La storia di Natale per eccellenza, quella che andrebbe riletta ogni anno per le feste. Un Carl Barks particolarmente ispirato crea un vero capolavoro a fumetti, che mescola umorismo, poesia e buoni sentimenti, andando a rappresentare quasi una parabola natalizia piena di valori universali, senza cadere né nel buonista né nell’infantile, ma anzi risultando geniale ad ogni rilettura. Il Natale si avvicina e i tre nipotini si commuovono osservando i bimbi poveri che abitano il Sobborgo Agonia, la zona povera di Paperopoli, destinati ad una Natale misero e senza regali; così, insieme a Paperina e allo zio Paperino, decidono di organizzare una festa per loro, regalando poi loro un trenino; ma ai Paperi mancano i soldi per il trenino, e vanno a chiederli allo Zio Paperone, il quale però rifiuta, considerando il giocattolo qualcosa di stupido, inutile ed infantile: ma quando il suo deposito di denaro crolla sotto il peso dei troppi dollari, a portare fuori la fortuna dello Zione dalla caverna sotterranea in cui è sprofondata sarà, per una geniale applicazione della legge del contrappasso, proprio uno “stupido e inutile” trenino. Questa vicenda, arricchita da tante piccole sottotrame che si intrecciano perfettamente (i trucchi di Paperino per procurarsi 5 dollari, la vicenda del “ventino fatale” del titolo, la ricerca del denaro sprofondato, gli scorci di vita dei bimbi poveri), ha qualcosa di poetico e geniale allo stesso tempo; è qualcosa che trasmette i valori del Natale senza essere pretestuosa, qualcosa che ti rimane dentro: ed il meraviglioso finale, con la festa, con i bambini felici circondati dai doni, è qualcosa che scalda davvero il cuore.