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Lo è anche quando disegnava Rockerduck molto più alto degli altri paperi, con scarpe alla Pippo e una panza enorme (tanto per dirne solo una)?

Finalmente un Rockerduck originale 8-)

Proprio questa lontananza dalla forma equilibrata papero-perfetta, e in verità da ogni altro autore, ne fa un caso particolare. Ma vista la torva, indiscutibile efficacia che appare, per quanto strano, assolutamente idonea al mondo che illustra, è giusto  il posto per lui in una parte del grande puzzle papero-globale.

Una parte, poniamo, più piccola di quella del figlio e di Barks, tanto perchè li ho citati, ma di particolare importanza.

Una parte, poniamo, più piccola di quella del figlio e di Barks, tanto perchè li ho citati, ma di particolare importanza.

Più piccola perché non ha fatto scuola? Le gemme isolate possono essere le più fulgide

No, non per questo, ma perchè non appare spessissimo. E secondo me è giusto così perchè alla lunga e troppo essendo assai caratterizzato potrebbe stancare.

Pensiamo ad un fasciolo i Classici di Walt Disney, ma anche solo un Topolino, tutto di PL DeVita, lo troverei pesante.

Un po' come il peperoncino piccante, ci vuole in qualche pietanza, ma non troppo e non troppo spesso. Proprio per apprezzarlo meglio.

C'era un tempo - lontano( ahimè )- in cui andavo sempre sfogliando il nuovo classico o grande classico uscito per trovare il suo tratto ma poi col tempo apprezzando e convincendomi dell'intrinseca perfezione stilistica x es di Scarpa anni settanta, non l'ho più fatto. Però quando PL DEVITA salta fuori anche ora che bella sorpresa !

Forse tu sei più appassionata a lui di me ma questa è ottima cosa      perchè se lo merita ed ha bisogno di sostenitori così competenti ed appassionati 

Effettivamente quanto dite è vero cari Paperotto e Feidhelm e la conferma è proprio una storia come questa dei bevitori di petrolio che contiene un'altro ingrediente tipico delle storie di P. L. De Vita cioè l'atmosfera, ingrediente che il suo personalissimo tratto contribuiva a far risaltare. Mi piacevano da impazzire sia per Paperi sia per Topi queste atmosfere portuali, i paesaggi montani o lacustri o fluviali che si alternavano a improbabili location metropolitane (come nella poco ristampata "Paperino e il piazzista ostinato"). Anche nella storia che stiamo commentando, ricca di elementi ad alto contenuto emotivo, incombe quest'atmosfera che non saprei definire ma che coloro che hanno amato questo disegnatore possono ben percepire.