Topolino e la notte dei Babbi Natale (TL2352): non so se definirla una delle migliori storie natalizie di sempre, tuttavia è una delle storie natalizie più divertenti mai scritte (e disegnate!). Il tratto di Camboni, - qui in una delle rarissime occasioni in cui Silvio disegna... la propria sceneggiatura - è perfetto per quelle situazioni istantanee in cui la frase o il breve dialogo vanno a braccetto tramite un'espressione del volto, un gesto. Questione di una o due vignette, non di più, che se ben realizzate rimangono dopo anni. Qui ne sono passati 18, la storia è maggiorenne, e la conversazione a tre tra Topolino, Minni e un epocale Pippo non ha perso smalto. Tre pagine in cui l'umore inizialmente è quello del "prepariamoci a stare tutti insieme allegramente" e alla fine si è trasformato nella solitudine prima iraconda e poi malinconica di ogni personaggio. L'equivoco creato da Pippo porta ad una concatenazione di eventi grotteschi e al coinvolgimento di altri interpreti che, in maniera - diciamo così - non propriamente articolata ricreeranno lo "stare insieme" perduto. Insieme ma ognuno per conto suo, o quasi, al fine di rimediare al patatrac e risolvere la tristezza creatasi.
Il finale, gradevole, contiene un secondo riferimento - dopo l'omaggio di metà storia - ad un'altra natalizia di poco precedente a questo gioiellino camboniano. Una storia che è bello ritrovare sotto l'albero non solo per l'allegria che diffonde ma per il suo realismo. Natale è un bel periodo per chi ama festeggiarlo e/o lo sente molto ma è anche un momento che conduce inquietudini, induce stress, scatena anche dissapori. Ciò che Pippo crea in buona fede è ciò che accade anche al di qua del fumetto: i parenti che non vorremmo vedere ma che vedremo, le tensioni trasversali all'interno di una famiglia allargata, organizzare o partecipare a una cena tra colleghi (*) pur non avendone alcuna voglia, sfidare deliranti assembramenti e grovigli di veicoli nei parcheggi degli outlet. Ciò che tutti fanno per metterci una pezza non è sdolcinatezza gratuita, temporalmente collocabile solo a Natale. Camboni ha descritto "amore" autentico scampando il pericolo infimo della caduta rugiadoso. Bravo, anzi bravissimo!
(*) Una nazione civilizzata e democratica dovrebbe proibirle nell'articolo 1 della Costituzione. Fondamenti democratici, diritti umani e civili sono importanti ma vengono dopo la necessità di sconfiggere la potente lobby, infiltratasi in ogni ganglio della società civile, delle cene di Natale tra colleghi.