Riesumo questo topic per dire la mia.
Se fino a questo punto l'ispirazione dello stile di Casty a quello del compianto Maestro Romano Scarpa era ancora teorica, questa storia dissipa ogni dubbio, mostrandoci il ritorno non solo di Gancetto (o Bruto, che dir si voglia), ma dello spirito del grande cartoonist veneziano.
E tutto ciò ancora non basta a Casty, che, certamente aiutato dagli splendidi disegni di Cavazzano, imposta un'avventura davvero spettacolare, con un Gambadilegno nuovamente temibile villain, che non esita a minacciare un suo "collega" con un mitra, in tempi di severo politically correct, dimostrando una grinta persa dai tempi di Ciao, Minnotchka!.
E che dire di Topolino?
Per una volta non immaturo scavezzacollo che va all'avventura cercando di cacciarsi in ogni modo in situazioni rischiose, ma prudente borghese americano di mezza età, con un adolscente a carico, che ci pensa tre volte prima di imbarcarsi in un'impresa come quella di ritrovare un prezioso minerale da donare, altruisticamente, al mondo.
Ed è allora che Casty inserisce un argomento di scottante attualità, seppur in modo accidentale: la crisi energetica e la conseguente ricerca di nuove fonti di energia estranee al petrolio.
Ma anche quest'ultimo aspetto viene, giustamente, tralasciato, per far posto all'avventura, quella con la A e tutte le altre lettere in maiuscolo, quella di Walsh, Gottfredson e Scarpa.
Quella di cui si sente tanto la mancanza sul Topo di oggi.