Oggi ho avuto il tempo di riprendere il topo in questione apposta per rileggere questa storia e vedere che impressione fa ad un anno e mezzo dalla prima lettura.
Innanzitutto concordo con chi ha scritto che ricorda un po i racconti attorno al fuoco, per l'aspetto spiccatamente sentimentale della vicenda, seppur con delle differenze: mentri i racconti sono storie interamente dedicate alla narrazione di una vicenda - con i personaggi disney che appaiono nel prologo e nell'epilogo e fungono da incip alla narrazione - qui la vicenda di Teddy e Robin si intreccia direttamente con quanto accade a Topolino e Gambadilegno.
Sulla questione del disatro combinato da Pippo non mi soffermo, è solo un espediente per provocarne il ritardo - al pari di quello occorso a Minni con Clarabella e, come poi si scopre, anche a Trudy - ed inoltre mi sembra perfettamente in linea con il carattere "svampito" del personaggio.
La storia inizia con la tecnica del flashback, che pervaderà l'intera narrazione sino alla fine; appena Topolino giunge a destinazione, il lettore viene introdotto nel caratteristico paesino di mare dal nome significativo di Port Relax, dove si capisce subito che qualcosa non và; segue l'incontro di Topolino con Gambadilegno, iniziato a suon di sberle e concluso di fronte ad una pizza cucinata proprio dal felino in versione buonista.
Da questo punto in poi la storia entra nel vivo della vicenda e, tra continui flashback, apprendiamo dei fatti accaduti in quegli stesi luoghi 50 anni or sono, della rivalità tra i due ex giovanotti e del provvidenziale intervento della protagonista femminile, il cui arrivo rimette ogni cosa al proprio posto e fa comprendere a uno dei due (ex) ragazzi quanto sia sbagliato trincerarsi nell'odio e nel risentimento per un amore mai sbocciato.
L'intera storia si basa, ovviamente, sulla dimensione magica, rappresentata in questo caso dalle stelle cadenti, ragionevolmente - anche se non specificato - quelle della notte di S. Lorenzo, visto e considerato che la vicenda si svolge in estate: l'incantesimo della "bolla temporale" infatti, anche se ha un nome quasi scientifico, è di natura chiaramente magica, e produce l'effetto di imprigionare i due (ex) ragazzi in una bolla, appunto, dove il tempo si è fermato al tempo in cui essi erano giovani, nessun altro abitante del paese condivide la loro prigionia, infatti per tutti gli altri il tempo ha continuato a scorrere regolarmente; solo la coincidenza della notte delle stelle cadenti permette l'ingresso in scena di Topolino e Gambadilegno, prima, e di Robin, sul finire.
Questa "magia" che pervade la narrazione fa da contraltare alla commovente descrizione del dolore di Teddy per l'incolpevole perdita dell'amore della ragazza, a causa della cieca gelosia di Jack, altro concorrente al cuore della stessa.
Il lieto fine è d'obbligo: i due innamorati ringiovaniscono e - pare - gli viene concessa un'altra possibilità di vivere il loro amore, come se i cinquant'anni non fossero mai trascorsi; ritornati al presente, Topolino e Gamba si accorgono dei due protagonisti, ancora insieme, ed invecchiati, stavolta naturalmente.
Che dire, una delle più belle storie "romantiche" apparse sul topo negli anni recenti, Gagnor costruisce una vicenda commovente e poetica, magistralmente disegnata da Soldati, che in appena 32 tavole riesce ad emozionare ed anche a far riflettere sull'inutilità di un rancore covato per anni ed anni e che, in conclusione, ha rovinato solo la vita di colui che lo ha nutrito.
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