Saga con alti e bassi, che a differenza del suo "cugino"
Raceworld vuole essere schiva, modesta, per cui non si getta sotto alte pretese, vuole solo intrattenere il lettore.
Enna ha fatto un lavoro complessivamente valido e positivo: tanti personaggi ma mai banalizzati oppure ridotti a fare comparse di episodio in episodio, e infatti ciascuno, grazie all'espediente della divisione a coppie con la ricerca della moneta, riesce a mettersi in mostra.
Peccato che ci siano alcuni difetti, che ora elencherò:
- la corsa: di per sé solo nell'ultima parte si corre effettivamente, perché nelle due puntate intermedie prevalgono le due "cacce al tesoro": le coppie si mischiano, questo è certo un bene, però chiamarla "Grande corsa" mi è sembrato eccessivo, se poi non è risultata nemmeno l'evento cardine di tutto.
- i Gin e il signore del tempo: tutta la spiegazione mi è parsa un po' campata per aria, avrei preferito di più che Gin fosse effettivamente malvagio piuttosto che desideroso di manipolare il tempo per rendersi utile, considerato anche il carattere contraddittorio del personaggio (soprattutto nei primi due episodi).
- il vincitore: era logico che Paperone avrebbe vinto la corsa, tuttavia sarebbe stato più carino se la sua rabbia l'avesse portato alla sconfitta e la vittoria la ottenessero, ad esempio, Gastone e Paperoga. Anche perché poi la conclusione corre veloce e frettolosa.
- Paperinik: forse non è né un pregio né un difetto, ma Paperinik a cosa effettivamente è servito durante tutta la trama? Tanto valeva che Paperino evitasse di portarsi dietro il costume, se poi lo utilizza solo per catturare Mad Ducktor dopo la corsa (senza che neanche venga visto). La cosa forse più demoralizzante è che i due hanno lottato, ma Paperinik non era Paperino, bensì un androide del futuro...
Detto ciò, ribadisco che è uscita in positivo per il fatto che, a differenza di
Raceworld (di cui inizialmente la saga sembrava essere un "plagio" o un "rimando"), non ha voluto arrogarsi la pretesa di essere epica, innovativa e rivoluzionaria: Enna si è dimostrato, quindi, uno sceneggiatore ben più attento di Gagnor nell'ambito delle corse. C'erano tanti personaggi in entrambe le saghe, c'erano pure i pretesti per creare qualcosa di sorprendente in ambedue, solo che
Raceworld voleva a tutti i costi essere pretestuosa su tutto, e da lì tutti i difetti che sono emersi, mentre
La Grande Corsa, prima di stupire o di lasciare una morale, voleva raccontare qualcosa ed intrattenere.
Se dovessi dargli un voto - considerato che è da un po' che non li do
- un bel 7,7 se lo merita, le pecche che ho evidenziato non minano al piacere della lettura, e comunque i personaggi - a parte Paperinik - sono stati tutti utilizzati bene e hanno avuto il loro giusto spazio. Bene così, ma la prossima avventura estiva la voglio su Paperino Paperotto, Enna