Ottima, avvincente ed appassionante.
Inizia di botto come un’esplosione che coinvolge all’improvviso il lettore così come Paperino e nipoti, travolti dall’irruenza di Paperone. Avventura nello spazio immaginosa e fantastica con Rockerduck e Pico in riusciti altrui panni ‘spaziali’. Sempre ripeto, fantasia non vuol dire solo bambinate e disimpegno. Per esempio : all’inizio ben percepiamo angoscia e tenerezza nel gruppo dei nipotini che si stringono a Paperino timorosi che vi sia un malvivente alla porta; alla fine il destino fatale di Lunarduck è esemplarmente costruito. Naturale in proposito il paragone con ‘Paperino Piantatore’ di 27 anni prima, commentata qui appresso, ove si pronunciava più volte l’opinabile parola ‘morte’ in occasione di situazioni fatali nella giungla, poi tutte superate senza danno. Qui accade l’esatto contrario, c’e’ l’ apprezzabile impegno ad affrontare il tema con un calibratissimo realismo : Il cattivo Lunarduck, accecato in modo divertente dalle torce elettriche, si aggrappa ad una leva che aziona l’inceneritore, brancolando va a cadere nella bocca di questo e poi risale sottoforma di vapore ‘eclissale’. Questa fine è indubbiamente una morte ( parola qui assolutamente evitata) ma talmente incruenta ed immersa nell’atmosfera fantastica da risultare lievissima e persino gradevole , in seguito vieppiù stemperata da miriadi di bolle-rane spaziali che entrano a loro volta nell’inceneritore facendolo ingolfare e scoppiare.
Tutta l’atmosfera dei pianeti è infatti magicamente irreale, seppur verosimigliante, tra mulini a vento fantastici, rane giganti, fischi volanti e vegetazione dalla grafica accattivante e bellissima. Gli zanzaroni sono molto pericolosi ma come non riderne nel contempo con quell’aspetto divertentissimo ? Come sempre, momenti seri genialmente disciolti e stemperati nello spettacolo di evasione.