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Storia di Scarpa (con chine di Cimino) risalente al 1960:
http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++257-AP
Sebbene io non ritenga sia un'avventura il cui livello, anche se alto, sia pari ad altre del "ciclo di Atomino", è quella in cui il ruolo del piccolo amico di Topolino è più centrale nello sviluppo della trama.
Infatti Atomino viene rapito e costretto a scrivere una lettera in cui racconta il falso a Topolino per poter sfruttare i suoi poteri e le sue invenzioni, in particolare il Bip Bip-15 del titolo.
Gambadilegno è ancora dipinto al meglio delle sue possibilità criminose, affiancato da un singolare complice nipponico, Kamura.
La conclusione della storia ricorda in qualche modo Topolino e il mistero dell'Uomo Nuvola: certe scoperte è meglio che rimangano inutilizzate, visto l'uso che ne verrebbe fatto.

L'ho trovata assai minore in mezzo a tante perle scarpiane.

Non so, mi è sembrata troppo allungata e un po' deboluccia nei caratteri dei personaggi, con un Topolino troppo fuori parte. Non è che ci volesse un genio per notare le lettere più marcate, ed è strano che il nostro non lo abbia fatto subito. Insomma, sia Topolino sia Atomino mi sono sembrati privi di mordente sino alla battaglia finale, dove si riscattano alla grandissima, però.

Ed enorme è Gambadilegno, davvero ben caratterizzato e degno dei tempi migliori!

Buoni i disegni, nella media dello Scarpa del periodo, che però non è il mio preferito.

Comunque più godibile di tante melensate odierne, ecco!

Le preferisco La dimensione delta, La collana chirikawa e L'imperatore della calidornia, anche se in questa Atomino ha un ruolo più di primo piano rispetto alle stesse, in pratica qui è l'elemento portante mentre non le era nelle altre, si comportava più come personaggio oscurato da Topolino. Poi non amo personalmente il personaggio di Kamura, sebbene servisse per la trama. Comunque non c'è dubbio, grande storia di Scarpa, però appunto inferiore alle altre del ciclo, almeno secondo me.

Del ciclo di Atomino è la meno consciuta ma a mio parere non è di molto minore alla Collana Chirikawa che spicca perchè ci sono due personaggi nuovi.
Rimane comunque una grande storia con una trama degna dei migliori gialli disneyani con sequenze fantastiche e che recupera l'"insegnamento" dell'Uomo Nuvola di Gott inserendola in una nuova situazione.

Un'altra bella avventura di Scarpa di inizio anni 60 anche se non all'altezza di altre sue storie di quel periodo: i suoi disegni ben si sposano con la trama. Certo è che in quel periodo Scarpa sfoderava storie di gran qualità visto che questa avventura è un pò inferiore come bellezza alle altre, una storia comunque, IMHO, da 8,5.

Non concordo con i giudizi critici espressi in più d' uno dei post precedenti:
una storia da definire addirittura 'assai minore' delle altre del ciclo di Atomino? :o
Io l' ho inserita tra le storie a cui sono più legato, e facendo quella lista mi ero già riproposto di aprire un topic che sorprendentemente mancava.
Per parlarne qui, visti i giudizi dati da altri, ho voluto rileggerla cominciando dalla seconda puntata, che è quella che avevo da bambino:
c' è un succedersi di situazioni e di gag degne del miglior Scarpa.  
Kamura, il complice di Gambadilegno esperto di arti marziali (ma non troppo ) a me era rimasto bene impresso,
proprio per il capovolgimento che lo vedeva trasformarsi da angelo custode in avversario insuperabile.
Quando nel 1965 vidi Agente 007- missione Goldfinger il killer coreano Oddjob con la bombetta micidiale mi ricordò subito Kamura.
Si trattava di situazioni e personaggi insoliti: tenete presente che le arti marziali orientali nel 1960 in Italia
non erano state quasi mai viste, e certo non si coltivavano negli oratori parrocchiali.
Bruce Lee sarebbe apparso vari anni dopo, e lo stesso judo
entrò a far parte delle specialità olimpiche nel 1964 alle Olimpiadi di Tokio

Anche il pesce dalla pelle fotosensibile oggi non sorprende,
ma pensate che la prima macchina xerografica, che utilizza un principio simile, fu commercializzata proprio nel 1960.
Mi viene il sospetto che Scarpa ne abbia vista una alla Mondadori e ne abbia tratto ispirazione.
Forse la conclusione dello scontro finale è un po' artificiosa, ma d'altronde solo un colpo di scena imprevedibile
rende credibile la sconfitta di un nugolo di avversari cattivi, numerosi e armati;
è quello che più o meno succede in T e l' iceberg fantasma e più goffamente in T e il mostro volante.

Considerando invece la prima puntata, mi pare che la varietà di gag ispirate dal Bip-bip 15 giocattolo
sia paragonabile alle nevicate di zucchero o neve fosforescente in Topolino e la dimensione Delta
L' accalcarsi  frenetico della folla, in questo caso di aspiranti acquirenti del Bip-bip 15,
mi pare un altro elemento introdotto di frequente da Scarpa con maestria forse ineguagliata (Barks a parte).

Potrei concordare con chi dice che la storia è un po' allungata: in effetti la prima puntata è una lunga premessa,
e i suoi contenuti essenziali sono adeguatamente ricavabili dallo svolgimento della seconda, che per me è stata una lettura autosufficiente.
Io però non considero questo lo sbrodolamento di un soggetto, quanto piuttosto la fusione armoniosa di due trame
che potrebbero costituire due storie indipendenti: questa struttura ad intreccio doppio o triplo
è caratteristica delle storie lunghe di Scarpa dei primi anni '60.

Una critica fondata è che esiste un certo parallelismo nella struttura di T e ladimensione Delta e quella di T e il  Bip-bip15

[1] avvenimenti inusitati e relative gag a raffica
[2] scontro perdente col complice di Gambadilegno
[3] cattura di Topolino
[4] intervento liberatorio di Atomino
[5] scontro diretto Topolino-Gambadilegno
[6] colpo di scena finale che causa la sconfitta di Gambadilegno

Ovviamente questo parallelismo  è un minus per la seconda, che è cronologicamente successiva,
ma mi sembra ingeneroso guardare troppo la cornice e perdere di vista le varie scene dell'affresco.

Alcune considerazioni aggiuntive sull' onomastica, probabilmente non nuove,
ma che mi pare manchino nei commenti ne I Tesori Disney :

• il Bip-bip del nome di Atomino è ispirato dal segnale che trasmetteva lo Sputnik 1, primo satellite messo in orbita nell' ottobre 1957;
• il 15 del bip-bip15 probabilmente richiama la sigla dell' X-15, un aereo razzo per voli ad altissima quota,

molto famoso per i record di altezza e velocità conquistati in quel periodo;

• il cosmotrone è il nome di un acceleratore di protoni costruito nel 1948, che per un certo tempo

fu la macchina di quel genere più grande del mondo;

• la Fossa delle Giacomine, dove affonda la nave sommergibile di Gambadilegno,

allude parodisticamente alla Fossa delle Marianne famosa allora per essere stata esplorata il 23 gennaio 1960
da Jacques Piccard con il batiscafo Trieste, raggiungendo il punto più profondo degli oceani a 10924 m sotto il livello del mare.

bellissima storia di scarpa. Purtroppo letta solo tutt'ora su tesori, gli do un bel 9 mi è piaciuta tantissimo hanno fatto bene inserirla sul tesori dediacato ad atomino!

Leggermente inferiore alle altre avventure scarpiane del ciclo di Atomino, ma comunque bellissima e assai godibile. Una storia tipicamente anni '60, che mi ha ricordato i (meravigliosi) primi film di 007, sia per temi trattati (l'invenzione di un'arma in grado di cambiare i destini dell'universo, i test missilistici sabotati dal cattivo di turno, etc), sia per la presenza di un personaggio come Kamura che mi ha ricordato il coreano Oddjob di Missione Goldfinger.

Quando questa storia viene pubblicata, nel 1960, la corsa verso lo spazio fra Stati Uniti e Unione Sovietica sullo sfondo della Guerra Fredda è in pieno svolgimento. Tre anni prima l'URSS aveva mandato in orbita lo Sputnik, il primo satellite artificiale. Due anni prima in America era stata costituita la NASA. E un anno dopo, nell'aprile del 1961, il russo Yury Gagarin sarà il primo uomo a essere andato nello spazio. Questo per dire quanto il Maestro veneziano fosse al passo coi tempi.