Per scegliere bene per il sondaggio sul TopoOscar 1982, ho preso in blocco in asta tutti i numeri dell'anno, e mi sono anche ripreso in mano i Topolini 1409-1412, con questa lunga e bellissima storia... sempre una gioia per gli occhi
Devo dire che la mano di Martina quasi non si sente, mentre i dialoghi sono tutti splendidamente scarpiani, ed i personaggi hanno nettamente la caratterizzazione scarpiana (salvo forse Paperina un po' sopra le righe... ma il Paperone iper-risparmioso è tutto di Scarpa
) Mi chiedo anzi chi dei due abbia avuto la splendida idea della struttura narrativa "ad incastro", con Topolino che racconta di Marco Polo che a sua volta racconta, un po' modello "Canterbury Tales".
Concordo in pieno con la fedelissima rappresentazione della Venezia d'epoca, ma in più devo sottolineare un bellissimo inner-joke (cinemato)grafico che non so quanti abbiano notato, e che conferma una volta di più quanto il grande Maestro Scarpa fosse un genio: all'inizio della prima puntata, Paperone dice che grazie agli "stacchi" e alle "sovraimpressioni", sarà lui a ricoprire il doppio ruolo dello zio Niccolò e del gran Khan Kubilai. Ora, credo che tutti ricordiamo com'erano sovraimpressioni e stacchi, quando ancora queste tecniche erano in fase di sviluppo: spesso si trattava di sosia e controfigure, riprese da dietro o sfocate sullo sfondo. Ebbene, se guardate con attenzione la lunga storia, in
tutte le scene in cui dovrebbero essere presenti il Gran Khan e lo zio Niccolò allo stesso tempo, uno dei due è sempre fuori quadro, o sfocato, o ripreso di schiena, e non c'è mai una vignetta in cui compaiano entrambi in primo piano e a volto scoperto. Pur non avendo, ovviamente, nessuno dei problemi che hanno i registi con i loro attori in carne ed ossa, il Maestro ha volutamente "incorporato" questo problema per aggiungere alla sospensione dell'incredulità, sfoderando una superba conoscenza della macchina da presa e delle questioni di inquadrature cinematografiche, e rendendo la storia un vero e proprio "kolossal" di sequenze di ripresa, anche in questo sottilissimo dettaglio. Giuro che quando me ne sono accorto sono rimasto a bocca aperta