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Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni

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Paperinika
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    Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
    Risposta #30: Venerdì 19 Lug 2013, 12:40:01
    Personalmente per me don rosa con la sua saga è stato un po' come un prestigiatore che ti rivela il trucco: quando vedi fare un gioco di magia chi, insieme alla meraviglia, non desidera sapere come si fa? Stai lì e fai mille ipotesi su quale potrebbe essere il meccanismo, ma non sai la risposta vera e pagheresti per sapere il trucco. Quando finalmente, in qualche modo riesci a svelarlo, la soddisfazione è grande, però da allora in poi hai la consapevolezza che la magia è finita, che tutte le volte che ti capiterà di vedere di nuovo quel numero non ti sorprenderai più.
    Certo,puoi consolarti bullandoti con quelli vicino a te dicendo "io conosco il trucco", ma sotto sotto invidi quella meraviglia che loro possono ancora provare e tu no.

    Don! Mi hai privato della fantasia! Mi hai tolto l'innocenza! Per cui ora, a due anni di distanza lo devo urlare forte: "quel bourbon che ci hai offerto a rapallo faceva schifoooooooo!"
     ;D
    Hahahaha, ottima metafora e ottima ripicca. ;D ;D

    Io faccio parte della fazione donrosiana. Ma non perchè sia cresciuta con il Don e con la $aga, proprio a pelle: le cose troppo sconclusionate non fanno per me.
    E S&G, checchè ne possiate dire e la lodiate in tutti i sensi, per me sconclusionata è e sconclusionata rimane. E per sconclusionata non mi riferisco tanto alle incongruenze storiche del Pah Peh Reo che dall'Egitto va a finire in Scozia passando per Roma, quanto alle varie preveggenze del manuale e della regina Minni. Neanche Casaleggio è così preciso e dettagliato. :P Per non parlare dell'ottavo episodio: io il Paperone che a 12 anni scava la prima tonnellata di pepite col becco proprio non riesco a vederlo. Se il Paperone di Don Rosa è un supereroe, questo cos'è? Una divinità? ::)
    « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 12:41:07 da Paperinika »

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    PolliceSu
      Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
      Risposta #31: Venerdì 19 Lug 2013, 12:55:58
      Per non parlare dell'ottavo episodio: io il Paperone che a 12 anni scava la prima tonnellata di pepite col becco proprio non riesco a vederlo.
      Che tra l'altro, non mi sono mai spiegato, se tutti i de Paperoni sono tirchi e taccagni fino al midollo, e se per ognuno di loro si cominciava con la tiritera della "prima tonnellata di pepite d'oro", per quale diamine di senso Paperone nasce Povero?

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        Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
        Risposta #32: Venerdì 19 Lug 2013, 12:58:46
        Indubbiamente se si amano le cose precise e compiute questa Saga è ideale, appagante.
        Io invece amo, adoro da morire proprio, al contrario, la sconclusione della Storia e Gloria, perchè li c'e' il vero divertimento.
        Forse perchè vedo il fumetto fondamentalmente come evasione, spensieratezza, leggerezza, qualcosa di diverso dal romanzo dove appunto ti raccontano la storia per filo e per segno, con nomi da ricordare, il pathos al punto che ti aspetti e tutto quanto.

        Questo non significa che non possano, in un fumetto leggero, trovarsi messaggi o sentimenti approfonditi, che apprezzo ancora di più proprio in quanto inaspettati, quasi casuali nel discorso poco impegnato.
        « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 13:00:49 da dr.Strano »
        'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
        'No Paperotto, tu sei intelligente come tanta altra gente'

          Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
          Risposta #33: Venerdì 19 Lug 2013, 13:12:40
          Che tra l'altro, non mi sono mai spiegato, se tutti i de Paperoni sono tirchi e taccagni fino al midollo, e se per ognuno di loro si cominciava con la tiritera della "prima tonnellata di pepite d'oro", per quale diamine di senso Paperone nasce Povero?

          sta proprio in questa ironia di fondo la sua bellezza
          anche qui siamo agli antipodi : una massimamente ironica, l'altra massimamente seria
          'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
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            Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
            Risposta #34: Venerdì 19 Lug 2013, 13:24:19
            Forse perchè vedo il fumetto fondamentalmente come evasione, spensieratezza, leggerezza, qualcosa di diverso dal romanzo dove appunto ti raccontano la storia per filo e per segno, con nomi da ricordare, il pathos al punto che ti aspetti e tutto quanto.
            Ma anche per me il fumetto è spensieratezza. $aga compresa.
            Il punto è che c'è differenza (e non poca) tra la spensieratezza e la sconclusionatezza. :P
            « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 13:26:55 da Paperinika »

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              Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
              Risposta #35: Venerdì 19 Lug 2013, 14:06:01
              Forse perché vedo il fumetto fondamentalmente come evasione, spensieratezza, leggerezza, qualcosa di diverso dal romanzo dove appunto ti raccontano la storia per filo e per segno, con nomi da ricordare, il pathos al punto che ti aspetti e tutto quanto.
              Però, a questo stregua, non avrebbe senso il fumetto alla Corto Maltese, Dylan Dog, e non sto qui a fare un'elenco perché sarebbe immenso. E anche nel caso di fumetti leggeri e divertenti, come Peanuts, rimane obbligatoria la coerenza della storia. Non puoi mettermi un buco grosso come la miniera di diamanti di kimberly nel bel mezzo della trama (nell'esempio della S&G, uno dei tanti: Tutti i de Paperoni sono stra-miliardari per aver scavato tonnelate d'oro, Paperone nasce povero), non è certo questo che rende un fumetto "leggero e spensierato".

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                Risposta #36: Venerdì 19 Lug 2013, 14:12:48
                C'e' una storia precedente a Rosa che appare proprio la prosecuzione della barksiana stella del polo anche nello schema narrativo 'Zio Paperone e l'oleodotto del Klondike', qui zio Paperone parla di Doretta come l'amore della sua gioventù ed anche in Arriva Paperetta ye ye si presuppone comunque un buon ricordo di Doretta. Questa positività di Doretta in quegli anni non avrebbe potuto esserci se non fossero state soppresse le cinque tavole famose , che infatti in anni più tardi hanno avuto bisogno delle interpretazioni di Don Rosa per essere esplicate positivamente. Da sole infatti non esprimono il benchè minimo coinvolgimento sentimentale della papera.

                Quindi vedi che la lettura di Barks, proprio perchè (come anche qualcun'altro diceva) da solo pochi punti, poi lascia liberi, non è univoca come la intende Don Rosa, ma fatta apposta perchè, nell'ambito di pochi punti fermi, si possa liberamante fantasticare da parte degli autori.
                Dunque opportunamente quelle tavole sono state cancellate, perchè prese così certo davano un'idea negativa di Doretta, un punto fermo negativo, togliendole al contrario ampliavano le possibilità. Naturalmente riprendendo un punto fermo negativo e reinterpretandolo Don Rosa ottiene la costruzione positiva che vuole, ma era veramente questa la lettura di Barks ?

                Don Rosa al contrario vuole spaccare il capello con i suoi particolari, ed inoltre presentare una versione per lui incontrovertibile. Gli altri, nemmeno Barks, non se lo sarebbero mai sognati.

                Ma...allora mi vuoi proprio fare arrabbiare!
                Io...sono allibito, non ci posso credere. Ma...come si fa a prendere una storia, di un Autore e maltrattarla così, manipolarla, spezzettarla, rovesciarne il senso, tenerne le parti che fanno comodo alla propria personalissima interpretazione (fatta a posteriori) e non le altre, e per di più spacciare il tutto come una fantomatica "verità oggettiva"? E prima che tu decida di travisarmi di nuovo, NON sto parlando di Don Rosa, sto parlando di TE!

                Ma come diavolo fai a dire una corbelleria come "correttamente le cinque tavole de La Stella del Polo sono state censurate perché implicavano una visione negativa di Doretta, mentre senza si può supporre che i due si piacessero"? Ma dico, stiamo scherzando? Ma quella storia Barks l'ha scritta, l'ha pensata in maniera UNITARIA, ed il messaggio di quella Storia è che a Paperone (nonostante tutto) Doretta è finita col piacere. Ma come fai a sostenere che Barks si contraddicesse da solo, e che quindi "hanno fatto bene" a censurarlo perché così sono riusciti a far passare il suo messaggio che però, lasciando così la storia, non sarebbe passato? (che è come dire che lui, narrativamente, era un idiota e non sapeva quel che faceva)

                E, per l'ultima volta: ai censori del 1953 NON IMPORTAVA UN CAVOLO di quale visione di Doretta sarebbe passata in futuro, se positiva o negativa, qui ti ci stai facendo sopra delle gran pippe mentali tu (cosa vuoi che importasse a loro di proteggere la "moralità del personaggio" o la sua "futura visione"; chi mai poteva immaginare, allora, che sarebbe stato ripreso in altre storie?).

                Ai censori del 1953 importava solo, come sempre ai censori, che non ci fosse una scena "violenta" come la mega-rissa in una storia di Paperi, e tanto meno una scena "forte" e "controversa" come Paperone che rapisce Doretta e la obbliga a stare un mese da lui e la costringe a lavorare in miniera.
                Queste erano le cose inaccettabili, per gli editors di allora (e ricordo di aver letto anche che qualcuno s'è posto il problema: avranno mica tro***** in quel famoso mese? ma questa era più un'illazione che altro, solo che i censori "ragionano" così)

                Questo tuo "ragionamento" che Barks si sarebbe contraddetto da solo, nello scrivere la storia (perché, palesemente, non era buono a scriverne, par di capire), e che i censori "avrebbero fatto bene" a censurargliela per far passare la visione di una Doretta "buona", perché palesemente, Paperone non si sarebbe potuto innamorare di una carogna, ma doveva essere devota e pia, è assolutamente folle, totalmente personale e non ha uno straccio di credibilità.
                Che poi...accusi Don Rosa di esagerare nel voler dare una versione "precisa e incontrovertibile" dei fatti, e qualcuno mi dovrebbe ancora spiegare come si faccia a scrivere una storia senza decidere con precisione cosa succede: i Paperi fanno questo...oppure no. Vanno da questa parte...oppure dall'altra. Parlano di quest'argomento...oppure di tutt'altro. Ma che roba sarebbe? Scrivendo una roba come la Saga, o decidi, evidentemente con una certa precisione, cosa dev'essere successo, oppure...non la scrivi. Vie di mezzo che permettano al lettore di volare pindaricamente con la fantasia e di immaginare che sia successo tutto ed il contrario di tutto non ce ne sono. Se ad uno la Saga non piace, può pure non leggerla, non considerarla canonica, non tenerne conto. Ma non si capisce perché si debba contestare il fatto in sé che sia stata scritta. E' ovvio che se viene scritta una Saga...si immagina che le cose narrate siano successe, a prescindere dalla pignoleria con cui sono descritte.
                Voglio dire, anche con la Storia e Gloria vale lo stesso discorso. Se decidi di prendere per buona l'ipotesi che i Paperi abbiano degli antenati egiziani, scozzesi, spagnoli, americani, che erano dei grassatori e degli imbroglioni, allora le cose sono andate così (e non di certo così, oppure potrebbero anche essere andate in un altro modo). Se uno non lo accetta, non sono andate così.

                 Ma che diavolo vuol dire tirar fuori L'oleodotto del Klondike (l'ho letta anch'io quella storia) per dimostrare che Paperone e Doretta da giovani, si amavano? Lì Paperone mostra di aver provato sentimenti per lei, ma non viene detto che fosse ricambiato. E Don Rosa è uguale: prende una situazione dalla quale si può ricavare tutto od il contrario di tutto, e SCEGLIE DI DARNE UN'INTERPRETAZIONE. Una tra le tante, evidentemente, domani un altro autore potrebbe darne una diversa, e sarebbe ugualmente valida.
                Ma cosa ci sto a fare a disquisire con te, che le storie di Rosa in questione, non le hai lette? Non che tu fossi obbligato, ma che tu poi ti metta qui, per pagine, a disquisirci sopra, è un po' ridicolo...
                « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 14:16:19 da alexthereader »

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                  Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
                  Risposta #37: Venerdì 19 Lug 2013, 14:49:46

                   a Paperone (nonostante tutto) Doretta è finita col piacere.

                  il problema è che secondo me lei in Barks non ha ricambiato per nulla in gioventù - e forse neanche in vecchiaia
                  Sarò l'unico sulla faccia della terra a pensarla così ? Pazienza, perchè dare in escandescenze per questo ?

                  E qui chiudo una volta per tutte, perchè adesso stai esagerando.
                  Non penso di averti mai dato del folle o altre cose di cui tu mi accusi, pertanto prima di arrabbiarmi a mia volta stacco con questo topic
                  « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 14:56:07 da dr.Strano »
                  'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
                  'No Paperotto, tu sei intelligente come tanta altra gente'

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                    Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
                    Risposta #38: Venerdì 19 Lug 2013, 15:02:57
                    Ho ripetuto 40 volte o giù di lì che Paperone non era ricambiato, pazienza, si vede che scrivo per sprecare tempo. Sì, e sono contento di chiuderla, non è mia l'intenzione di offendere, ma veder maltrattare storie, autori, le intenzioni che avevano, ed i lettori che evidentemente sono tutti scemi, mi fa arrabbiare, sarò fatto male io.

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                    Cornelius
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                      Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
                      Risposta #39: Venerdì 19 Lug 2013, 19:53:09

                      Ho apprezzato entrambe le storie nelle varie riletture successive al loro debutto italiano (1970 per Storia e Gloria su Topolino, 1995 per Life and Times su Zio Paperone).
                      Può contare l'età al primo impatto: avevo 7 anni nel '70 e 32 nel '95.
                      L'entusiasmo per S&G era gonfiato anche dalle 8 monete che uscirono parallelamente alla saga martiniana e, rileggendola successivamente, devo dire che mi son piaciuti ancor più alcuni passaggi caratterizzati da testi che da bambino potevo poco comprendere mentre non ho gradito alcuni scompensi storici riguardanti non tanto il passato remoto (Egitto-Roma-Cartagine-Siracusa-Caledonia...) quanto quello recente sulla nascita di Paperone: l'antistorica negazione della sua Corsa all'Oro nel Klondike e l'assurda coetaneità con Rockerduck.
                      Pur ammirando immensamente Martina, autentica base storica del Disney in Italia, certe sue approssimazioni o certi esagerati voli di fantasia, almeno in questo specifico caso, non mi sono piaciuti.

                      Una differenza fra la lettura di S&G e la Saga sta nella concentrazione che ci si deve mettere:
                      l'epopea martiniana scorre via leggiadra e divertente, interessante, variegata e... leggera (anche perché una continuità storica c'è solo fra il secondo e il terzo episodio, fra l'Egitto e Roma). La donrosiana è quasi tutto questo (non credo possa definirsi 'leggera') e anche di più: i fatti e i personaggi sono concatenati gli uni agli altri con momenti anche drammatici e pesanti, come certe ambientazioni scozzesi un po' lugubri, dalle tonalità macabre e dall'atmosfera plumbea. E' vietato distrarsi. Nella prima lettura ma anche nelle successive, non immaginando ritorni di Scrooge nella sua terra d'origine una volta sbarcato in America, mi rattristavo al pensiero che avrebbe rivisto e rivissuto certe situazioni di povertà familiare e di generica tristezza dei luoghi, fra castelli dismessi, fantasmi di parenti, montagne brulle, genitori anziani o malati. Almeno questo è l'effetto che faceva a me, pur ammirando il legame che lo vincolava alla famiglia e alla terra.
                      Quando tornava in America (forse il contrasto ambientale tra Vecchio e Nuovo Mondo è stato voluto dall'americano Don Rosa) era come se anche io, con lui (Scrooge), respirassi aria diversa, più gioiosa, di nuove avventure e nuove frontiere.
                      La meticolosità che Don Rosa ha messo nella stesura di Life and Times è assolutamente da apprezzare e ammirare: i vari episodi della vita di Scrooge magnificamente raccontati da Barks potevano anche rimanere isolati ma è stato bellissimo vederli collegati fra loro con altrettante nuove fantastiche avventure frapposte. Che poi critici, lettori o altri autori li considerino verità assoluta e impriscindibile non è un problema del Don: io stesso sono legato a certe realtà barks-donrosiane ma anche a quelle italiane (Martina-Scarpa-Cimino...) e come critico chi non tiene conto delle americane, così faccio con gli stranieri che non tengono conto delle nostre (ad esempio mi sorprendo che Don Rosa e altri autori sembrano essere poco interessati a Brigitta e Rockerduck e, viceversa, che i nostri autori siano poco amanti dei vari Cuordipietra e Doretta Doremì).

                      Storia e Gloria è, di base, una saga comica attraverso i secoli e i continenti: non ricordo chi ha scritto di aver poco apprezzato la lungimiranza della Regina Minnie di Castiglia nel prevedere che un nuovo continente sarebbe stato scoperto e chiamato America: ma una situazione del genere non può che strapparti un sorriso nel legame fra un episodio e l'altro, fra un'epoca e l'altra. La bravura di Martina è stata nell'aver riprodotto, senza stancarti mai ma anzi, coinvolgendoti allegramente nel plot, le sit-com familiari paperopolesi dei nostri tempi in luoghi e tempi lontani, dando una sorta di storicità, con usi e costumi familiari e caratteristici, alla famiglia dei paperi. Anche qui, come nella Saga, abbiamo geograficamente un passaggio fra Vecchio e Nuovo Mondo: se nel primo si è spaziati dall'Egitto a Roma, dalla Caledonia alla Spagna, nel tempo di almeno 2000 anni (se non più), nel secondo i tempi sono più accorciati e l'epopea americana descritta più dettagliatamente: dalle prime colonie del 1600 alla Guerra di Secessione del 1800 fino ai primi decenni del 1900.
                      Un discorso non meno importante merita il disegno:
                      se Don Rosa è stato autore completo con critiche al suo tratto un po' legnoso e pesante, oltreché troppo ricco di particolari (non bastasse il testo già di per se straricco - ma questa non è affatto una critica: ce ne fossero di autori così attenti ai testi!), Guido Martina, anche lui eccellente scrittore di dialoghi, è stato coadiuvato dai due più grandi disegnatori dell'epoca e non solo: Romano Scarpa e G.B. Carpi che hanno nobilitato ulteriormente una S&G di per sé già ottima ma che, illustrata in quel modo, è diventata indimenticabile. Sotto questo aspetto non ci sono dubbi: la saga italiana dei '70 vince nettamente su quella egmontiana dei '90!  
                      « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 22:27:46 da leo_63 »

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                        Risposta #40: Venerdì 19 Lug 2013, 20:36:44
                        Storia e Gloria è, di base, una saga comica attraverso i secoli e i continenti: non ricordo chi ha scritto di aver poco apprezzato la lungimiranza della Regina Minnie di Castiglia nel prevedere che un nuovo continente sarebbe stato scoperto e chiamato America: ma una situazione del genere non può che strapparti un sorriso nel legame fra un episodio e l'altro, fra un'epoca e l'altra. La bravura di Martina è stata nell'aver riprodotto, senza stancarti mai ma anzi, coinvolgendoti allegramente nel plot, le sit-com familiari paperopolesi dei nostri tempi in luoghi e tempi lontani, dando una sorta di storicità con usi e costumi familiari caratteristici alla famiglia dei paperi.
                        Ero io. ;) Sarà probabilmente una questione di forma mentis, ma non riesco proprio a digerire delle demenzialità di questo tipo (sarà anche per questo che non ho mai potuto sopportare le Sit-Com ::)). Per dire, quando va su di giri non riesco nemmeno ad apprezzare personaggi come Sgrizzo, per non parlare di certe storielline nonsense del genere di Ser Lock e simili, che preferisco dimenticare.
                        Se a te la preveggenza di Minni di Castiglia strappa un sorriso mi fa piacere, ma per quel che mi riguarda il fatto che un personaggio canonico, che oltretutto rappresenta un preciso personaggio storico si metta a predire avvenimenti futuri con la stessa naturalezza che se stesse raccontando un episodio di vita vissuta mi fa proprio storcere il naso.

                        Un discorso non meno importante merita il disegno:
                        se Don Rosa è stato autore completo con critiche al suo tratto un po' legnoso e pesante, oltreché troppo ricco di particolari (non bastasse il testo già di per straricco - ma questa non è affatto una critica: ce ne fossero di autori così attenti ai testi!), Guido Martina, anche lui eccellente scrittore di dialoghi, è stato coadiuvato dai due più grandi disegnatori dell'epoca e non solo: Romano Scarpa e G.B. Carpi che hanno nobilitato ulteriormente una S&G di per sé già ottima ma che, illustrata in quel modo, è diventata indimenticabile. Sotto questo aspetto non ci sono dubbi: la saga italiana dei '70 vince nettamente su quella egmontiana dei '90!
                        Sul fatto disegni si va (anche qui) sul soggettivo.

                        Io mi sono fatta le ossa a suon di Topolini anni '90 e di ristampe varie apparse su Paperino, prima di conoscere, a 12 anni, dopo 7 anni di letture disneyane, le storie di Barks e di Don Rosa (contemporaneamente, oltretutto). E la $aga è venuta poi qualche mese dopo, ma prima di prendere in mano Paperdinastia non sapevo neanche che fosse stata prodotta.

                        Con tutto questo background ho apprezzato molto, a pelle, sia le grandi storie di Barks sia le (per allora poche) storie di Don Rosa che lessi all'epoca, prima di arrivare alla $aga.
                        $aga che mi è piaciuta sia per la sua coerenza storica, sia per la sua linearità, sia, anche, per come è disegnata. Benchè abituata allo stile indubbiamente più fresco tipico degli autori italiani, la $aga mi lasciò soddisfatta.

                        S&G, per quel che mi riguarda, la considero quasi alla stregua di una fanfiction, non tanto per quello che narra, ma per come narra gli avvenimenti. In sostanza non è tanto la sostanza (scusate il pessimo gioco di parole) che non mi piace, è la forma.

                        Non ho problemi a pensare che gli antenati di Paperone fossero egiziani, trapiantati poi in Italia e in Scozia, così come non ho problemi a credere che Paperone stesso sia nato in Scozia e sia poi emigrato in America in tempo per la corsa all'oro e raggranellando poi miliardi ai quattro angoli del globo. Amalgamare le due versioni non è impossibile, anzi, è cosa buona, proprio perchè non esiste una verità assoluta e ufficiale, e un eventuale altro racconto della genealogia di Paperone, oltre a quelli già narrati (e non parlo solo della $aga o di S&G) sarà comunque ben accetto.

                        Mi pare ovvio che in casi come questo la preferenza venga assegnata più che altro per meriti affettivi, ma mi sento di fare un'affermazione obiettiva, che difficilmente potrà essere smentita: se S&G fosse venuta alla luce, così com'è, al giorno d'oggi, sono sicura che grideremmo tutti alla ciofeca. Anche i detrattori di Don Rosa.


                        Per non parlare dell'ottavo episodio: io il Paperone che a 12 anni scava la prima tonnellata di pepite col becco proprio non riesco a vederlo. Se il Paperone di Don Rosa è un supereroe, questo cos'è? Una divinità? ::)
                        E comunque sono curiosa di sentire come la pensano riguardo a questo quelli che trovano troppo supereroistico il Paperone che distrugge il battello di Soapy o che butta giù venti persone a mo' di sega circolare. ::) :P
                        « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 22:22:24 da Paperinika »

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                        Cornelius
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                          Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
                          Risposta #41: Venerdì 19 Lug 2013, 21:03:45
                          Mi pare ovvio che in casi come questo la preferenza venga assegnata più che altro per meriti affettivi, ma mi sento di fare un'affermazione obiettiva, che difficilmente potrà essere smentita: se S&G fosse venuta alla luce, così com'è, al giorno d'oggi, sono sicura che grideremmo tutti alla ciofeca. Anche i detrattori di Don Rosa.

                          Oddio :o... ciò potrebbe essere teoricamente possibile considerando la maggior attenzione e la più alta cultura fumettistica che un lettore medio di oggi ha rispetto a quello di 40 anni fa (almeno credo...).
                          Però c'è anche da dire che un Martina, uno Scarpa o un Carpi farebbero comunque un gran figurone (anche per quanto riguarda Storia e Gloria) considerato che, nel frattempo, con tutto il rispetto per gli autori odierni che apprezzo e ammiro, il livello medio dell'autore Disney non è cresciuto come quello del lettore (magari si fosse mantenuto a quello dei '60/'70!).
                          Sicuramente una ipotetica uscita presente della 'Storia', settimana per settimana, commentata nel nostro forum, avrebbe portato a qualche critica oggi difficilmente producibile col senno di poi; però credo che solo una minoranza avrebbe chiamato 'ciofeca' una sola delle 8 puntate (magari l'ultima, e sarei stato io il primo a considerarla tale per i motivi che sappiamo); credo che la maggioranza dei lettori di oggi le avrebbero comunque apprezzate.
                          « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 21:04:54 da leo_63 »

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                            Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
                            Risposta #42: Venerdì 19 Lug 2013, 22:57:04
                            A me la Saga di Don Rosa piace proprio perchè è strapiena di particolari, sia per quanto riguarda la trama, sia per quanto riguarda i disegni delle singole vignette (ognuna delle quali è come un piccolo quadro). Mi piace proprio perchè è scritta con precisione quasi maniacale e con verosimilità, tanto che ogni evento della storia di Paperone è inquadrato in un determinato contesto storico e geografico. Insomma è un capolavoro di ricerca e perfezionismo e, nonostante questo, per nulla mancante di ironia, gags e divertimento! In alcuni punti è sì drammatico, ma mai noioso o pesante :) Quest'opera non è IMHO da considerare un mondo a parte ed isolato, anzi, è qualcosa di fondamentale, un chiarimento necessario ed attendibile sulle origini di Scrooge e assolutamente in stile Disney, con la semplice aggiunta che si tratta di qualcosa di al di fuori del comune! Insomma, il fatto che in alcuni punti sembri quasi un romanzo, che ci siano scene assolutamente eccezionali e profonde per un fumetto Disney (come la conclusione del capitolo nono, con la morte di Fergus), senza contare la perfetta caratterizzazione di un Paperone estremamente umano, presa da Barks con l'aggiunta di una sfaccettatura particolarmente "eroica", che per me si addice benissimo al personaggio, senza snaturarlo, rende questa Saga un capolavoro irripetibile e, almeno per me, la base da cui si deve partire quando si tratta di parlare del passato di Paperone :)

                            Storia e Gloria è invece un'opera carina, molto più leggera, ma troppo imprecisa e sconclusionata, specie nel capitolo dove si parla della storia di Paperone. E' vero che sono state scritte con finalità diverse ma, per me, tra la Saga e S&G non c'è assolutamente storia, meglio la Saga ;)

                            Per quanto riguarda invece il rapporto di Paperone con Doretta, sono d'accordo in tutto e per tutto con ciò che ha scritto DonaldPaperinik! :)
                            « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 22:58:21 da Eli97 »

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                              Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
                              Risposta #43: Venerdì 19 Lug 2013, 23:00:24
                              Sicuramente una ipotetica uscita presente della 'Storia', settimana per settimana, commentata nel nostro forum, avrebbe portato a qualche critica oggi difficilmente producibile col senno di poi; però credo che solo una minoranza avrebbe chiamato 'ciofeca' una sola delle 8 puntate (magari l'ultima, e sarei stato io il primo a considerarla tale per i motivi che sappiamo); credo che la maggioranza dei lettori di oggi le avrebbero comunque apprezzate.

                              Personalmente non credo che l'apprezzamento di cui parli possa essere fattibile al giorno di oggi.
                              Storia e Gloria va considerata esclusivamente nel periodo in cui uscì.
                              Io dopo aver letto la saga di Don Rosa, difficilmente tornerei con gusto a rileggere Storia e Gloria, per quanto divertente sia.
                              Vedi Cornelius, una delle ragioni perchè sono molto reticente nel seguire la produzione nostrana, è l'assoluta mancanza, da parte degli autori, di creare una continuity nelle storie.
                              Ammetto che sono cresciuto anche leggendo le storie americane supereoristiche di Batman, Superman e Spiderman. Ebbene, in quelle storie, oltre a fantasticare per le avventure dei miei personaggi preferiti, perdevo giorni nella più completa frenesia nel sapere come sarebbe andata a finire la storia nel fumetto successivo. Era una attesa al tempo stesso dolce e crudele. Dolce, perchè si chiarivano situazioni sospese; crudele perchè dovevo aspettare prima di leggerle.
                              Ebbene, tutto questo per dire che una grande dote di Don Rosa, è stata quella di aver saputo creare una continuity nelle sue storie. Non solo nella Saga, ma anche nelle storie singole. Quando presentava un personaggio nuovo, era difficile dimenticarlo; perchè lo riproponeva in un'altra storia non dimenticando mai di dirci cosa era successo nella storia precedente.
                              Ma questo, naturalmente, è un mio personalissimo parere ;D ;)
                               
                              « Ultima modifica: Venerdì 19 Lug 2013, 23:02:25 da uncle_carl »

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                              Cornelius
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                                Re: Storia & Gloria e Saga di Paperon de' Paperoni
                                Risposta #44: Sabato 20 Lug 2013, 01:28:39
                                Io dopo aver letto la saga di Don Rosa, difficilmente tornerei con gusto a rileggere Storia e Gloria, per quanto divertente sia.

                                Sicuramente è importante il periodo in cui si è cominciato a leggere fumetti e quali sono stati gli autori a educarti a Disney per poi conoscere e scoprire altri modi di raccontare le storie: la frase che hai scritto posso comprenderla (anche a me piacciono le continuity e il fatto che le storie italiane ne siano sempre state praticamente prive non mi è mai andato a genio, ancor prima di Don Rosa) e smentirla al tempo stesso (almeno nel mio caso personale): ho talmente apprezzato autori quali Martina, Scarpa, Cimino, Barosso, Dalmasso, Chendi, Pezzin (tanto per citare il meglio della produzione italiana dai '50 ai '70, non a caso chiamata età dell'oro e dell'argento nel nostro librone Topolino Tremila) che anche dopo Don Rosa, da me altrettanto apprezzato e stimato, ritornare a leggere delle loro storie (Storia e Gloria compresa) è sempre un grande piacere.

                                Capisco anche le difficoltà che possono avere le nuove generazioni che hanno cominciato con Don Rosa (leggendo la sua Saga e tanto altro su ZP anni 90, scoprendo magari di conseguenza anche Barks) di avvicinarsi al fumetto italiano del Topo, comunque così diverso aldilà delle sue differenze interne fra un periodo storico e l'altro.
                                Ebbi anch'io difficoltà a farmi piacere Barks (più che altro per il disegno, come primo impatto) abituato ai tratti più belli e animati di Carpi o Scarpa, Cavazzano o De Vita. E anche nei testi notavo, almeno all'epoca delle prime storie lette, differenze con il linguaggio italiano: come fosse più contenuto e formale rispetto a quello più disinvolto e aggressivo di Martina o particolare di Cimino. Col tempo ho imparato ad apprezzare anche il Maestro dei Maestri (in tema di storie papere perché per i topi abbiano un altro Maestro dei Maestri) e a scoprirlo ulteriormente con l'arrivo di Don Rosa le cui storie hanno sicuramente 'scosso' il fumetto disneyano. Si dirà: facile riscoprire o amare con ritardo un autore del calibro di Barks! Però credo possa essere altrettanto facile la stessa cosa con autori italiani quali Martina, Scarpa e Cimino, tanto per rimanere nella triade storica che ha sviluppato e cresciuto il fumetto Disney italiano del Dopoguerra: (ri)scoprirli da parte dei lettori più o meno giovani dovrebbe essere una delle operazioni più divertenti ed entusiasmanti da fare.
                                « Ultima modifica: Sabato 20 Lug 2013, 10:40:37 da leo_63 »

                                 

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