Vista la lettura scolastica che sto affrontando della Divina Commedia, ne ho approfittato per rileggermi questa storia. E penso che non ci sia parola più adatta di Capolavoro.
L'ho apprezzata come non mai: l'essere fresco di lettura mi ha permesso di gustarmi le situazioni parodiate e le terzine riscritte, dove, in qualunque punto della storia, si sentono richiami a quelle originali di Dante.
La verseggiatura è davvero una cosa incredibile, che solo un mostro come Martina poteva concepire, vera e propria opera d'arte.
Belle inoltre le varie situazioni metafumettistiche, come l'invito dei protagonisti a leggere le terzine per sapere le risposte, il passare da un canto all'altro e soprattutto il finale, che è pieno di patriottismo post-bellico che sinceramente, mi ha commosso.
Bioletto, tra i primi artisti Disney italiani, è sicuramente il migliore: Gottfredson si fa sentire, ma non si notano ricalchi, così come per Paperino, influenzato dallo stile di Barks. E poi, per quei tempi, davvero abile a disegnare tutti i personaggi Disney diversi da Topolino e Paperino.
Ho notato poi che è stata anche pubblicata in America: chissà se l'avranno apprezzata? Io la vedo moolto difficile. In ogni caso, nell'albo dove l'hanno stampata ci sono anche le
note del traduttore: non è che qualcuno ne farebbe una scansione?
I colori mi hanno stupito: com'è possibile che, nel '49, riuscissero già ad ottenere delle così buone sfumature, e dei colori, per quanto semplici, ben fatti e senza quasi sbavature?
Leggendo le prime pagine, ho notato come i personaggi sono sempre ai bordi dei quadri, come se le vignette fossero state rimontate: questo per me rende chiaro che era stata preparata per Topolino giornale. Inoltre, l'anticipazione su un Albo d'oro (e anche su Topolino 6) mostrano la prima vignetta della terza tavola molto più ampia e affascinante. Beh, meglio averla avuta su Topolino libretto: avremmo avuto molte meno occasioni per lodarla!
Infine, la prova della grandezza di Martina, che addirittura prevedeva il futuro:
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