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http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1132-B

A partire dagli stessi passi di ‘Paperinik allo sbaraglio’ una storia meravigliosa, tutta azione calibratissima e sottesa da fine psicologia, che sfocia in una caccia al tesoro intelligente dallo svolgimento vulcanico e tumultuoso.
Straricca, rigurgitante di trovate, suspense nei punti buoni, tutta tesa tra la rivalità tra Paperone e Rockerduck. La maggiore scorrettezza, stavolta, di costui, getterà la palla in mano a Paperone che in cambio ci regalerà un bellissimo quanto inusitato atto di generosità finale.

Di quelle storie che non ti lasciano tirare il fiato, supportate da inesauribile spirito e pervase da una gioiosità totale,  e che alla fine ti saziano con un senso di soddisfazione ed un sorriso a piena faccia !
Tra i particolari:
-      Incipit vagamente inquietante da autentica leggenda indiana
-      Rocker travestito da Paperino che si calza gli occhialoni solo nella vignetta in cui deve .. fare un lavoro di precisione
-      Rockerduck pensa ‘Invecchia, non ricorda che il suo vero nipote è sempre in ritardo!’
-      Zio Paperone pensa ‘Come se non sapessi che il mio vero nipote è sempre in ritardo!’
-               Nel corso di una delle azioni parallele tra Paperone e il rivale, mentre essi rimuginano simpaticamante, notiamo la consueta auto catafalco dello zione contrastare con quella, più lineare e moderna, di Rockerduck.

Una storia veramente imperdibile.

Mi hai incuriosito....i Topi del 1970 al 1978 li ho dai miei genitori e non ho ristampe in casa di questa storia.
Forse la seconda metà dei '70 andrebbe almeno in parte rivalutata...ammetto di averla sempre snobbata.

Ti assicuro che se leggi questa storia avendo in mente 'Paperinik allo sbaraglio', che tu ben conosci, noti subito il progresso.

Ovviamente ciò è stato possibile perchè già c'era stato quell' illustrissimo precedente, su cui ci si è potuti basare per sviluppare ulteriormente, e splendidamente, quel tipo di trama.

Quindi mi raccomando quando potrai leggila, sai che ci tengo alla tua opinione  

Davvero una bella dritta: grazie, Paperotto! Sinceramente non la ricordavo affatto (forse da bambino l'avevo letta con un po' di superficialità...), ma, dopo la tua segnalazione, sono andato a ripescarla nel Classico Disney "Dollarite" del giugno 1987. È una storia azzeccatissima, dal ritmo incalzante e, come scrivi giustamente, ricchissima di trovate, suspense, sottile psicologia, e chi più ne ha più ne metta. Si partecipa vivamente dalla prima all'ultima tavola.

Il montaggio parallelo dell'azione che passa da Paperone a Rockerduck e viceversa è fantastico, a partire dall'inizio con il gemello con gli occhiali, che, vista l'offerta scarsa di Paperone, si mette a fare la danza della carestia e, uscendo dal deposito, esclama provato "Che papero tirchio!", mentre al contempo l'altro si esibisce felice nella danza dell'abbondanze e, andandosene trionfante dal palazzo di RK, fa "Che papero munifico!". Poi, le magnifiche inserzioni sul giornale, l'incontro al porto, l'azione scorretta del "pivello" e la genialità di Scrooge, autore, alla fine, di un gesto di generosità a dir poco sconvolgente.

Insomma, è una grandissima storia, nella quale, in effetti, si notano la ripresa e lo sviluppo di alcune tematiche viste nella, a mio parere già valida, "Paperinik allo sbaraglio". È vero che, alla fine della lettura del "tesoro di Tecumseh", si avvertono una soddisfazione e una pienezza impagabili. Romano Scarpa si conferma ancora una volta - se mai ce ne fosse stato bisogno - un genio del fumetto, nonché un artista a tutto tondo, capace di regalare momenti di svago e divertimento, ma anche, a una lettura più attenta, di entrare in profondità nei personaggi, donando loro un'attentissima caratterizzazione e una forte umanità.

anch'io devo andare a ripescarla, non ho il classico "Dollarite" ma dovrei avere da qlc parte quel numero di Topolino. Storia che avevo proprio dimenticato...

È una storia azzeccatissima, dal ritmo incalzante e, come scrivi giustamente, ricchissima di trovate, suspense, sottile psicologia, e chi più ne ha più ne metta. Si partecipa vivamente dalla prima all'ultima tavola.

Il montaggio parallelo dell'azione che passa da Paperone a Rockerduck e viceversa è fantastico, a partire dall'inizio con il gemello con gli occhiali, che, vista l'offerta scarsa di Paperone, si mette a fare la danza della carestia e, uscendo dal deposito, esclama provato "Che papero tirchio!", mentre al contempo l'altro si esibisce felice nella danza dell'abbondanze e, andandosene trionfante dal palazzo di RK, fa "Che papero munifico!". Poi, le magnifiche inserzioni sul giornale, l'incontro al porto, l'azione scorretta del "pivello" e la genialità di Scrooge, autore, alla fine, di un gesto di generosità a dir poco sconvolgente.

Insomma, è una grandissima storia, nella quale, in effetti, si notano la ripresa e lo sviluppo di alcune tematiche viste nella, a mio parere già valida, "Paperinik allo sbaraglio". È vero che, alla fine della lettura del "tesoro di Tecumseh", si avvertono una soddisfazione e una pienezza impagabili. Romano Scarpa si conferma ancora una volta - se mai ce ne fosse stato bisogno - un genio del fumetto, nonché un artista a tutto tondo, capace di regalare momenti di svago e divertimento, ma anche, a una lettura più attenta, di entrare in profondità nei personaggi, donando loro un'attentissima caratterizzazione e una forte umanità.

Cap. Butler, sono io a ringraziarti perché leggo nelle tue parole lo stesso mio entusiasmo.
Ho riletto la storia velocemente giorni fa per commentarla, perché me l’ha ricordata appunto quella di Paperinik (peraltro indubbiamente validissima, come ho scritto a suo luogo) dell’altro topic. Ma meritava più attenzione, concedetemi un particolare personale.
Venerdì pomeriggio, alla fine della settimana lavorativa, l’ho quindi riletta in circostanza ideale nella vasca da bagno, quale ulteriore e migliore balsamo per levarsi ogni fastidio e pensiero e festeggiare l’arrivo del sospirato weekend.  

Pure pleasure

Un gioiellino di Scarpa conosciuto poi non cosi' tanto, sempre capace di spiccare anche nelle storie "minori" ma davvero gustose come questa. I dialoghi sono fenomenali come sempre, Scarpa era davvero in gamba per creare scambi di battute naturalmente comici, vuoi per le parole particolari che usava o semplicemente il modo tutto suo in cui impostava le frasi.
Ogni sequenza ha dei piccoli tocchi che la valorizzano, vedi le danze degli indiani, l'annuncio francobollo o l'aereo pubblicitario.
Propagandisti seccatori! Sbucano perfino nel deserto

. I dialoghi sono fenomenali come sempre, Scarpa era davvero in gamba per creare scambi di battute naturalmente comici, vuoi per le parole particolari che usava o semplicemente il modo tutto suo in cui impostava le frasi.

Esattamente. Oltre a tutte le gags grafiche e testuali, veramente moltissime e fenomenali, geniali, c'e' questo tessuto lessicale e grammaticale divertente  per sua stessa natura che crea proprio un'atmosfera globale spassosa ed ottimista.

alla fine della lettura del "tesoro di Tecumseh", si avvertono una soddisfazione e una pienezza impagabili.

Sottoscrivo citando solo la frase che riassume la gioia con cui ho riletto questa avventura nell'Opera Omnia di Scarpa, dopo aver purtroppo perduto l'originale.
Nemmeno la colorazione computerizzata è riuscita a rovinarmi il piacere debordante della riscoperta di questo meraviglioso gioiello.

Nemmeno la colorazione computerizzata è riuscita a rovinarmi il piacere debordante della riscoperta di questo meraviglioso gioillo.

ah ecco spiegati quei colori freddi ed alieni tanto dissimili dai pastosi originali, che nelle ristampe spesso vedo

Di questa storia ricordavo solo il titolo ma non la trama in quanto probabilmente non l'avevo mai letta. Che dire: senza dubbio fila alla velocità di un TGV ma fino alla pagina finale non era riuscita a comunicarmi particolari emozioni, poi quel finale la riassesta rivoltandola come un guanto. Mi è parso talmente nobile e gratificante vedere Zio Paperone comportarsi in quel modo e con quella generosità che finirò per ricordare sempre una storia che nel complesso non mi aveva eccezionalmente impressionato. Il bacio dello Zio Paperone al nipote è da incorniciare!!!

fila alla velocità di un TGV ma fino alla pagina finale

Che dire Gil, persino la similitudine perfetta per quegli anni, ai quali sarebbe suonata strana la 'velocità di un FrecciaRossa'. Senza neppure bisogno di opinare sulla sua  ::)veridicità.

Ho riletto la storia sul Topo originale 1132, dove il Tesoro non è né in apertura (dove troviamo Martina/Cavazzano) né in chiusura (Siegel/Gatto).
Sicuramente una delle storie centrali più belle e interessanti (e un libretto tutto papero di grandi autori e disegnatori).

http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/TL+1132#d

Riguardo i colori devo dire che apprezzo sia gli originali che quelli recenti dell'Omnia, dove le terre pietrose del deserto sono più scure e la grande cartina a muro che permette a Paperone di capire che il tesoro non corrisponde al suo Deposito, variamente colorata nell'originale, diventa di un colore neutro unificato.

L'iniziale taccagneria di Paperone alla fine si trasforma in grande generosità (dovuta anche all'entusiasmo del momento, passato il quale Scrooge avrà avuto qualche ripensamento?), tanto da far dire ai nipoti che ogni tanto allo zione da di volta il cervello: una statuetta ciascuno non fa male a nessuno!

Un grande punto a favore della storia che sia piaciuta ad un intenditore come te Cornelius ! In effetti le ricoloriture più recenti, se pure preferisco  gli originali, possono aggiungere  del loro perchè no, qualcosa di nuovo ad immagini tanto amate.

Sto concludendo il trimestre di Almanacco, scusa se ho un po' tardato x lavori domestici primaverili un po' antipatici (tipo dipingere  )

Molto bella, veramente. Le sceneggiature ed in particolare, la lagna dell'indiano  "...della carestia" ?...mi pare...