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Storia del 1969 di Martina e Capitanio:
http://coa.inducks.org/s.php?c=I+TL++710-A
Topolino, in campeggio con Minni e Tip e Tap, torna in città per aiutare Pippo che era stato aggredito e legato da due giovinastri, che cercavano una lettera inviatagli dal loro defunto zio, che lo aveva scelto casualmente come possibile erede.
Una volta effettivamente ricevuta la lettera, Topolino e Pippo vanno a San Francisco raggiungendo la villa dello scomparso musicofilo, dove i nipoti li catturano, prima di essere a loro volta ingannati e sopraffatti.
Topolino ritira il pacco lasciato al deposito bagagli per il potenziale erede e risolve l'enigma musicale ad esso connesso.
Però alla fine sia lui che Pippo, impietositi dai due ragazzacci dopotutto non così cattivi, cedono loro la propria parte di eredità...
In conclusione è un'ottima storia del periodo più classico del Martina "giallista" ed è purtroppo una delle ultime opere di Capitanio, qui in una delle sue migliori prove, in uno stile vicino a quello contemporaneo di Carpi.

Ho riletto questa storia nell'ultimo GCD e si può notare la creatività di entrambi gli autori con un Capitanio in crescita e con la caratterizzazione "martiniana" di Pippo. Divertente il colpo di scena finale.

Storia tra le mie preferite, facente parte della bellissima raccolta del CD "Forza Topolino" deve si trova l'altra bellissima "Topolino e i ladri d'ombre"

Storia tra le mie preferite, facente parte della bellissima raccolta del CD "Forza Topolino" deve si trova l'altra bellissima "Topolino e i ladri d'ombre"

Un Classico "perfetto". Uno dei migliori di sempre.

Un Classico "perfetto". Uno dei migliori di sempre.

Caro Mario, ho avuto modo di conoscere discutendone insieme su un'altra storia, la tua passione per il periodo Disney che va da tutti gli anni '60 al '72. Ho condiviso gran parte di quanto affermato da te, nonostante io preferisca fare un po il compendio fra le tue preferenze di periodo e quanto afferma Paperotto il Mozzo quando colloca i suoi anni d'oro fra il '65 e l'80. Compendiando le vostre due scuole di pensiero, io abbraccio così la fecondità del ventennio compreso fra 60/80, mantenendo sospeso fra cielo e terra il giudizio sull'opera dei grandissimi maestri che hanno scritto e disegnato fra gli anni trenta e sessanta!! Come non collocarli al vertice?!? Mah, quì ho davvero il terrore di affrontare l'argomento e ogni volta passo oltre! Concordo con te sulla perplessità nel non vedere considerate come capolavori alcune storie del periodo che la critica togata giudica di declino e cito una fra tutte Topolino e l'ultraghiaccio perchè so che la apprezzi tanto (non mi sbaglio con qualcun altro vero?). Detto questo, e pur tenendo  in alta considerazione le tue opinioni,  non sono riuscito a entrare in sintonia con quanto da te affermato sull'Erede musicofilo. Intendiamoci la storia mi è piaciuta e abbastanza anche, ma non sono riuscito a collocarla fra i classici migliori di sempre. Certo confesso una cosa: l'ho letta la prima volta oggi pomeriggio! Infatti, avendone sentito parlare tanto, l'ho tirata fuori e sono poi andato a cercare la recensione sul Paperesera, poichè ricordavo che ci fosse. Non ho trovato particolarmente eccitante la sorpresa finale ed alcuni altri impalpabili passaggi, mentre ho avuto modo di apprezzare, quella si, l'ambientazione quasi extra dimensionale della storia e la trovata hitcockiana di far abbandonare il campeggio a Topolino, con Minni e i nipotini rimasti lì. Sui due fratelli mancati eredi, infine, mi resta la sensazione che si sarebbero potuti sfruttare meglio ma chissà! Comunque una bella storia e un bel classico a cui però non mi sentirei di aggiungere ulteriori crediti, con un solo ma sincero dubbio: cosa direi oggi se avessi letto la storia a dieci anni?!?

Caro Mario, ho avuto modo di conoscere discutendone insieme su un'altra storia, la tua passione per il periodo Disney che va da tutti gli anni '60 al '72. Ho condiviso gran parte di quanto affermato da te, nonostante io preferisca fare un po il compendio fra le tue preferenze di periodo e quanto afferma Paperotto il Mozzo quando colloca i suoi anni d'oro fra il '65 e l'80. Compendiando le vostre due scuole di pensiero, io abbraccio così la fecondità del ventennio compreso fra 60/80, mantenendo sospeso fra cielo e terra il giudizio sull'opera dei grandissimi maestri che hanno scritto e disegnato fra gli anni trenta e sessanta!! Come non collocarli al vertice?!? Mah, quì ho davvero il terrore di affrontare l'argomento e ogni volta passo oltre! Concordo con te sulla perplessità nel non vedere considerate come capolavori alcune storie del periodo che la critica togata giudica di declino e cito una fra tutte Topolino e l'ultraghiaccio perchè so che la apprezzi tanto (non mi sbaglio con qualcun altro vero?). Detto questo, e pur tenendo  in alta considerazione le tue opinioni,  non sono riuscito a entrare in sintonia con quanto da te affermato sull'Erede musicofilo. Intendiamoci la storia mi è piaciuta e abbastanza anche, ma non sono riuscito a collocarla fra i classici migliori di sempre. Certo confesso una cosa: l'ho letta la prima volta oggi pomeriggio! Infatti, avendone sentito parlare tanto, l'ho tirata fuori e sono poi andato a cercare la recensione sul Paperesera, poichè ricordavo che ci fosse. Non ho trovato particolarmente eccitante la sorpresa finale ed alcuni altri impalpabili passaggi, mentre ho avuto modo di apprezzare, quella si, l'ambientazione quasi extra dimensionale della storia e la trovata hitcockiana di far abbandonare il campeggio a Topolino, con Minni e i nipotini rimasti lì. Sui due fratelli mancati eredi, infine, mi resta la sensazione che si sarebbero potuti sfruttare meglio ma chissà! Comunque una bella storia e un bel classico a cui però non mi sentirei di aggiungere ulteriori crediti, con un solo ma sincero dubbio: cosa direi oggi se avessi letto la storia a dieci anni?!?

Allora....vediamo un po'.

C'è stato un equivoco. Con la frase "Un Classico perfetto. Uno dei migliori di sempre", non mi riferivo alla storia in oggetto, ma al Classico Disney "Forza Topolino", che ritengo davvero splendido con una selezione di storie non meno che ottime.
Forse "L'erede musicofilo" è quella meno a fuoco ma, come si usa dire, ce ne fossero.

Per quanto riguarda l'ultraghiaccio, non ti sbagli affatto, credo sia l'apice dello Scarpa autore completo con buona pace della critica "togata" che mai la cita preferendovi le storie precedenti, quelle con Atomino Bip Bip che onestamente non mi hanno mai convinto fino in fondo.
Ad onor del vero c'è da dire che la storia dell'ultraghiaccio l'ho letta la prima volta ad otto anni, mentre atomino, la collana eccettera sarò stato almeno ventenne.

Sul periodo.
Grazie anche all'entusiasmo di Paperotto il Mozzo e alle belle ristampe di "Anni D'Oro", sto rivalutando la seconda metà degli anni '70. E' vero che Martina e Chendi erano ormai "scarichi" e che Cimino era in tutt'altre faccende affacendato, ma la straordinaria coppia Pezzin-Cavazzano era al top della creatività proprio in quel periodo.
Storie spassose, dal piglio moderno e divertito sia nell'andamento narrativo che nella caratterizzazione dei personaggi.
Irresistibili anche se la prima lettura avviene a 48 anni.
Cosa che non mi accade con gli altri autori, neppure con Barks...e a proposito di Barks: "Zio Paperone e il bilione in fumo" segue un po' la sorte dell'ultraghiaccio: un vertice dell'autore, poco o nulla ricordato.
 
Ciao Ciao!
Mario

[quote author=MarioCX link=topic=5325.msg262160#msg262160 d.

C'è stato un equivoco. Con la frase "Un Classico perfetto. Uno dei migliori di sempre", non mi riferivo alla storia in oggetto, ma al Classico Disney "Forza Topolino", che ritengo davvero splendido con una selezione di storie non meno che ottime.[/quote]


Incredibile! O stavo dormendo o chissà, ma evidentemente non leggevo bene il tuo post! Comunque parlando del Classico condivido in pieno il pensiero, anche perchè l'Erede musicofilo resta comunque una gran bella storia e le altre sono più o meno dello stesso buon livello. Sulla seconda metà dei '70 devi ammettere che anch'io, nel topic sul Sole di mezzanotte,  ti ho esortato a prendere in considerazione il buon livello complessivo delle storie partorite in quegli anni, che se magari presentano un minor numero di capolavori  rispetto al periodo fino al 63, d'altra parte sono sostenute da un gruppo di disegnatori e sceneggiatori ancora in grande spolvero. Storie che sò come "Zio Paperone e gli Icebergs volanti"(Pezzin-Cavazzano), Paperinik e il tallero di Barbanera (Martina-De Vita, anche questa storia  parecchio sottovalutata), Topolino e l'amicizia di Gambadilegno" (Siegel-Asteriti), Topolino e il mistero delle nevi (Siegel-Scala, bellissima, facciamo un topic se non c'è!), queste storie non saranno dei supercapolavori ma hanno sicuramente un grande fascino!

Ringrazio Gilberto per avermi segnalato il topic. Dovete sapere che se vedo il nome di Topolino non entro neanche, perché col suo carattere perfettino e sempre vincente, le sue storie sempre scontate proprio non mi piace ed anzi lo trovo sul pianeta opposto del marasma fantasioso dei paperi. Ma è il mio gusto, un’altra storia.

Valorizzo le storie di tutti gli anni settanta perché penso che fino alla fine di questi è stato possibile trovare spunti originali, nuovi ed efficaci (come dimenticare solo per fare alcuni esempi la sotto commentata ‘Zio Paperone e la campagna elettorale’, la stupenda ‘Zio Paperone e le criminose imprese dei Gufo Robot’ e tutte le storie più eccessive – quindi meravigliose - del filone che chiamo catastrofico, di cui ‘Zio Paperone e la moltiplicazione degli affitti’, che commento qui appresso, è uno dei primi esempi). Negli anni ottanta si è un po’ vissuti di rendita, sfruttando le idee precedenti in ogni modo, raschiando il barile fino in fondo e di questo  sono contento, perché vuol dire che abbiamo visto tutto di quella vena aurifera irripetibile, non c’e’ il rammarico di non aver saputo mettere a frutto qualcosa (per esempio guardate come ‘Messer Paperone e il Serpentone’ abbia originato nientemeno che, negli anni ottanta, la validissima serie di ‘Messer Papero’). Ed è quindi anche la conferma della bontà dei due decenni precedenti che hanno continuato a fornire idee e spunti per molti anni.
Era giocoforza verso gli anni novanta trovare nuove e diverse ispirazioni e strategie, che personalmente non ho seguito né seguo ma che certamente hanno la loro validità, come tanti appassionati confermano.

Mario ha ragione, nella seconda metà degli anni settanta si sono viste diverse storie non proprio eccellenti (molte disegnate da Giancarlo Gatti, giusto Mario ?, che io comunque ricordo con piacere e molto affetto) però alcune altre per me erano ancora al top.
Riguardo le storie 1960-64 grosso modo, in estrema sintesi, le trovo per gran parte immature stilisticamente, i paperi non sono ancora ben stilizzati.

E il personaggio Paperotto non poteva che rappresentarmi, primo perché è quello che più mi assomiglia fisicamente, e poi perché appare poco e solo in brevi e dimenticate storie del tipo sottobosco, quasi  i giorni feriali delle belle e lunghe storie ‘della domenica’. Io le amo molto, nella brevità spesso sanno essere ricche di significato e divertimento.
Per finire è nato nella seconda metà degli anni sessanta e sostanzialmente ha cessato (per non dire che è morto …) di essere utilizzato nei primi anni ottanta.
Un personaggio ‘alla Pippo’ troppo sovrapposto a Paperoga ma graficamente accattivante.  

Riguardo le storie 1960-64 grosso modo, in estrema sintesi, le trovo per gran parte immature stilisticamente, i paperi non sono ancora ben stilizzati.

Sono perfettamente d'accordo.
E anche la colorazione era troppo "forte" e disturbava la lettura.
Solo dal 1966 Scarpa e Carpi hanno raggiunto la maturità che li ha resi grandiosi ed indimenticabili.

E anche la colorazione era troppo "forte" e disturbava la lettura.

Quoto anche questo.
Per chiudere l' OT ricordo anche la favolosa serie 'C'era una volta il west' / 'C'era una volta nel west' (versione papera di Topolino Kid) di fine anni settanta che suppongo avrai gradito.

Quoto anche questo.
Per chiudere l' OT ricordo anche la favolosa serie 'C'era una volta il west' / 'C'era una volta nel west' (versione papera di Topolino Kid) di fine anni settanta che suppongo avrai gradito.

Non ne conservo memoria...però, non ho mai letto neppure Topolino KId.
Se devo leggere western, leggo Tex!

Non ne conservo memoria...però, non ho mai letto neppure Topolino KId

Eppure, dal momento che proprio non l'hai mai letto, mi sentirei di stuzzicartene la lettura, perlomeno del primo "Topolino Kid e Pippo sei colpi", il quale, uscito nel N.968 nel 1974, è ottimamente 289simo nella classifica COA.
Per il resto, come accennato precedentemente sopra, io permango in una sorta di limbo dorato, non riuscendo a decretare la superiorità di un periodo sull'altro, in uno sforzo titanico di estrapolare da ogni periodo solo gli elementi positivi.