Nella seconda metà degli anni settanta Giorgio Cavazzano abbandona di netto il segno di Scarpa (ved. "Paperino e le sabbiature a domicilio
in cui la linea di Scarpa è ancora molto presente) e ci mostra il "suo" tratto. Alcuni tra i più bei classici hanno come autore il Cavazzano del 1977 e il grande Giorgio Pezzin, insomme le due grandi G.
E le storie di questa coppia che aprono il secondo mese dell'anno del 1977 e che si sussegguono una dopo l'altra con una distanza di poche settimane.
Giorgio Pezzin predilige storie con protagonisti i paperi, ma soprattutto Paperone.
Si inizia con "Archimede e... l'illogica vittoria" TL 1106 e si prosegue con "Paperino e il croccante al diamante" TL 1108. Non saranno però le sole, infatti, dimostrandosi capaci, sempre ad una distanza di poche settimane, la coppia Pezzin/Cavazzano continua a sfornare storie: "Zio Paperone e l'estratto di cocomerina", "Zio Paperone e l'acqua concentrata", "Zio Paperone e la deriva dei continenti", "Zio Paperone e la nuova glaciazione", "Zio Paperone e il deposito sotterraneo" e dopo queste i lettori dell'epoca dovranni aspettare molte settimane
per ritrovarli, fino all'arrivo di "Paperino e il recupero sottomarino". Dopo di che per rivedere la coppia Pezzin/Cavazzano non sarà più tanto facile...
Ma analizziamo un attimo la storia che scaturì il tutto, nel lontano febbraio del 1977, ossia "Archimede e... l'illogica vittoria", avviso per chi ancora non ha ancora letto la storia che ci sonoanticipazioni, spoiler, quindi consiglio a chi li odia di non continuare la lettura.
Archimede, stanco dello stress accumulato lavorando, decide di costruire un robot che svolga il suo lavoro. Il robot però dev'essere diverso da lui, con un pò più di faccia tosta, un pò più cattivello che chieda ai clienti di pagare e che si faccia rispettare. Quindi l'opposto di Archimede. Anche Paperone ottiene un suo personale robot e dopo aver provato l'ottima invenzione produce i robot in massa, così che ogni cittadino di Paperopoli ottenga un suo clone.
"Essendo però molto sottile il confine tra bene e male" (cito Pezzin), i robot si ribellano e capitanati dai cloni robot di Archimede e Paperone iniziano una rivolta e ordinano ai loro simili di prendere il posto dei loro cloni biologici.
Il vero Archimede capisce che per combattere essere logici bisogna usare l'illogicità. E così facendo, e facendo far ciò anche agli altri Paperopolesi ancora illesi, libera la città dai robot.
Solo che superata la minaccia dei robot, Archimede e Paperone dovranno superare "la minaccia" dei Paperopolesi arrabbiati...