E invece io l'ho riletta con piacere, ed ho avuto quella fantastica sensazione del: "No diavolo devo leggere più piano sennò finisce subito!".
Storia che mi aveva appassionato allora; ancor più bella oggi, che riesco a cogliere in pieno i quintali di cultura popolare a cui la Ziche ammicca e di cui fa la parodia (in maniera ottima: ricordiamoci che è dal disegno umoristico che viene) man mano che la storia va avanti: i film di fantascienza, Frankenstein Junior, i romanzi che vogliono insegnarti la vita, Bruce Willis, la "tv del dolore", le leggende popolari a volte bislacche (ma comunque edificanti, c'è da dire)... per non parlare dei servizi segreti che a volte sono talmente segreti che divengono delle schegge impazzite che sfuggono al controllo dei loro governi!
Va poi considerato che la storia è una continua metanarrazione: fine precipuo (si può dire precipuo? ^^) dei personaggi è ritrovare il protagonista scomparso della storia stessa, e spesso vengono fatti riferimenti all'arte della narrazione (non ci può essere una buona storia senza cattivi, dice ad esempio Rockerduck; e Paperina si lamenta del fatto che i suoi parenti ed amici non siano bravi nel costruire trame quanto Steven Ping). Sono andato in brodo di giuggiole, io che amo questi giochi narrativi.
Aggiungiamo ancora che il mistero non è tirato via, non è un MacGuffin: la spiegazione che ne viene data alla fine, per quanto "fumettosa", è comunque coerente con l'universo che si è creato.
Infine, lo stile di disegno non solo moderno (solo io noto una certa influenza dei manga? Le linee cinetiche, le texture per riempire gli spazi...), ma soprattutto inconfondibile; e maturato in pochissimo tempo: fa impressione leggere la storia più "vecchia" riportata nell'albo (risalente al '91, mi pare) e confrontarla con questa. Non sembra neppure dello stesso autore: un'evoluzione PAUROSA, quando si considera che maestri del calibro di Cavazzano e De Vita ci hanno messo molto più tempo, per arrivare alla maturità dello stile.
Insomma, un acquisto di cui non mi sono affatto pentito; tra l'altro, sono molto godibili anche le altre storie (con l'eccezione di quello spot per Videomusic...), soprattutto quella di Faraci (e come ti sbagli?) e quella di Artibani e Lello Arena, in inedita veste fantascientifica (?!?).
Sperando di non passare per eretico... secondo me Il Grande Splash è più bello del Papero del mistero. Ecco, l'ho detto.