Gli Argini del Tempo, aka il whoesco
Wibbly Wobbly Timey Wimey... Stuff di
Alessandro Sisti!
Lo sceneggiatore, che già ai tempi di
PKNA si contraddistingueva per la sua passione verso le storie su viaggi nel tempo e pasticci cronospaziali, firma una storia che spinge sull'acceleratore di quegli argomenti e non può non ricordare il concetto di tempo che ha espresso il Dottore in
Blink. Tutto lo spunto per cui il futuro continua a cambiare è assolutamente intelligente e appassionate, spinge a volerne sapere di più e infatti trovare l'ultima tavola mi ha stupito
Volevo andare avanti nell'indagine!
Quella che Sisti ci propone è una storia che pare provenire direttamente dal PK anni '90... nel bene e nel male. Se è pur vero che sulla storica testata il meccanismo era quello di varie storie indipendenti, unite da una continuity che non pretendeva un legame stretto tra un numero e quello successivo, in questa particolare fase di rinascita avrei puntato invece maggiormente su una trama orizzontale per le prime storie, di modo da rendere più uniforme il rilancio. Qui invece i riferimenti a
Potere e Potenza vengono fatti per poi essere aggirati (il trucchetto temporale per usufruire della Ducklair Tower ne è l'esempio più lampante), lasciando un po' straniti.
Ad ogni modo, la storia è appena iniziata, ed essendo la prima parte era anche necessario per l'autore sfruttare al massimo lo spazio a disposizione per spiegare la base narrativa. Non mi stupirei se maggiori allacciamenti si rintracciassero nei prossimi episodi. Intanto abbiamo una base solida e stuzzicante da cui partire per quella che promette di essere una storia coi fiocchi.
Altro punto di spicco è uno dei ritorni più attesi: Lyla Lay, ovviamente, richiesta fin da quando si seppe che tornava PK con storie inedite. E parlare di Lyla vuol dire parlare di
Claudio Sciarrone, massimo interprete di sempre del personaggio a fumetti Disney più sexy. Sciarrone fa un ottimo lavoro con la giornalista, recupera tutto il fascino e la sensualità che la caratterizzavano e le esalta, grazie ad un tratto più maturo e all'uso del digitale. La prima tavola con i multischermi è fantastica, anche se ho qualche perplessità sulla posizione del fondoschiena di Lyla, e in generale in ogni vignetta il droide è in forma smagliante. Anche il Paperinik di Clax è godibilissimo, in alcuni punti si nota molto l'evoluzione dello stile del disegnatore, più che con Lyla, in altri meno, ma in entrambi i casi siamo di fronte a ottime tavole. Belli gli sfondi, la versione steampunk della Paperopoli alternativa e la costruzione delle tavole, che non eccedono nel rompere la gabbia riservandosi di farlo solo quando serve. Nel complesso il lavoro di Sciarrone è molto valido, capace di riportare in vita le atmosfere grafiche pikappiche che aveva contribuito a creare fondendole con il diverso stile che lo contraddistingue.
Max Monteduro si scatena con gli effetti speciali dati dal colore, migliorando il tutto.