloodstar link=1365854660/0#5 date=1365859888

                            Preferisco però quella più fantasiosa di Scarpa, in cui ci mostra un paperone non così avido. la storia di barks la trovo un po' sottotono rispetto ad altri suoi capolavori

                            Alla fine sono differenti, al di là della nazionalità della nave fantasma, quella di Barks è più realistica, Scarpa come hai detto la fa più fantasiosa e mischiando anche un'altra leggenda, che poi non è tanto leggenda - le piogge di animali -...difficile per me dire quale sia più bella.
                            Di certo sono due storie magnifiche, e sembra un'idea condivisa visto che, per dire, entrambe sono nelle prime 60 nella classifica dell'INDUCKS :)

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                            Paperotto il mozzo
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                              Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                              Risposta #13: Lunedì 29 Apr 2013, 13:03:44

                              La leggenda dell’Olandese Volante, che pare ispirata da fatti realmente accaduti, narra di un capitano di vascello seicentesco condannato a vagare in eterno, fino all’intervento sentimentale di una vergine senza macchia, per il fatto di aver navigato un venerdì santo. La prima storia che lo utilizza è
                              ‘Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante’
                              http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++174-AP ,

                               in cui l’Olandese diventa uno scozzese antenato dei paperi ed il tesoro in ballo è … una quantità di sardine.

                              La storia barksiana è del  1959:
                              ‘Paperino e il vascello fantasma’
                              http://coa.inducks.org/story.php?c=W+US+++25-02

                              Si tratta di una classica e piacevole caccia al tesoro con il riferimento alla leggenda dell’ Olandese Volante per via dell’apparizione del suo vascello nelle notti burrascose e relativa spiegazione scientifica finale.
                              Non intendo assolutamente sottovalutare Barks che ha avuto il grandissimo merito di aprire e mostrare la strada tra gli altri ai miei autori italiani preferiti, tuttavia anche questa storia, pur molto bella, mi appare meno saporita delle successive in tema. I disegni si sa che hanno impostato uno stile che ha fatto furore, in fondo sono stati la base di tutto e chissà se mai i paperi avrebbero tanto spopolato se non ci fosse stato Barks. Tuttavia, come lettore ipoteticamente ignaro di tutto ciò, viziato da decenni di Scarpa, De Vita e c., li trovo a paragone meno espressivi, eccessivamente morbidi e tondeggianti. In fondo chi apre una strada importante facendo scuola ha un merito innegabile che tutti devono riconoscere, però i risultati migliori spesso fatalmente li raggiungono gli ‘allievi’. Quando da bambino leggevo le storie di Barks sulla prima serie del Superalmanacco nulla mi sembravano se non alcune fra le tante di un periodo un po’ superato.


                              Nel 1972 arriva ‘Zio Paperone e il vascello fantasma’
                              http://coa.inducks.org/story.php?c=S%2070153

                              Ingiusto dimenticarla solo perché più breve.
                              Una storia vivace, informale, svelta e ottimamente riuscita sia come trama che come disegni. Fluida, favorita in ciò dall’assenza dei nipotini. Ha una lunghezza inferiore al consueto per il semplice fatto che entra subito nel vivo senza preamboli : nel corso di uno dei consueti giri di ispezione alle proprietà Paperone e Paperino si ritrovano spersi in una palude.  
                              Trovate azzeccate, divertenti e convincenti, superbamente illustrate da Bottaro; c’e’ un riferimento diretto alla vicenda dell’ Olandese Volante, pur non nominato, con una spassosa rilettura della leggenda che lo costringe a vagare.
                              Perché avere paura della cannonata sparata da un cannone fantasma e quindi incorporea ?
                              Perché il fantasma di un pirata del seicento è condannato a vagare ancora oggi in questa palude ? Perché il coccodrillo che l’aveva divorato non l’ha ancora digerito, e questo stesso oggi si è installato bello pacifico sull’auto di Paperino. E giacchè sono qui impantanati arriva il fiuto di zio Paperone per un affare da soffiare a Rockerduck. A spese di costui la storia si avvia ad una conclusione felice per tutti, compreso fantasma e coccodrillo, salvo Paperino che non vede riconosciuta la sua collaborazione dall’irriducibile zio Paperone. Ma proprio qui un lampo di genio finale in Rockerduck metterà l’avarastro alla mercè di Paperino, evidenziando ancora una volta la ricchezza caratteriale dell’insostituibile Rockerduck, nella presente circostanza per la serie ‘valorizzare Paperino per dispiacere Paperone’. Una circostanza che qui è benvenuta per concludere inaspettatamente la storia in modo felice anche per il giovane nipote.
                              Da leggere.
                              I disegni del coccodrillo, la cui ferocia è limitata dalla pesantezza di stomaco, ispirano una simpatia assoluta.


                              Nel 1978 ritorna con lo stesso titolo
                              ‘Zio Paperone e il vascello fantasma’
                               http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1205-A

                              Della storia precedente si è apprezzata tra l’altro la spiccia informalità, qui invece il tema è ripreso più ampiamente in due puntate e col riferimento diretto alla leggenda dell’ Olandese Volante. Pertanto viene naturale leggere questa storia, appartenente al periodo di massimo fulgore dei paperi, in parallelo a quella di Barks: sono  evidentissimi i progressi che la fanno molto più appassionante. Come dicevo, appare il basarsi su di lui sviluppando oltremodo la vicenda in modo fantasmagorico. Osserviamo innanzitutto l’inizio : laddove nella prima l’appiglio iniziale era il semplice reperimento ad un’asta di vecchi bauli contenenti antichi cartigli da parte di zio Paperone, qui è un gustosissimo battibecco tra Paperone e Rockerduck a proposito dei rispettivi musei. Come spesso accade quello di Paperone è deserto perché espone null’altro che ‘bufale’ buttate dal rivale nell’immondezzaio che lui ha furtivamente raccattato. Ma qualcuno da qualche parte vuole regalargli un vascello antico… La leggenda dell’olandese volante nella prima storia appare limitarsi all’apparizione del vascello con vaghi riferimenti; qui si costruisce, basandosi sulla vecchia, una nuova e ben strutturata versione fantasiosissima funzionale all’esemplare intreccio (notiamo che anche nella più breve storia del ’72 vi era stato un primo embrione di ciò). Per finire, ma gli esempi sono molti altri ancora, faccio notare l’utilizzo del vecchio vascello, che mentre in Barks si limitava ad una visita all’interno del blocco di ghiaccio qui naviga in mare ed è coinvolto in una tempesta dagli esiti spettacolari, anche a livello grafico, e tragicomici (torna il concetto del catastrofismo, efficace e mirabilmente filtrato sugli eventi dei paperi, di questi anni, visto di recente col  post sul Vulcano d’Oro). Ancora evidente, grazie ad una mescola infinitamente intelligente di suggestioni esterne e caratteri paperi ben sperimentati, il raggiungimento di un apogeo inimitabile. E’ nella logica delle cose, torno a ripetere, che spesso gli allievi superino i maestri, e l’espressività dei disegni di Cavazzano a confronto di quelli del vecchio maestro Barks lo dimostra a mio parere.
                              Dieci e lode.

                              Ed ancora con lo stesso titolo, nel 1985:
                              ‘Zio Paperone e il vascello fantasma’
                              http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1526-B :

                              oltremodo interessante vedere in che modo si è scesi dalla vetta; purtroppo potrò leggerla solo la settimana prossima.

                              « Ultima modifica: Lunedì 29 Apr 2013, 15:49:03 da dr.Strano »
                              'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
                              'No Paperotto, tu sei intelligente come tanta altra gente'

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                                Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                                Risposta #14: Martedì 30 Apr 2013, 10:26:49
                                Non intendo assolutamente sottovalutare Barks che ha avuto il grandissimo merito di aprire e mostrare la strada tra gli altri ai miei autori italiani preferiti, tuttavia anche questa storia, pur molto bella, mi appare meno saporita delle successive in tema.
                                E' anche meno saporita di gran parte della produzione barksiana: come osservi prima, e' piacevole, ma direi nulla di piu' (e decisamente non "molto bella", se penso all'autore, anche se prodotta da altri farebbe un'ottima figura). Anzi, personalmente trovo che sia un caso in cui la spiegazione razionalizzante abbia decisamente impoverito la storia. E' in primis a causa di questa spiegazione che non posso non mettere questa storia decisamente al di sotto dello "scozzese volante" e (soprattutto) del "vascello fantasma" di Martina-Cavazzano. Per quel che mi riguarda, e' proprio all'elelemento soprannaturale che quest'ultima deve il suo peculiarissimo fascino.

                                Curioso poi che tu commenti soprattutto i disegni: Barks era certo un ottimo disegnatore, ma nei suoi capolavori contano moltissimo anche le trame, la caratterizzazione dei personaggi, etc., e sono questi fattori che in questo caso particolare restano al di sotto delle mie aspettative (e che mi facevano adorare altre sue storie anche quando non sapevo distinguere un Lostaffa da un Cavazzano). Nelle storie migliori, i disegni sono funzionali al rendere un'atmosfera; in questa, l'ambientazione marina non ha un fascino particolare, da quanto ricordo, e sospetto che cio' derivi in gran parte dalla spiegazione razionale del mistero della nave fantasma. L'impressione che me ne resta e' di un Barks non particolarmente ispirato, sempre in grado di produrre ad un ottimo livello, ma non di metterci quella "magia" necessaria ad  un capolavoro.

                                Sempre in tema di pirati e fantasmi, raccomando a chi non conosca questo gioiellino di cercarlo (contiene anche un riferimento allo "scozzese volante", ma e' uno dei meriti piu' piccoli d'una storia di memorabile spassosita').

                                 

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