Papersera.net

nella inesauribile miniera di belle storie anni '70, metterei anche questa. Uno Zp innarrestabile nel voler perseguire i suoi scopi; memorabile la sua ostinazione nel voler conferire con l'ammiraglio per ottenere in prestito la balena addestrata. Arriva ad inventarsi piangendo che ha bisogno di un'alga rarissima per guarire da una fantomatica malattia. in realtà la malattia è sempre la solita: la ricerca di tesori (in questo caso un galeone sommerso...) Nel finale un Paperino particolarmente sfortunato e maldestro, manda all'aria tutta la missione scatenando l'ira funesta delo zione..   http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++898-A&search=balena%20sapiente

Miniera inesauribile ... concordo in pieno !!
La classica caccia al tesoro mostra continue ed immaginose varianti che qui sono dovute ad un simpatico ed intelligente animale che, proprio come tutti gli esseri umani è curioso ed attratto dalle feste, e così si costruisce un bellissimo epilogo.

Paperino non vuole mai partecipare alle caccie al tesoro, ma noi lettori sappiamo che senza di lui non ci sarebbe gusto. E qui, magicamente, sembra accorgersene anche lui perché quando i nipotini gli comunicano che non è stato convocato insiste per partecipare in quanto loro tutore. Interessantissimo questo meccanismo di coinvolgimento possibile solo ora che c’e’ già una consolidata esperienza di simili avventure papere.

Ricordavo bene il titolo di questa storia ma non lo svolgimento.

Tra le immagini che mi hanno colpito: zio Paperone che conta le monete sul ponte della nave mentre sopra svolazzano i bassotti, la sua verve presso il comando della Marina, l’arpionamento dell’ elicottero.

una storia molto carina che unisce suspance e divertimento all'interno di una trama avventurosa.Mi ha fatto piacere anche vedere che nella sua ultima ristampa non è stata censurata la vignetta in cui un bassotto degusta del buon rum

Abbraccio in pieno la definizione di miniera d'oro riguardo a quegli anni! La storia in questione non è poi stata ristampata neanche tante volte, tuttavia è il classico bel prodotto di quegli anni, nei quali, come da sempre và instancabilmente ricordando Paperotto, si è andata consolidando una provata esperienza dell'intera famiglia dei paperi a vivere delle comuni esperienze. La fuga finale di paperino sulla balena è fantastica

Abbraccio in pieno la definizione di miniera d'oro riguardo a quegli anni! La storia in questione non è poi stata ristampata neanche tante volte, tuttavia è il classico bel prodotto di quegli anni, nei quali, come da sempre và instancabilmente ricordando Paperotto, si è andata consolidando una provata esperienza dell'intera famiglia dei paperi a vivere delle comuni esperienze. La fuga finale di paperino sulla balena è fantastica

Vero - mi fa piacere che vi sia qualche altro raro caso come me che apprezza anche questi prodotti di quel periodo non firmati dai nomi più noti (in questo caso abbiamo il comunque ottimo, a mio giudizio, tandem Gatto/Dalmasso) (l'assonanza è puramente casuale!)
  

mi fa piacere che vi sia qualche altro raro caso come me che apprezza anche questi prodotti di quel periodo  

Beh, non credo che siamo cosi' pochi. Storie come questa non sono capolavori, ma sono certamente piacevolissimi prodotti di un ottimo livello: un amante del fumetto Disney che non le apprezzi ha probabilmente un urgente bisogno di ripassare i "fondamentali". (E direi che quasi lo stesso vale per tutte le storie presenti qui, dove l'ho letta: l'unica obiezione e' rivolta ai disegni di Gatti.)
Tra l'altro, personalmente trovo che questi siano gli anni in cui Gatto abbia dato il meglio di se': i suoi disegni di questo periodo sono imho d'un classicismo che rasenta la perfezione.

Ti riferisci al … fantastico … ‘Fantastiliardi’ ! Quoto, quoto.
Penso anch’io che l’unica cosa opinabile siano in esso i disegni di Gatti. E’ curioso notare come le opinioni in proposito, pur concordando sul generale scarso gradimento, siano difformi : qualcuno nella sezione autori li ritiene accettabili nelle storie ma non per le  copertine, Cornelius Coot nell’ultimo commento ad un trimestre di Almanacco 1972 apprezza più quelli di inizio anni settanta (come quelli per l’appunto riproposti in ‘Fantastiliardi’) che non i successivi.
Io invece preferisco quelli di fine anni settanta (vedere ad esempio quanto siano piacevoli in ‘Zio Paperone e la montagna pallone’) ed – ancora all’opposto – trovo si esprima meglio con le copertine che con le storie (vedere a titolo meramente esemplificativo tra le miriadi la stessa copertina di ‘Fantastiliardi’, poi quella di ‘Paperoteca’, ‘Paperin Sansone’, ‘Pluripaperone’, ‘Paperparade’, ‘Paperino tutto bene’ …. nonché del volume ‘Paperino Cosmico’). Forse perché quella ripetitività e carenza di espressività in immagini isolate si avverte di meno e, in aggiunta, ho l’impressione che nelle copertine della seconda metà del decennio Gatti si richiami un po’ alla raggiunta maestria di Marco Rota - il quale proprio da metà 1975 le ha realizzate continuativamente  per gli Albi di Topolino sostituendo la vecchia guardia del buon Perego. Anzi sulle copertine dei Classici realizzati alternativamente i due appaiono spesso omogenei e moderni rispetto a quest’ultimo, franando un po’ ahinoi Gatti negli sviluppi narrativi all’interno.        
Infine, tenuto a fatica a parte !, ribadisco l’affetto che mi lega al disegno di Gatti e che trascende il giudizio obiettivo sui suoi disegni.