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Zio Paperone e il vascello fantasma

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    Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
    Risposta #15: Martedì 30 Apr 2013, 11:27:03
    Veramente a me è sembrato di commentare più che altro le trame (vedere il parallelo tra la storia di Barks e quella di Martina/Cavazzano).  :)
    Probabilmente emerge la mia tendenza a fare un tutto inscindibile disegno-trama.

    Certamente Barks era un fine tessitore di trame, tuttavia sono più affascinato dall'impetuoso fantasticare delle storie più tarde. Che non è un tirare a vanvera (si noti tra l'altro il colto riferimento alla figura personificata della Morte sopra notato) ma si diparte dalla storia tradizionale (della caccia al tesoro o della leggenda dell'Olandese) per costruirvi con intelligenza vicende e disegni sempre nuovi ed originali che lasciano esterefatti.

    Penso che questo richieda molta bravura, intelligenza, perizia e conoscenza dei personaggi per arrivare al risultato ottimale che abbiamo davanti agli occhi  :D

    « Ultima modifica: Martedì 30 Apr 2013, 11:33:18 da dr.Strano »
    'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
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      Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
      Risposta #16: Martedì 30 Apr 2013, 12:29:08
      Beh, il fatto stesso che tu abbia pensato di commentare piu' che altro le trame mi sembra confermare che in questo caso particolare quella di Barks non e' particolarmente avvincente o notevole: dopo aver giustamente osservato che
      Citazione
      Si tratta di una classica e piacevole caccia al tesoro
      non resta quasi nulla da dire. "Barks era un fine tessitore di trame", ma in questa storia non produce niente di eccezionale. Molto piu' interessante quanto fa Martina portando in scena il diavolo in persona (e in una versione paurosamente inquietante, grazie anche a Cavazzano).

      Per il resto, non ho nulla da obiettare ai tuoi commenti, che sostanzialmente condivido. (Immagino che con "l'impetuoso fantasticare delle storie più tarde" tu ti riferisca a quelle degli italiani sul tema "vascello fantasma"; "l'impetuoso fantasticare" nelle storie barksiane essendo riferibile semmai alla sua prima produzione.)
      « Ultima modifica: Martedì 30 Apr 2013, 12:29:44 da ML-IHJCM »

        Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
        Risposta #17: Mercoledì 1 Mag 2013, 18:16:01
        (Immagino che con "l'impetuoso fantasticare delle storie più tarde" tu ti riferisca a quelle degli italiani sul tema "vascello fantasma"; "l'impetuoso fantasticare" nelle storie barksiane essendo riferibile semmai alla sua prima produzione.)

        Infatti mi riferisco a quelle italiane. Però a questo punto sono curioso: mi potresti consigliare qualche storia barksiana di prima produzione in cui si possa trovare l' 'impetuoso fantasticare' ? A priori sono scettico in quanto prodotte in anni in cui, purtroppo, la mentalità corrente - sia pure tenuto conto del grande anticipo sui tempi del Maestro - non era così aperta come negli anni sessanta-settanta.
        « Ultima modifica: Mercoledì 1 Mag 2013, 18:19:08 da dr.Strano »
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          Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
          Risposta #18: Venerdì 3 Mag 2013, 12:22:22
          mi potresti consigliare qualche storia barksiana di prima produzione in cui si possa trovare l' 'impetuoso fantasticare' ? A priori sono scettico in quanto prodotte in anni in cui, purtroppo, la mentalità corrente - sia pure tenuto conto del grande anticipo sui tempi del Maestro - non era così aperta come negli anni sessanta-settanta.
          Il concetto di "impetuoso fantasticare" naturalmente e' in parte soggettivo (soprattutto visto il tuo scetticismo, che mi fa dubitare che diamo ad "impetuoso fantasticare" lo stesso significato). Mi chiedo anche quanto tu conosca Barks: magari tutto quello che ti posso indicare ti e' gia' ben noto, ma non ha colpito piu' di tanto la tua fantasia. Comunque, elencando un po' a casaccio e in ordine sparso storie del maestro che si distinguono (imho) per immaginazione, ti posso citare Zio Paperone e il vello d'oro,  Paperino e il segreto del vecchio castello,  Zio Paperone e i terremotari, Zio Paperone pesca lo skirillione,  Paperino e il fantasma della grotta,  Zio Paperone e la luna a 24 carati,  Paperino e il serpente di mare, Paperino e le forze occulte, ...
          Potrei andare avanti, o anche citare esempi di un tipo piuttosto diverso (e apparentemente piu' razionale: la fantrasia si dimostra anche, se non soprattutto, nel saper immaginare conseguenze inaspettate da premesse  quotidiane o "scientifiche"), ma non sono sicuro che a questo punto ci intenderemmo. Poi non mi e' chiaro quale sarebbe il rapporto tra "aperture della mentalita' corrente" e "impetuoso fantasticare" (per esempio, in Topolino e i grilli atomici di fantasticare ce n'e' fin troppo, ma l'apertura mentale della societa' italiana nel 1950 non ci pare particolarmente elevata).

            Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
            Risposta #19: Lunedì 6 Mag 2013, 21:11:27


            NOTA : PER LA RISPOSTA  A ML-IHJCM CHIEDO ANCORA UN ATTIMO PER POTER VERIFICARE BENE UN PAIO DI COSE

             
            Commento ora l’ultima storia relativa all’ Olandese
             

            ‘Zio Paperone e il vascello fantasma’
            http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1526-B :


            Con questa storia sembra chiudersi compiutamente il ciclo in quanto molto esplicitamente il personaggio dell’ Olandese entra direttamente nella storia ed il vascello volante è il mezzo con cui i paperi vivono l’avventura. Ci si ispira in pieno alla leggenda con la sua infelice vicenda sentimentale. Una storia gradevole forse mancante di un vero intreccio, costituito in pratica dal volo obbligato del vascello.
            « Ultima modifica: Lunedì 6 Mag 2013, 21:11:49 da dr.Strano »
            'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
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              Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
              Risposta #20: Mercoledì 8 Mag 2013, 10:27:02
              RISPONDO ALLE INTERESSANTI OSSERVAZIONI DI ML-IHJCM, che mi hanno costretto – felicemente – a rispolverare dall’archivio e dalla memoria tante belle storie.

              Hai ragione, se non nell’Olandese l’impetuoso fantasticare in Barks lo troviamo certamente nelle storie da te citate, che posseggo tutte (salvo quella di Topolino) e le avevo lette moltissimi anni fa. Curioso che ricordassi a memoria solo la trama dei terremotari.  Sono storie molto belle ed avventurose che mi sono piaciute, denotano grande capacità ed abilità, ciò è fuori discussione. Tuttavia  una serie di fattori mi fa preferire di gran lunga le storie italiane del quindicennio 1965-1980:
              -      I disegni mi appaiono più spigliati, vivaci, dinamici e stilizzati, ne avevo già parlato.
              -      In Barks c’e’ spesso troppo testo nei ballons che rende poco scorrevole la lettura, ciò per come concepisco io il fumetto (trama ben strutturata ma resa con dialoghi sintetici – non è facile ma vi riuscivano - grande importanza di disegno e azione) è un grave difetto.
              -      I rapporti tra i paperi sono più vivaci e decisi, in Barks a paragone sembrano un po’ annacquati.
              -      Ci sono in Barks spesso immagini di personaggi vecchio stile secondo me ancora un po’ troppo naturalistici e quindi impressionanti (i becchi lunghi nel segreto del vecchio castello, gli uomini di Atlantide nello skirillione, Truffo de’Arpagoni nell’Oca d’Oro – questo licantropo veramente potrebbe turbare i sonni di un bambino piccolo, idem dicasi per Smorgasbord della vivacissima (impetuoso fantasticare) forze occulte. In seguito l’evoluzione della grafica e del gusto sono riusciti a produrre mostri meravigliosamente strampalati  ma stilizzati che perdessero le caratteristiche animali accentuate così sgradevoli. Il disegno è gran parte del fumetto e non va sottovalutato.
              -      E’ ancora assente in Barks quella familiarità di situazioni ed azioni che ci fa sentire i paperi sempre più vicini ed amici ben conosciuti. E nei suoi anni è del resto impensabile per la mancanza della necessaria esperienza, che nel quindicennio 65-80 era invece già ben consolidata. Esempi nell’Olandese di Cavazzano : * lo scontro Paperino – Zp per la partenza all’avventura (sintetica tosta e spigliata, in una sola vingnetta : Paperino ‘qualcosa mi dice che non verrò’ , ZP : ‘questo bastone mi dice che verrai). Non si può obiettare cattiveria, eccessiva crudezza od altro perché l’onnipresente ironia IN QUESTI ANNI è sempre attentamente dosata ad equilibrare le partite. Lo faccio notare ogni volta. *Rocker che si mangia il cappello (una sola azione per far rivivere in noi tutte le sue altre scornate : momento magico);* Paperino che ogni tanto guarda il lettore per dire che crede poco al lieto fine (accenno delicatissimo ma efficace di metafumetto);
              -      Riferimenti al mondo reale  che spesso nel quindicennio citato – con la rilettura ironica propria di queste storie – afferiscono a seri problemi moderni sempre attuali vivacemente dibattuti in quel periodo. Anche in questo caso è estremamente difficile affrontarli con la giusta dose di ironia adatta ai paperi, eppure gli autori vi riescono, non è cosa da poco (cito per il femminismo ad esempio ‘Paperino e la perfezione domestica’ e molte storie con Brigitta tra cui ‘zio Paperone e il connubio delle nubili’ – per l’uso ed abuso  dell’ambiente naturale per esempio ‘Zio Paperone e il ritorno alla natura’ ‘Zio Paperone e il caldogelone’ ‘Zio Paperone e la nuova glaciazione’ ‘Zio Paperone e lo specchio solare’ – per le istanze di giustizia sociale ci sono per esempio innumerevoli vicende di Paperino e Paperinik).
              -      L’organicità e complessità delle grandi sfide industriali, commerciali e tecnologiche che zio Paperone affronta, che corrono parallele ad un mondo reale ed umano sempre più sviluppato in tal senso.  La tecnologia in Barks è ancora il futuribile anni cinquanta sconfessato dai fatti pochi anni più tardi (guardare le pur fantasiosissime e magnifiche astronavi nella luna a 24k), mentre alla fine degli anni settanta era possibile attingere ad una tecnologia già credibile anche per il mondo d’oggi.

              E potremmo continuare ancora.
              Sarà pure solo la mia opinione ma rispetto a questa valanga di suggestioni così sapientemente modellate e fuse mirabilmente nei personaggi in tante storie indimenticabili, l’innegabile bravura di Barks mi appare un ricordo lontano e sbiadito.
              NON SI TRATTA DI DEMERITI DI BARKS MA DI CARATTERISTICHE PROPRIE DELL’EPOCA INSITE NELLO STESSO CONTESTO STORICO IN CUI HA OPERATO

              Tutto questo mi pare naturale per la stessa evoluzione positiva di questi fumetti che si è avuta. Fermo restando che IL MERITO DI BARKS E’ ALL’ORIGINE DI TUTTO COSI’ COME LUI E’ STATO L’INDISCUTIBILE MAESTRO, trovo che parimenti molti allievi l’hanno superato dando risultati decisamente migliori.
              « Ultima modifica: Mercoledì 8 Mag 2013, 15:04:24 da dr.Strano »
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                Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                Risposta #21: Lunedì 13 Mag 2013, 12:12:25
                Trovo solo ora il tempo per rispondere vagamente al bell'intervento di Paperotto il mozzo. Devo dire che varie tra le tue affermazioni non mi convincono del tutto, ma si tratta in gran parte di una faccenda di gusti e su questi non c'e molto da discutere (tanto piu' che spesso le mie obiezioni sarebbero rivolte solo a sfumature di quel che hai detto). Soprattutto, ho l'impressione che abbiamo avuto un imprinting un poco diverso (l'eta' a cui si legge una storia puo' essere fondamentale nel farcela amare; piu' tardi potremo analizzarla con maggiore cura, riconoscerne i pregi e scoprirle difetti, ma la passione con cui la ricordiamo, la forza con cui e' impressa nella nostra memoria sono in larga parte indipendenti da queste razionalizzazioni) e che sia questo a giocare il ruolo piu' pesante nel differenziare i nostri gusti.

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                  Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                  Risposta #22: Martedì 14 Mag 2013, 18:12:02
                  trovo che parimenti molti allievi l’hanno superato dando risultati decisamente migliori.

                  un po' come asserire che molti allievi di Beethoven lo hanno poi superato  ::)

                  "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

                    Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                    Risposta #23: Mercoledì 15 Mag 2013, 07:21:56
                    Paragonare fumetti e musica classica mi sembra un po' azzardato. Comunque, anche ammettendolo, posso vedere Giuseppe Verdi come allievo di Beethoven che l'ha superato in quanto come italiano mi sento maggiormente coinvolto ascoltandolo sentendone vicina la forza evocativa e la vena patriottica.  

                    Come dice ML IHJCM ritorniamo quindi al gusto personale.
                     :)
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                      Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                      Risposta #24: Mercoledì 15 Mag 2013, 10:12:04
                      Paragonare fumetti e musica classica mi sembra un po' azzardato.

                      Come dice ML IHJCM ritorniamo quindi al gusto personale.
                       :)

                      perchè mai? sempre di Arte parliamo  :)

                      e certamente trattasi sempre di gusto personale, ci mancherebbe  ;)

                      io considero Barks il più grande di tutti in Disney (e tra i più grandi in assoluto parlando di comics in generale), e diversi altri si sono, chi più chi meno, avvicinati a cotanta grandezza

                      una sorta di metaforico pantheon in cui tutti gli dei, pur nella loro diversità, hanno ognuno le loro peculiarità e punti di forza... ma è impossibile fare "classifiche"  ;)

                      "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                        Risposta #25: Mercoledì 9 Ott 2013, 13:55:30
                        Ringrazio Paperotto per il chiaro ed esauriente riepilogo della situazione delle storie su questo tema, sto cercando pazientemente di recuperarle.

                        Per quanto riguarda l'accenno a Beethoven superato dagli allievi in parallelo con quanto avvenuto nell'ambito fumettistico disneyano, mi permetto di dissentire, non tanto perche musica o fumetto non siano arti comparabili, quanto perche Barks rappresenta l'inizio stesso della produzione fumettistica del mondo papero, un punto di partenza con cui e' necessario confrontarsi (anche, per reazione , con l'uccisione del padre o del totem stesso), mentre Beethoven e'  parte di un fluire del genio musicale costruito su basi precedenti, ne e' un momento, per quanto altissimo e talvolta inattingibile, che lavora su un piano del sublime accostabile a quello di Mozart, di Bach, di Haydn e di altri ancora. La trasformazione di Barks in una sorta di standard cristallizzato, talvolta in modo eccessivo e parossistico soprattutto in ambito nordico, e la costante riaffermazione della sua opera come modello eterno di riferimento, sono difficilmente riscontrabili in generi artistici di piu ampio respiro, con  una storia maggiormente radicata e con un maggiore numero di protagonisti.
                        Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                          Risposta #26: Mercoledì 9 Ott 2013, 14:25:19
                          La trasformazione di Barks in una sorta di standard cristallizzato, talvolta in modo eccessivo e parossistico soprattutto in ambito nordico, e la costante riaffermazione della sua opera come modello eterno di riferimento, sono difficilmente riscontrabili in generi artistici di piu ampio respiro, con  una storia maggiormente radicata e con un maggiore numero di protagonisti.
                          Beh, qu mi sembra si possa aggiungere (a chiosa e conferma di quanto dici) che il genere "fumetto Disney italiano", con una storia di maggiormente radicata e con un maggior numero di protagonisti rispetto all'omologo egmontiano, e' riuscito in gran parte a liberarsi dalle catene piu' strette imposte dall'imitazione di Barks. ;)
                          « Ultima modifica: Mercoledì 9 Ott 2013, 14:25:56 da ML-IHJCM »

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                            Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                            Risposta #27: Giovedì 10 Ott 2013, 03:49:43
                            Beh, qu mi sembra si possa aggiungere (a chiosa e conferma di quanto dici) che il genere "fumetto Disney italiano", con una storia di maggiormente radicata e con un maggior numero di protagonisti rispetto all'omologo egmontiano, e' riuscito in gran parte a liberarsi dalle catene piu' strette imposte dall'imitazione di Barks. ;)
                            Sono molto d'accordo, la maggiore proliferazione di storie e di personaggi  e' riuscita ad affrancare la scuola italiana dal piu' rigido e stereotipato accademismo di matrice nordica.
                            Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

                              Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                              Risposta #28: Venerdì 11 Ott 2013, 00:22:34
                              Aaaaaaaaaaaaaah! Come si fa a preferire gli autori italiani anni '70/'80 a Barks! Povero zio Carl si starà rivoltando nella tomba :'(  ERESIAAAAAAAAA!

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                              tang laoya
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                                Re: Zio Paperone e il vascello fantasma
                                Risposta #29: Venerdì 11 Ott 2013, 01:32:25
                                Aaaaaaaaaaaaaah! Come si fa a preferire gli autori italiani anni '70/'80 a Barks! Povero zio Carl si starà rivoltando nella tomba :'(  ERESIAAAAAAAAA!
                                Rivoltarsi nella tomba e' un toccasana insostituibile per le membra anchilosate e sarebbe un rimedio caldamente raccomandabile per ogni auctoritas che non si voglia cristallizzare nell'immobilità del classico ma voglia continuare a sentire le propria ossa fremere del dialogo con la contemporaneità.
                                « Ultima modifica: Venerdì 11 Ott 2013, 01:33:06 da tang_laoya »
                                Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

                                 

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