Sono piuttosto d'accordo con Magfnifico Snello.
Devo dire subito che a me Scarpa fin dai primi anni '70 inizia a piacere meno e poi - nel tempo - per niente.
Le Topo-strips mi annoiavano a morte. Trovavo anch'io molto buone le soluzioni grafiche, ma siamo lontani anni luce da il mistero di Tapioco VI.
In generale i testi di Scarpa erano diventati per me fiacchi, alemno in parte perchè appensantiti da troppi "carichi" ideologici e morali che lui ha voluto metterci.
La questione non è affatto (discordo dal simpatico gattaccio) se uno sia simpatizzante comunista, post-comunista o altro... io non sono mai stato comunista (sul serio! Non come alcuni esponenti del PCI che dicono che avevano.. sbagliato partito ed erano kennediani! :
), ma in ogni opera d'arte se le idee o la morale vengono fuori spontaneamente perchè contengono in modo naturale la visione del mondo dell'autore vanno bene, quando si cerca di imporle le storie risultano fiacche e piene di fastidiose prediche.
D'altra parte il progressivo paternalismo di Scarpa mi è sgradito in generale: non concordo su quello che scrive, credo nel volume su Martina, dove afferma che non aveva diseganto una storia del Maestro perché troppo violenta e aggiungeva che un tempo la violenza nel fumetto ci poteva stare, come le macchine di Macchia Nera per uccidere Topolino, ma oggi no, perché la violenza è entrata nel quotidiano.
A parte che non capisco cosa significhi che "è entrata nel quotidano": durante la guerra invece era lontana e assente?
Ma anche fosse, è come dire che i film horror e i fumetti di Dylan Dog incitano alla violenza, ed è la
stessa posizione che spinge la Disney a censurare le vecchie storie (se qualcuno non se ne fosse accorto). Una politica generale di questa società che infatti dà ottimi risultati: la violenza, specie giovanile, diminuisce, no?
Sono stupidate, con buona pace del fatto che le abbia dette Scarpa, uno degli autori da me più amati negli anni '60.