Premessa: era già da un po' di tempo che pensavo ad un topic simile, ma tra un impegno e l'altro ho sempre rimandato. Ora però credo che sia giunto davvero il momento di spenderci un po' di tempo, anche per ricordare degnamente il Grande Rodolfo Cimino tramite alcune sue opere a torto considerate "minori" solo perchè non hanno visto la luce sulle pagine di Topolino.
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685. Tante sono, secondo l'I.N.D.U.C.K.S., le storie scritte nella sua carriera da Rodolfo Cimino.
Ma non è stato solo Topolino a ospitare storie del Maestro, che sono apparse anche su diverse testate, tra cui principalmente i mensili Almanacco di Topolino, Paperino e Minni & Co.
Inutile dire che un po' tutte sono dei piccoli capolavori, ma c'è da dire che (soprattutto) quelle pubblicate sulle ultime due testate vengono spesso dimenticate, e spesso difficilmente trovano occasione per venire ristampate.
Come non ricordare, ad esempio, l'ultimo (per quanto ancora?) episodio della saga di Reginella,
Paperino, Reginella e il terribile vampirione, apparso sul Mega invece che su Topolino?
Di quelle originarie dell'Almanacco ne conosco troppo poche, ma per quanto riguarda gli altri due mensili posso affermare con cognizione di causa che di capolavori ce n'è a iosa.
Tra quelle che ho letto su Paperino ricordo soprattutto l'ottima
Zio Paperone contro Maschera D'Oro, uno dei tanti (avvincenti) scontri di Paperone con le sempre combattive Amelia e Roberta, che qui tocca davvero livelli abbastanza seri (la scena che mi è rimasta più impressa da quando la lessi per la prima volta è quella dei due avvoltoi pignoratori).
Validissima è anche la bella
Zio Paperone e il sosia cantastorie, che se vogliamo è un po' una riscrittura sul tema de
Il Principe e il povero.
Spiccano tra le altre anche
Zio Paperone e il ritorno dei Ki-Kongi, sequel di una storia che tutti ricordiamo con piacere (e se non è così, filate a rileggerla!), la "leggera"
Paperino e la parentesi strigidiforme e due avventure di stampo più classico:
Zio Paperone e il fatidico numero 7 e
Zio Paperone e il denaro "erratico".
Ma è su Minni che la vena poetica di Cimino può esprimersi a meraviglia.
A cominciare dall'ultimo episodio de
I Racconti attorno al Fuoco,
La principessa di ghiaccio e Norge il giovane blasonato. Definirla stupenda è dire poco, io l'ho semplicemente adorata, ammirandone anche gli ottimi disegni di Gottardo.
Solo qualche numero prima, invece, Cimino aveva sfornato un'altra di queste sue magnifiche storie "raccontate". Si tratta di
La biondina e la rivincita dei merli gialli, prima storia del breve ciclo
Minni e i Racconti del Boscaiolo. Qua infatti non è Nonna Papera a fare le veci del narratore, ma un simpatico vecchietto in cui Minni e le sue amiche incappano mentre sono in cerca di funghi.
Un Racconto attorno al fuoco in una nuova veste, quindi, che apre la strada alla splendida
Gimmi il cavaliere, Lucia e Tom l'artigliere. Questo secondo episodio della serie, dal titolo un po' anonimo è senza dubbio alcuno la migliore delle tre storie narrate a Minni dal boscaiolo. Ambientata ai tempi della guerra civile americana, riesce ancora a farmi commuovere come la prima volta che l'ho letta. Sono pochissime le storie che mi fanno questo effetto. Perchè Cimino è stato un ottimo narratore, che è riuscito a trasporre tematiche anche serie e drammatiche in un fumetto, facendone un Capolavoro per tutte le età.
Se non conoscete questa storia rimediate, perchè vale senz'altro la pena.
Il terzo episodio della serie
Soldino e Soldina e la canzone d'autunno, vedrà la luce a diversi anni di distanza sulla ormai nuova testata Minni Amica del Cuore. Un episodio che sfigura in confronto al precedente, ma che rimane comunque un'ottima lettura.
Ma gli spunti per raccontare di altri popoli e di altre avventure sono tantissimi. Infatti è anche la televisione a raccontare storie. A giudicare dal titolo avremmo potuto avere degli episodi successivi, invece
Minni e i Teleracconti delle Isole: Orchidea Selvaggia e i tre sogni malesi rimane una storia isolata. Una stupenda storia isolata, però! Anche questa, come quella di Gimmi, Lucia e Tom, non manca mai di farmi ringraziare Cimino per le meravigliose emozioni che ogni volta mi trasmette: quando vedo Orchidea tormentata dai dubbi sul suo futuro, quando vedo Sandok che rischia la vita per un amore non corrisposto... chi definisce i fumetti "storie per bambini" evidentemente non ha mai letto niente del genere.
Da ricordare è anche
L'esilio di Rondina e la pace delle tribù, episodio della breve serie
Zio Paperone e le sue storie quasi vere, che consta di altre due storie apparse su Topolino.
Cimino, da Maestro quale è stato, poteva senza dubbio permettersi il lusso di variare i personaggi. La maggior parte delle storie ha avuto come principale protagonista la famiglia dei paperi, che ha sempre viaggiato in lungo e in largo per tutto l'universo conosciuto - e non solo - ma a volte questi viaggi li fa compiere anche ad altri personaggi.
Per esempio a Minni. Se non fosse per i protagonisti,
Minni e i soldini magici d'oriente potrebbe tranquillamente essere considerata come una delle tante storie narranti uno dei viaggi esotici di Zio Paperone e compagnia.
E sullo stesso stile sono anche
Minni, il pirata bello e la laguna incantata e
Minni e il laccio di Jussuf Roman "il bello", che (in linea con lo spirito della testata che le ospitava) sono indubbiamente delle storie dal taglio molto più romantico di quelle che contemporaneamente venivano pubblicate sul settimanale, ma conservano intatta l'atmosfera delle avventure ciminiane di Paperone e nipoti.
Cimino è stato lo sceneggiatore, anzi l'autore che mi ha conquistato di più negli anni per la sua maniera di raccontare le cose in modo semplice ma diretto ed efficace.
Mi ha fatto soffrire insieme al papero più ricco del mondo ogni volta che realizzava un calo nei profitti, fossero anche 20 centesimi.
Mi ha fatto emozionare attorno ad un falò (e non solo) leggendo storie di altruismo, di amicizia, di speranza, di coraggio e di amore.
Mi ha fatto scoprire tanti angoli sperduti e remoti di un mondo, il suo mondo, che sento ormai anche mio, perchè mi piace pensare che esista davvero.
Mi ha fatto divertire con il suo linguaggio forbito e con i suoi termini dal sapore esotico ma dal contenuto quanto mai vicino a noi.
Mi ha fatto crescere, accompagnandomi in tantissime ore di letture spensierate.
Non finirò mai di ringraziarlo per tutto questo.