La leggenda dell’Olandese Volante, che pare ispirata da fatti realmente accaduti, narra di un capitano di vascello seicentesco condannato a vagare in eterno, fino all’intervento sentimentale di una vergine senza macchia, per il fatto di aver navigato un venerdì santo. La prima storia che lo utilizza è
‘Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante’
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++174-AP ,
in cui l’Olandese diventa uno scozzese antenato dei paperi ed il tesoro in ballo è … una quantità di sardine.
La storia barksiana è del 1959:
‘Paperino e il vascello fantasma’
http://coa.inducks.org/story.php?c=W+US+++25-02Si tratta di una classica e piacevole caccia al tesoro con il riferimento alla leggenda dell’ Olandese Volante per via dell’apparizione del suo vascello nelle notti burrascose e relativa spiegazione scientifica finale.
Non intendo assolutamente sottovalutare Barks che ha avuto il grandissimo merito di aprire e mostrare la strada tra gli altri ai miei autori italiani preferiti, tuttavia anche questa storia, pur molto bella, mi appare meno saporita delle successive in tema. I disegni si sa che hanno impostato uno stile che ha fatto furore, in fondo sono stati la base di tutto e chissà se mai i paperi avrebbero tanto spopolato se non ci fosse stato Barks. Tuttavia, come lettore ipoteticamente ignaro di tutto ciò, viziato da decenni di Scarpa, De Vita e c., li trovo a paragone meno espressivi, eccessivamente morbidi e tondeggianti. In fondo chi apre una strada importante facendo scuola ha un merito innegabile che tutti devono riconoscere, però i risultati migliori spesso fatalmente li raggiungono gli ‘allievi’. Quando da bambino leggevo le storie di Barks sulla prima serie del Superalmanacco nulla mi sembravano se non alcune fra le tante di un periodo un po’ superato.
Nel 1972 arriva ‘Zio Paperone e il vascello fantasma’
http://coa.inducks.org/story.php?c=S%2070153Ingiusto dimenticarla solo perché più breve.
Una storia vivace, informale, svelta e ottimamente riuscita sia come trama che come disegni. Fluida, favorita in ciò dall’assenza dei nipotini. Ha una lunghezza inferiore al consueto per il semplice fatto che entra subito nel vivo senza preamboli : nel corso di uno dei consueti giri di ispezione alle proprietà Paperone e Paperino si ritrovano spersi in una palude.
Trovate azzeccate, divertenti e convincenti, superbamente illustrate da Bottaro; c’e’ un riferimento diretto alla vicenda dell’ Olandese Volante, pur non nominato, con una spassosa rilettura della leggenda che lo costringe a vagare.
Perché avere paura della cannonata sparata da un cannone fantasma e quindi incorporea ?
Perché il fantasma di un pirata del seicento è condannato a vagare ancora oggi in questa palude ? Perché il coccodrillo che l’aveva divorato non l’ha ancora digerito, e questo stesso oggi si è installato bello pacifico sull’auto di Paperino. E giacchè sono qui impantanati arriva il fiuto di zio Paperone per un affare da soffiare a Rockerduck. A spese di costui la storia si avvia ad una conclusione felice per tutti, compreso fantasma e coccodrillo, salvo Paperino che non vede riconosciuta la sua collaborazione dall’irriducibile zio Paperone. Ma proprio qui un lampo di genio finale in Rockerduck metterà l’avarastro alla mercè di Paperino, evidenziando ancora una volta la ricchezza caratteriale dell’insostituibile Rockerduck, nella presente circostanza per la serie ‘valorizzare Paperino per dispiacere Paperone’. Una circostanza che qui è benvenuta per concludere inaspettatamente la storia in modo felice anche per il giovane nipote.
Da leggere.
I disegni del coccodrillo, la cui ferocia è limitata dalla pesantezza di stomaco, ispirano una simpatia assoluta.
Nel 1978 ritorna con lo stesso titolo
‘Zio Paperone e il vascello fantasma’
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1205-ADella storia precedente si è apprezzata tra l’altro la spiccia informalità, qui invece il tema è ripreso più ampiamente in due puntate e col riferimento diretto alla leggenda dell’ Olandese Volante. Pertanto viene naturale leggere questa storia, appartenente al periodo di massimo fulgore dei paperi, in parallelo a quella di Barks: sono evidentissimi i progressi che la fanno molto più appassionante. Come dicevo, appare il basarsi su di lui sviluppando oltremodo la vicenda in modo fantasmagorico. Osserviamo innanzitutto l’inizio : laddove nella prima l’appiglio iniziale era il semplice reperimento ad un’asta di vecchi bauli contenenti antichi cartigli da parte di zio Paperone, qui è un gustosissimo battibecco tra Paperone e Rockerduck a proposito dei rispettivi musei. Come spesso accade quello di Paperone è deserto perché espone null’altro che ‘bufale’ buttate dal rivale nell’immondezzaio che lui ha furtivamente raccattato. Ma qualcuno da qualche parte vuole regalargli un vascello antico… La leggenda dell’olandese volante nella prima storia appare limitarsi all’apparizione del vascello con vaghi riferimenti; qui si costruisce, basandosi sulla vecchia, una nuova e ben strutturata versione fantasiosissima funzionale all’esemplare intreccio (notiamo che anche nella più breve storia del ’72 vi era stato un primo embrione di ciò). Per finire, ma gli esempi sono molti altri ancora, faccio notare l’utilizzo del vecchio vascello, che mentre in Barks si limitava ad una visita all’interno del blocco di ghiaccio qui naviga in mare ed è coinvolto in una tempesta dagli esiti spettacolari, anche a livello grafico, e tragicomici (torna il concetto del catastrofismo, efficace e mirabilmente filtrato sugli eventi dei paperi, di questi anni, visto di recente col post sul Vulcano d’Oro). Ancora evidente, grazie ad una mescola infinitamente intelligente di suggestioni esterne e caratteri paperi ben sperimentati, il raggiungimento di un apogeo inimitabile. E’ nella logica delle cose, torno a ripetere, che spesso gli allievi superino i maestri, e l’espressività dei disegni di Cavazzano a confronto di quelli del vecchio maestro Barks lo dimostra a mio parere.
Dieci e lode.
Ed ancora con lo stesso titolo, nel 1985:
‘Zio Paperone e il vascello fantasma’
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1526-B :
oltremodo interessante vedere in che modo si è scesi dalla vetta; purtroppo potrò leggerla solo la settimana prossima.