Molto graziosa questa storia firmata da Cavazzano autore completo, che vede protagonista un Paperino inquadrato nella sua bramosia di successo nei panni dell'attore professionista, fino a coltivare pensieri di grandezza in cui immagina di divenire una delle più strabilianti "stelle" del cinema e meritevole di essere onorato dei premi cinefili più prestigiosi.
Purtroppo, il papero in blusa deve scontrarsi con una realtà in cui il suo ruolo di attore lo vede interpretare un profilo molto più basso e ridotto di quanto potesse pensare, essendo relegato dal regista che lo ha chiamato in causa insieme agli altri personaggi disneyani coinvolti (Topolino, Pippo, Gambadilegno...) a recitare una parte minuscola, che limita, a suo dire, in modo spaventoso il suo brillante estro recitativo!
La sceneggiatura di Giorgio Cavazzano si rivela essere frizzante e squisitamente briosa, infarcita di gags e battute ben riuscite che strappano sorrisi e regalano buonumore al lettore.
Ho adorato, in particolare, l'ironia che sgorga da un Pippo amabile nel suo macinare battute senza neanche esserne cosciente (i film in costume, il Paperino scambiato per analfabeta, il suo volto che non considera affatto "nuovo" per il mondo del cinema visto che lo adopera, quotidianamente, da anni...) e mi hanno divertito certe dinamiche che si instaurano tra i personaggi, specie lo scarso successo in famiglia di Topolino e Paperino coi rispettivi nipotini e l'irritazione che la presenza inopportuna e invasiva del titolare della vicenda causa nel cast e al regista stesso, rendendogli i nervi a fior di pelle.
Dal punto di vista grafico, i disegni espressivi e vivaci del Maestro veneziano accompagnano deliziosamente il clima scanzonato e sbarazzino del racconto, animando i personaggi di un piglio assai simpatico e movimentato che li fa sembrare pulsanti di vita!