===== CONTIENE SPOILER =====
Personalmente ho apprezzato la storia ma mi aspettavo qualcosina di più.
Sisti ci ha dato una storia degna del Pk più tradizionale, del primo PKNA.
Il fatto che il tutto si riveli essere un sequel a "Il giorno del sole freddo" ci riporta indietro di tanti anni quando Pk era agli inizi e ci mettevamo giorni per capire le trame sui paradossi temporali...
E da questo punto di vista l'operazione nostalgia funziona. Pk e Lyla vivono un'avventura degna dei vecchi tempi, una sorta di giallo fantascientifico in cui nessuno in tutto l'internet fino all'ultimo capitolo aveva avuto sospetti su chi potesse essere il colpevole.
Detto questo secondo me la storia ha dei problemi, dovuti sicuramente al fatto che sia stata scritta prima di vedere cosa Artibani avesse in serbo per Potere & Potenza (e adattata in seguito).
Potere & Potenza è diventata in breve una delle mie storie preferite di Pk perchè a mio parere segna il definitivo passaggio dall'adolescenza e dalla spensieratezza all'età adulta del personaggio di Paperinik.
Anche se il tema era stato trattato in Trauma e Pk2 metteva il personaggio oggettivamente in difficoltà Potere & Potenza ha messo in discussione fortemente il ruolo di Paperinik come mai prima d'ora. E' in grado di affrontare le minacce? E' in grado di sconfiggere i suoi nemici? Ce la farà a vincere? Come?
Potere e Potenza dava e non dava delle risposte a queste domande, aprendo spiragli alla fragilità di fondo di un semplice papero che per forza di cose è stato chiamato a salvare il mondo ma non si sente all'altezza... e probabilmente da solo non è in grado di riuscirci.
Pensavo che la difficoltà delle nuove sfide sarebbe stato il tema di fondo della PKNE ma... così non è stato! Pk come ai vecchi tempi affronta tutto con leggerezza e non ha mai delle serie difficoltà o problemi dal punto di vista emotivo.
In pratica la nuova minaccia non è diversa da quelle affrontate 20 anni prima e la risolve senza troppi problemi con l'aiuto di Lyla.
Quindi la cosa di cui mi dispiace di più di questa storia è il non aver alzato ulteriormente la posta, non aver fatto salire di più il livello di pericolo, non aver messo Pk di fronte a nuovi problemi...
E per chi dice "è una storia autoconclusiva di passaggio" rispondo che non me lo aspettavo nella seconda storia dopo tanti mesi di attesa.
Nei primi numeri di Pk2 quando Pk si ritrova senza Uno a dover affrontare la minaccia di Ducklair il tema della sua solitudine e della sua difficoltà nel dover adattarsi alla nuova realtà è trattato divinamente, con tanto di incubi nel caso i nuovi nemici dovessero arrivare nel covo a fare del male a Qui Quo Qua. Quando si inizia una saga è importante portare avanti dei temi di fondo e Pk in precedenza nella fase iniziale l'aveva sempre fatto.
Ma in questa storia dopo gli eventi di P&P Pk sembra troppo sereno, spensierato e per nulla spaventato dalla minaccia in corso e mi sento di essere d'accordo con lui quando alla fine dice che le cose sono tornate ad essere "fin troppo" come ai vecchi tempi.
Questo la rende una brutta storia? No, è una storia in pieno stile PKNA anni 90 che per una volta leggiamo senza quegli "occhiali della nostalgia" che rendono tutto quello che è stato scritto a quei tempi bello e perfetto perchè faceva parte della nostra infanzia.
Però mi auguro che per le prossime storie gli autori sperimentino e osino di più, perchè il vecchio Pk è stato bellissimo e rimarrà sempre nel cuore di tutti... ma ora vorrei vederne uno "nuovo" all'altezza del nuovo millennio.
Questo con tutto il bene, la stima e la fiducia che rinnovo a Sisti